Call of Duty: Warzone – Recensione

Recensito su PC

Dopo una serie di rumor, leak e tentativi di mettere tutto a tacere prima dell’effettivo annuncio, Activision rilascia finalmente Call of Duty: Warzone, l’esperienza Battle Royale free-to-play (che non obbliga quindi ad acquistare Call Of Duty: Modern Warfare) che tenta la scalata verso il successo dell’ormai inflazionato genere dei Battle Royale.

Activision propone un’esperienza rinnovata, non banale e che riesce a sorprendere con alcune meccaniche mai viste finora. Insomma, si, Call of Duty: Warzone non è un tentativo di copiare PUBG, Fortnite e tutti gli altri Battle Royale, bensì, un titolo capace di poter sopravvivere (con il dovuto supporto) per molti anni. Capiamo insieme il perché in questa recensione.

La Battle Royale

Call of Duty: Warzone offre due modalità di gioco: Battle Royale (classica) e Bottino con massimo centocinquanta giocatori. Le due modalità si differenziano molto e potreste preferirne una a discapito dell’altra.

In Battle Royale, cinquanta squadre da tre giocatori si affrontano nella vastissima mappa realizzata da Infinity Ward cercando di fuggire da un gas letale. Nelle fasi iniziali della partita, se dovessimo cadere a terra, non perderemo subito la partita bensì saremo catturati e spediti dentro il Gulag. Questa prigione sovietica sarà la nostra ultima possibilità di tornare in vita: per farlo bisognerà combattere in uno scontro uno contro uno. In caso di vittoria potremo tornare in partita, in caso contrario i nostri compagni di squadra potranno riportarci in vita pagando un ticket.

La modalità Gunfight è stata molto apprezzata dalla community e inserirla sapientemente in una Battle Royale dimostra quanto l’intero ecosistema di Modern Warfare riesca a funzionare perfettamente anche in questo contesto apparentemente estraneo all’universo di CoD. Gli scontri dentro le docce del Gulag sono stimolanti ed elettrizzanti grazie alla posta in gioco che rende l’esperienza ancora più impegnativa.

Call of Duty: Warzone

Abbiamo precedentemente accennato che in caso non dovessimo essere così bravi nel gunfight rimane ancora un’ultimo barlume di speranza: i nostri compagni di squadra. Tramite un interessante sistema economico, nella mappa di Warzone sono presenti numerose stazioni di acquisto dove poter comprare corazze antiproiettile, UAV, alcune Killstreak (che comunque non sbilanciano eccessivamente il gameplay) e, sopratutto, la possibilità di far tornare in vita un nostro compagno di squadra.

Differentemente da Blackout (la modalità Battle Royale presente in Call of Duty: Black Ops 4), non ci sono medikit:, ma l’energia si rigenera come nel multigiocatore tradizionale: vi basterà dunque mettervi al riparo per diversi secondi e potrete riprendere lo scontro con il massimo della salute. Anche l’inventario è stato completamente rivisitato a favore di un minimalismo che abbiamo trovato perfetto per lo stile di gioco. Dimenticatevi complicate interfacce a volte invasive: in Warzone il vostro inventario si limiterà al conteggio di soldi, corazze, mascherae antigas e munizioni. Un sistema che non solo velocizza le fasi di raccolta del loot – anch’esso non più contenuto in casse o zaini bensì semplicemente disposto a terra – ma rende la raccolta di armi e munizioni un processo quasi immediato permettendo di mantenere il focus del gameplay sempre sulla partita.

Call of Duty: Warzone

Bottino

L’altra modalità presente in Call of Duty: Warzone è chiamata Bottino, dove spariscono le meccaniche di rientro tramite il gulag, scompare il gas e tutta l’azione si concentra nel tentativo di raggiungere per primi l’obiettivo di un milione di dollari.

Inizialmente potrebbe sembrare una modalità realizzata tanto per aggiungere quel tocco di varietà nella formula free-to-play, ma ci siamo sorpresi nel denotare alcune meccaniche molto profonde che richiamano persino titoli come Tom Clancy’s The Division. Ottenere un milione di dollari non sarà una sfida facile poiché in caso venissimo uccisi perderemo tutto il nostro bottino a favore della squadra avversaria che potrà rubarcelo; se però volessimo mettere al sicuro il nostro patrimonio, possiamo farlo grazie a due elementi: il primo è una sorta di pallone aerostatico, il secondo sono gli eliporti. Il giocatore può utilizzare entrambi i velivoli per mettere in salvo il patrimonio fino a quel momento racimolato. Ovviamente queste fasi sono altamente pericolose perché i mezzi aerei sono visibili apertamente nella mappa a tutti i nemici: si innescherà così una situazione di difesa ed estrazione paragonabile alle zone nere di Tom Clancy’s The Division 2.

Call of Duty: Warzone

Come se non bastasse, i team con più soldi vengono permanentemente segnalati sulla mappa, rendendo di fatto la modalità una continua lotta per la salvaguardia del bottino, senza mai avere un momento di quiete. Il coordinamento tra i compagni di squadra ci è sembrato molto più rilevante in questa modalità che nella Battle Royale, sebbene possiamo comunque rilassarci dato che non esiste un effettivo game over: se si muore si ritorna in gioco (ovviamente senza soldi). Anche in Bottino sono presenti le stazioni di acquisto con la possibilità di acquistare corazze e serie d’uccisioni, tenete però in considerazione che spendere troppi soldi non farà bene al vostro posizionamento in classifica.

Il campo di guerra

Call of Duty: Warzone ha la mappa più grande mai realizzata per una Battle Royale, 9x9km di ampiezza e sopratutto ricchezza di contenuti. La mappa di gioco non è spoglia, ma riempita da numerose zone ben differenziate tra loro che riescono nel loro insieme a essere ben connesse l’una con l’altra. Graficamente riesce a sorprendere (specialmente nella versione PC) con molte delle zone viste già nelle missioni coop (chi le ha già affrontate avrà sicuramente meno problemi ad orientarsi) ma con anche molte aree inedite, arricchite tra l’altro con degli easter egg al momento ancora non scoperti (chissà che non si possa attivare una bomba nucleare eseguendo diversi step in ordine).

Call of Duty: Warzone

Ci pare doveroso fare anche una menzione del time to kill in Call of Duty Warzone, sicuramente molto più bilanciato rispetto alla controparte multigiocatore, rendendo così gli scontri a fuoco non eccessivamente brevi ma nemmeno troppo estesi. La meccanica delle corazze antiproiettile non inficiano troppo gli scontri, difficilmente troverete delle situazioni di “onnipotenza” in caso di nemici con armatura completa, anzi: proprio il sistema di gioco vi avviserà con un’apposita grafica nel caso riusciate a spogliare del tutto un nemico della corazza, consentendovi così di passare all’attacco per finire il vostro nemico.

Call of Duty: Warzone

Call of Duty: Warzone ci ha decisamente convinto. Dopo aver imparato la lezione a seguito dell’insuccesso di Blackout, Activision ha deciso di estrarre dall’equazione del classico Call of Duty una modalità stand-alone gratuita per tutti (e persino cross-platform) da supportare per i prossimi anni. Una Battle Royale non banale, innovativa e con quel suo tocco unico che la rende diversa e le permette di distinguersi da tutti i suoi competitor.

8.5

Pro

  • Veloce e immediato
  • Innovativo sistema del Gulag per tornare in vita
  • Tecnicamente ben ottimizzato
  • Gratis

Contro

  • Qualche piccola incertezza sulle code prima di un match
  • Mancano le modalità Singolo, Duo e Squad (che probabilmente verranno aggiunte)
Vai alla scheda di Call of Duty: Warzone
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