Zombie Army 4: Dead War – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Citando uno dei miei film preferiti posso affermare che fare lo zombie nazista in un videogioco è un lavoro di mer*a, perché da un lato ci sei tu, che a ogni ferita puoi curarti e ricominciare a sterminare zombi e, dall’altro, un’orda di proletari morti viventi ideologicamente discutibili che però non hanno altra scelta nella vita che essere tali e che non possono sottrarsi al volerti mangiare a colazione. E con questo omaggio al recente scomparso Libero De Rienzo comincia quindi la mia recensione di Zombie Army 4: Dead War, che fa la sua comparsa su Nintendo Switch dopo essere uscito nel 2021 su PlayStation 4, Steam, Xbox One e Google Stadia.

Zombie Army 4: Dead War

Figlio di Left 4 Dead, Zombie Army 4: Dead War poggia le sue ciondolanti e non morte appendici sulla famigerata saga di Sniper Élite, di cui inizialmente era una semplice “modalità” accessoria. Solo successivamente è  divenuto – a gran richiesta dei fan – titolo a sé stante con una sua nutrita schiera di adepti. Questa modalità a parte di Sniper Élite, non si sa bene come, ha talmente appassionato i vari gamer da risultare più sfruttata della stessa storia principale, tanto da convincere Rebellion a dedicargli una strada a parte che vede Zombie Army 4: Dead War come progenie finale.

In fondo però la motivazione del suo successo è chiara: ditemi a chi non piace uccidere nazisti non morti con pallottole alla testa da centinaia di metri, mentre una sequenza in slow motion regala godimento nell’osservare il cranio del bersaglio che esplode in mille pezzi e il suo zombificato cervello che vola ovunque.

Zombie Army 4: Dead War

Prima di sollevare polemiche e urtare la tua sensibilità di lettore intelligente e politicamente corretto, in quest’epoca di perbenismo e di attenzione a ogni singola parola usata voglio chiarire un punto su Zombie Army 4: Dead War.

Certo, vengono utilizzati una serie di cliché non da poco in questo titolo (nazismo, sangue, violenza, esoterismo, solo per citarne alcuni) e forse si potrebbe accusare il team di sviluppo di sfruttare un tema scottante e pericoloso unito al bisogno di sangue dell’essere umano creando un contesto che, moralmente parlando, ha qualcosa di contorto e sbagliato (dato che la violenza gratuita e fine a se stessa non è mai la soluzione) ma non è necessario sviscerare psicologicamente sempre tutto e, come diceva Freud: “alle volte un sigaro è solo un sigaro” e in questo caso un videogioco è solo un videogioco.

Zombie Army 4: Dead War

Finita questa doverosa digressione possiamo concentrarci su ciò che Zombie Army 4: Dead War ha da regalare. Il titolo offre la possibilità di vivere una campagna (che segue una trama abbastanza banale), una modalità orda e una modalità multiplayer; inutile dirvi quale delle tre sia la maggiormente appagante perché è scontato che giocare in compagnia a questo genere di giochi è sempre divertente.

All’inizio avrai ovviamente la possibilità di selezionare il tuo personaggio preferito anche se a mio avviso questa scelta doveva essere maggiormente curata, magari fornendo una differenziazione maggiore tra i vari PG selezionabili, evidenziando delle caratteristiche precise per ogni selezione effettuabile. Mi sarebbe piaciuto poter scegliere tra un tank e un cecchino, passando per un PG dalle caratteristiche standardizzate in modo da avere, durante le sessioni multiplayer, un team maggiormente variegato e soprattutto efficace.

Zombie Army 4: Dead War

Dopo la selezione non ti resta che procedere con la mattanza che, purtroppo o per fortuna, si svolge sempre nello stesso modo: hub dove riempirsi di munizioni e armi e sterminio, da lì fino al savepoint successivo, per poi arrivare a un nuovo hub. Tra un punto e l’altro centinaia di non morti, inarrestabili nella determinazione e fastidiosi come le zanzare in una calda estate al lago. Per tenere a bada questi ossessivi e barcollanti killer dovrai fare appello a tutta la calma, l’attenzione e soprattutto la mira che possiedi.

Centellina sempre i proiettili, perché per quanto non siano poi così difficili da reperire non saranno mai sufficienti. Studia il terreno con attenzione prima dell’arrivo dell’orda e ricerca sempre ripari, oggetti e trappole: i ripari in modo da non avere nessuno alle spalle (e non ti dimenticare la verticalità del terreno di gioco o finirai come me sotto una pioggia di zombie), gli oggetti esplosivi da far deflagrare a distanza e le trappole ambientali che possono farti risparmiare tempo, munizioni… e imprecazioni.

Zombie Army 4: Dead War

Una volta pronto addentrati quel tanto che basta nel campo di gioco e come per magia ecco il nemico che compare. Ed è proprio sul nemico che qualcosa da ridire, almeno teoricamente, c’è. Capisco lo zombie gondoliere a Venezia (lo trovo uno stereotipo a tratti offensivo, ma lo posso tollerare) e capisco il kamikaze incendiario che si mette a correre verso di te, ma quello dotato di raziocinio che imbraccia un lanciafiamme e che ti segue anche dove non dovrebbe con una velocità mostruosa, no. O sei uno zombie o sei un’implacabile macchina da guerra con una mira infallibile e con un’IA fuori dalla media. In fondo però non si poteva fare molto altro per aggiungere difficoltà al titolo, per cui per questa volta lasciamo correre anche se chi come me ama gli zombie alla Romero dovrà decisamente scendere a compromessi per farsi piacere alcune scelte stilistiche abbastanza azzardate.

In ogni caso, se ami di più i mangiacervelli da videgoames, qui avrai parecchia carne da mettere sul fuoco: colossi armati fino ai denti, evocatori, dinamitardi, kamikaze, strisciatori, corridori, redivivi, incendiari, smembratori, gondolieri e chi più ne ha più ne metta. Il comparto armi invece poteva essere gestito meglio: se mi si propone davanti una mattanza infinita mi aspetto delle armi più volte verso lo sterminio di massa che verso il cecchinaggio puro; ok che si parte da una base sniper, però anche variare un po’ sul tema poteva essere un vantaggio per svecchiare una saga che di per sé si rinnova bene ma senza mai veramente cambiare la sua natura.

Zombie Army 4: Dead War

A completare l’offerta avrai a disposizione diversi tipi di granate o mine da piazzare, un medikit, un’arma da mischia, una da lontano e una di riserva. Ogni arma te la puoi potenziare avanzando di grado negli hub, e a coronare il tutto avrai anche abilità accessorie peculiari. Non è poi moltissimo ma se vuoi sopravvivere fattelo bastare.

In ogni caso il cecchino ha sempre il suo fascino e in questo Zombie Army 4: Dead War eccelle. Far esplodere due nemici in fila a distanza o vedere fegato, polmoni, ossa, cervello e cuore che, a rallentatore, esplodono sotto i tuoi colpi di precisione è sempre grottescamente affascinante. Il top lo si raggiunge in squadra, quando a coppie o in quattro potrete dividervi i compiti e mentre uno fa fuori quelli pericolosi e distanti l’altro gli guarda le spalle dal brulicare che incombe per poi darsi il cambio e invertire i ruoli.

Zombie Army 4: Dead War

Per ciò che riguarda l’ambiente di gioco fornito da Zombie Army 4: Dead War purtroppo le tinte noir e zombesche non aiutano la valorizzazione degli stage che, fatta eccezione per alcune location peculiari come la gita in battello, rimangono tutti un po’ simili e piatti, fornendo solo carne da macello in arrivo da ogni dove e il risultato finale è che, a conti fatti, l’esperienza di gioco ne risente diventando alla lunga un po’ ripetitiva.

Il porting per Nintendo Switch è ben fatto, con caricamenti accettabili e senza particolari cali di frame rate,dovuti soprattutto al downgrade grafico che però non si fa sentire più di tanto. Per quanto riguarda i controlli con i sensori di movimento il lavoro è ben fatto, se ti piace utilizzare i Joy-Con in questo modo. Personalmente non sono un grosso fan di questo sistema di mira, ma dopo averlo adottato per vedere come si comportava ai fini della recensione devo ammettere che tutto sommato il risultato è davvero buono.


Zombie Army 4: Dead War è un’ammazza zombie figlio di Left4Dead, sviluppato da Rebellion che sbarca su Nintendo Switch dopo essere approdato ovunque nel 2021. Al netto di un’evidente ripetitività e di un comparto PG e armi che potevano essere migliore il titolo comunque fa il suo dovere intrattenendo con gli amici o in solitaria.

7.5

Pro

  • Smembrare gli zombie piace sempre
  • Ottimi effetti grafici slow motion
  • Divertentissimo in co-op

Contro

  • Ripetitivo
  • Comparto armi e PG migliorabile
  • Downgrade grafico su Switch purtroppo necessario
Vai alla scheda di Zombie Army 4: Dead War
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