Dead Rising 3 – Dead Rising 3

La tanto attesa e agognata nuova generazione è finalmente arrivata e, qui in Europa, la prima ad aprire le danze è stata Microsoft con la sua Xbox One, che vanta tra i suoi titoli di lancio l’esclusivo Dead Rising 3, il nuovo capitolo della celebre saga zombie sviluppato nuovamente da Capcom Vancouver (conosciuti anche come gli ex Blue Castle Games, prima dell’acquisizione da parte di Capcom), il team di sviluppo che ha preso in carico la serie a partire dal secondo capitolo.
Il titolo doveva originariamente uscire su Xbox 360, ma considerando la mole di contenuti e i limiti della console venne deciso di svilupparlo su Xbox One e facendo tornare la serie nuovamente un’esclusiva Microsoft (Dead Rising 2 e Dead Rising 2: Off The Records uscirono infatti anche su PS3 e PC), che ora ne è il publisher.
 
 
Benvenuti a Los Perdidos
 
Gli eventi di Dead Rising 3 si svolgono 10 anni dopo Dead Rising 2, nella città immaginaria di Los Perdidos, in California, precisamente 72 ore dopo da quando è scoppiata l’epidemia zombie che tutti conosciamo. Protagonista di questa nuova avventura è tale Nick Ramos che, insieme ad altri sopravvissuti, dovrà trovare un modo per scappare da Los Perdidos entro 6 giorni, prima che l’esercito rada al suolo la città.
La trama non è mai stata un punto forte della serie, ma sicuramente svolge appieno la sua funzione di “contorno” al gameplay, regalando anche qualche spunto interessante, soprattutto verso la fine, con alcuni collegamenti piuttosto forti ai capitoli precedenti e nuovi dettagli che amplieranno il background della serie lasciando anche spazio ad un prossimo eventuale Dead Rising 4.
L’unica nota negativa che ci sentiamo di appurare riguarda Nick, il protagonista, che non riesce a rivaleggiare con gli eroi dei primi due Dead Rising, Frank West e Chuck Green, per via della sua totale mancanza di carisma.
 
 
Crea, ammazza e distruggi
 
Dead Rising 3, come gli altri capitoli, si basa sulla gestione del tempo: come accennato in precedenza, Nick ha 6 giorni di tempo per scappare da Los Perdidos che tradotto in tempo reale equivalgono a circa 18 ore di gioco (3 ore = 1 giorno), durante il quale spetterà al giocatore decidere cosa fare.
Una volta superato il prologo (o capitolo 0) al giocatore verrà concessa libertà assoluta su come e quali attività svolgere, se portare avanti la la trama principale completando le missioni principali oppure intraprendere le diverse mansioni secondarie che il gioco propone, tra cui quella in assoluto più divertente: uccidere zombie.
Se nei primi capitoli i metodi per massacrare i non morti erano svariati, in questo terzo episodio della saga gli sviluppatori si sono davvero sbizzarriti non solo per le modalità con cui questi possono venire eliminati, ma anche per il numero di cadaveri famelici che andremo ad affrontare, visto che parliamo letteralmente di centinaia di nemici su schermo.
Nick, a differenza dei suoi predecessori, forse è un pò carente di abilità fisiche, ma la sua qualifica di meccanico gli permette di creare tra le più pazzesche e bizzarre armi antizombie che si siano mai viste in un videogioco, tipo il lanciavibratori, la maschera elettrica di blanka, la testa di drago sputafuoco, l’orsetto mitragliatore ecc… 
Ed è parlando di creazione che emerge una delle prime novità e peculiarità di questo titolo: oltre al fatto che adesso il protagonista non ha più bisogno di un banco da lavoro per creare le armi, permettendo dunque di farlo ovunque e in qualsiasi momento, sarà possibile anche lavorare sui veicoli, creandone quindi di nuovi più resistenti o dotandoli di armi, tipo moto schiacciassassi equipaggiate di lanciafiamme o furgoni blindati decorati da potenti fucili mitragliatori.
I veicoli svolgono un ruolo importante anche, e soprattuto, per viaggiare nelle varie aree di Los Perdidos, la quale si estende, per densità, quasi il doppio della grandezza delle mappe dei primi due Dead Rising messe assieme. Bisogna stare solo attenti al fatto che, come le armi, anche i vari mezzi son soggetti facilmente ad usura e quindi si distruggono velocemente, soprattutto per via dei numerosi attacchi zombie che non perderanno occasione per assalire il veicolo su cui siete alla guida, addirittura rimanendo attaccati al parabrezza o alla portiera.
 
 
Non solo zombie
 
Girovagando per la città sarà possibile anche, come accennato in precedenza,  dedicarsi ad attività extra tra cui la ricerca di nuovi progetti per la costruzione di armi e veicoli, raccogliere i collezionabili, cimentarsi nei minigiochi, salvare i sopravvissuti dagli attacchi di zombi, cercare nuovi completi e parrucche con cui personalizzare il protagonista o impegnarsi nell’eliminare i celebri psicopatici, ovvero dei boss tanto ostici quanto eccentrici che se sconfitti vi ricompenseranno con oggetti speciali o accesso a determinate aree.
Tutte queste attività permettono di ottenere PP, ovvero dei punti esperienza con cui Nick salirà di livello per guadagnare punti abilità da spendere per migliorare le sue prestazioni in combattimento, aumentare la salute e gli slot nell’inventario, apprendere nuove mosse, migliorare i tempi di creazione oggetti e cosi via.
È possibile anche intraprendere delle vere e proprie missioni secondarie, aiutando le persone che vi chiedono soccorso e che vi affideranno dei compiti: una volta portati a termine, queste si uniranno a voi e vi daranno una mano nella lotta contro i non morti, a patto di fornire loro cibo e bevande in caso di pericolo e di dotarli di strumenti con cui autodifendersi. Nel caso comunque questi vengano persi per strada o lasciati indietro si potranno nuovamente reclutare negli appositi rifugi sparsi nella mappa di gioco.
La modalità storia grazie ai tempi dilatati, checkpoint e nemici meno aggressivi, è possibile completarla al 100% (con alcuni sforzi) sin dalla prima partita, ma per tutti coloro che vogliono provare un’esperienza di gioco più “survival” e più in linea a quella dei precedenti Dead Rising, dove i tempi sono notevolmente più ridotti, i salvataggi sono esclusivamente possibili nei bagni e i nemici sono decisamente più forti, è prevista sin da subito la modalità “Incubo” in cui completare il gioco al 100% richiederà diverse partite (in cui verranno importati i dati di quelle precedenti).
Da segnalare la presenza di una modalità online cooperativa, in cui è possibile giocare la modalità storia in compagnia di un altro giocatore (che vestirà i panni di Dick, uno dei sopravvissuti).
 
 
Next gen?
 
Da quando venne mostrato all’E3, molte delle critiche rivolte a Dead Rising 3 furono causate dal disastroso frame rate e dal fatto che, pur trattandosi di un gioco next gen, girasse solo a risoluzione 720p. Possiamo rassicurare chi ci legge che il problema del frame rate è stato sistemato, soprattutto grazie ad una patch disponibile sin dal day one in cui viene tenuto fisso a 30 FPS (con qualche caso rarissimo ma che non intacca l’esperienza di gioco), mentre la risoluzione è stata mantenuta a 720p, ma solo perché gli sviluppatori hanno voluto puntare sull’enorme quantità di elementi gestiti su schermo che tra fiumi di zombie, esplosioni, veicoli, edifici e quant’altro è davvero qualcosa di mai visto prima e, soprattutto, qualcosa che era impossibile da ottenere nelle precedenti generazioni di console.
Per gli amanti dei comandi vocali, grazie alle reattività del nuovo kinect, con il potere della nostra voce è inoltre possibile navigare tra i menu, cambiarsi d’abito, attirare l’attenzione degli zombie o insultare i boss per distrarli e colpirli nel momento adatto.
Infine, grazie all’applicazione di Smartglass, tramite i nostri tablet o smartphone è possibile individuare nuove locazioni sulla mappa, usarlo come gps, sbloccare missioni esclusive e, più interessante, la possibilità di richiamare attacchi aerei, droni di supporto o razzi che permettono di distrarre gli zombie.
 
 
Un ottimo inizio
 
Non abbiamo paura di dire che Dead Rising 3 è in assoluto uno dei migliori titoli disponibili mai visti al lancio di una console. 
Capcom è riuscita nell’intento di offrire ai fan della saga, ma non solo, un capitolo ricco di contenuti, forte di tutti gli elementi positivi e distintivi che caratterizzavano i precedenti episodi. Nonostante alcuni difetti come un protagonista poco carismatico o una trama di non grande rilievo, è indubbio che il titolo offre un divertimento senza pari per un gioco di zombie di questo calibro ed è per questo che ci sentiamo di segnalarlo come acquisto obbligatorio per tutti quelli che possiedono, e/o che possiederanno, una Xbox One.
 
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