Alla scoperta di “Big Mama”, il mostro di Resident Evil Requiem

Quando si parla di creature grottesche, Resident Evil è garanzia di alcuni dei villain più iconici e originali dell’intero panorama horror. Dall’imponente Nemesis di Resident Evil 3 fino alla “mammona” Lady Dimitrescu di Village, Capcom ha dato vita a mostruosità entrate di diritto nella storia dei videogiochi.

Con Requiem, il team giapponese punta a superarsi ancora una volta, introducendo una figura tanto grottesca quanto spaventosa. Durante le numerose prove in anteprima alla Gamescom e non solo, abbiamo avuto modo di sperimentare in prima persona il funzionamento di Big Mama all’interno del gameplay, al quale si aggiungono i diversi dettagli rivelati direttamente dagli sviluppatori.

Addentriamoci quindi in questa breve analisi per scoprire più da vicino il nuovo, inquietante villain di Requiem.

Big Mama, un nuovo tipo di nemico stalker?

Durante la nostra prova di Resident Evil 9 Requiem abbiamo potuto osservare da vicino una creatura capace di suscitare terrore e disgusto, grazie a un livello di deformità che rappresenta una novità assoluta per la serie.

A renderla ancora più disturbante sono le sue movenze innaturali e la capacità di cogliere di sorpresa il giocatore nei momenti meno prevedibili. Big Mama si inserisce così nella tradizione dei grandi villain di Resident Evil, collocandosi come un nuovo nemico “stalker” che perseguita il giocatore per gran parte dell’esperienza.

In un’intervista concessa a IGN, il director Koshi Nakanishi ha svelato diversi dettagli sul nuovo mostro. Secondo quanto raccontato dallo sviluppatore, la creatura non ha un nome ufficiale, ma il soprannome “Big Mama”, coniato dai fan, descrive perfettamente l’essenza grottesca di questo villain.

“Creare un nuovo stalker all’altezza dei precedenti è stata una delle nostre sfide più grandi” ha dichiarato Nakanishi. In una fase iniziale, inoltre, Big Mama era stata concepita con proporzioni più contenute, ma le sue dimensioni sono state successivamente aumentate per trasmettere al giocatore una sensazione di schiacciante sopraffazione.

Un altro elemento cruciale riguarda la sua vulnerabilità alla luce: la creatura non può seguire il giocatore all’interno di stanze ben illuminate. Questo, tuttavia, non significa che ci si possa mai sentire davvero al sicuro, perché la minaccia resta incombente in ogni circostanza.

La paura di Grace enfatizza ulteriormente il senso di terrore

A rendere l’esperienza ancora più angosciante è la presenza di Grace. La sua inesperienza e la paura palpabile che trasmette giocano un ruolo centrale nell’intensità horror delle prime fasi dell’avventura. Di fronte a un male indescrivibile, le sue reazioni disperate non solo la rendono umana e fragile, ma amplificano inevitabilmente anche la tensione percepita dai giocatori.

Stiamo parlando dell’ “addictive fear“, la novità di Capcom introdotta con Requiem che giocherà un ruolo fondamentale per l’intera esperienza e che porterà al livello superiore il concetto di terrore videoludico.

Big Mama non è soltanto l’ennesimo mostro della saga, ma l’emblema di come Resident Evil sappia ancora reinventarsi, mescolando orrore fisico e tensione psicologica. La sua presenza opprimente, unita alla fragilità di Grace, promette un’esperienza capace di far tremare anche i fan più navigati.

Se queste prime impressioni sono già riuscite a destabilizzarci, non resta che immaginare quale terrore potrà riservarci l’avventura completa quando Resident Evil 9 Requiem approderà sugli scaffali il prossimo 27 febbraio.

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