007 First Light Anteprima – Gamescom 2025

IO Interactive salta a piè pari dall'Agente 47 a 40 numeri prima: 007, con 007 First Light, con un hands-off direttamente da Gamescom 2025.

007 First Light Anteprima - Gamescom 2025

007 First Light è il primo titolo dedicato a James Bond dal 2012 a oggi (quell’anno ci fu 007 Legends di Eurocom e Activision), ed è in mano a IO Interactive, lo studio che ha creato una delle migliori trilogie che io ricordi, quella di Hitman. Dopo che MGM e Eon Productions hanno sottratto i diritti del franchise videoludico ad Activision, e dopo più di un decennio di silenzio, ecco quindi un nuovo gioco dedicato a Bond, James Bond.

Il gioco è in produzione dal 2021, anno di chiusura della saga appunto di Hitman, ed è stato svelato al mondo a Giugno di quest’anno. Dovrebbe uscire l’anno prossimo su tutte le piattaforme più importanti.

007 First Light prende ispirazione dai libri e le storie brevi di Fleming, ed è descritto come un origin story per Bond, che nel gioco ha infatti 26 anni. La missione del gioco sarà infatti quella che gli permetterà, se risolta con successo, di ottenere lo status di 007. A farci compagnia ci saranno ovviamente i ruoli comprimari ai quali siamo abituati, come M, Q e Miss Moneypenny.

Due elementi interessantissimi di 007 First Light sono l’assenza di riferimenti estetici ad un Bond esistente, cosa che non succede dall’Agent Under Fire del 2001, e il pilastro di gioco che IO Interactive si è posta: Bond non potrà fare troppo affidamento sulle armi per completare la sua missione e i vari livelli che la costituiranno.

Sicuramente il fatto che la storia del titolo sia originale e non una riproposizione di una storia esistente è qualcosa che mi stuzzica molto, come appassionato dei percorsi narrativi a lungo termine delle IP più storiche di oggi, e 007 sicuramente si annovera fra quelle.

Il gioco sta venendo sviluppato su Glacier Engine, motore proprietario di IO Interactive che da ormai 2 decenni costituisce un punto di riferimento per i mondi che il team costruisce e ci restituisce.

Beh, bando alla ciance, dietro le accoglienti porte di Gamescom 2025 e del booth Xbox, ho potuto assistere ad un hands-off di 007 First Light, e sto cercando di placare l’entusiasmo nel parlartene.

Intanto mi faccio un Martini…

007 First Light Anteprima – Gamescom 2025

Il nome James Bond evoca immediatamente immagini di martini agitati e non mescolati, Aston Martin luccicanti e missioni globali al limite dell’impossibile. Ma in 007 First Light, IO Interactive sceglie una strada diversa: raccontare l’inizio, la fase di formazione di un agente che ancora non porta il leggendario “doppio zero” sul virtuale tesserino (o hanno davvero un tesserino, gli agenti MI6 sul campo?).

Presentato con una sessione hands-off suddivisa tra una presentazione introduttiva e la dimostrazione della prima missione, il titolo ha subito messo in chiaro una cosa: qui Bond non è ancora l’eroe che conosciamo, ma un giovane agente in cerca della sua identità.

Un nuovo James Bond

In questa versione, il protagonista non è il Bond sofisticato e infallibile dei film, ma un uomo all’inizio del suo percorso, un po’ com’era il Bond di Craig in Casino Royale.

Non ha ancora la licenza di uccidere, non gode del rispetto dei colleghi, e la sua missione non è quella di guidare un’operazione in solitaria, ma di agire in supporto a una squadra di agenti. È un James Bond più vulnerabile, forse più umano, che in un certo modo modelleremo noi, attraverso le nostre azioni, ma sempre nel contesto di una crescita profondamente definita in termini di narrative design.

La trama della prima missione lo mette subito a confronto con un nemico carico di tensione drammatica: l’ex agente 009, ora passato al terrorismo. Un avversario che, proprio per il suo passato, funge da specchio oscuro delle possibilità che attendono il giovane Bond se dovesse seguire gli istinti sbagliati.

La filosofia IO Interactive: libertà e sandbox

Chi conosce Hitman sa cosa aspettarsi: ambienti aperti, reattivi, pronti a restituire una quasi immisurabile libertà di approccio. Anche in 007 First Light questo DNA emerge chiaramente. IO Interactive ha ribadito come la loro visione non sia quella di ridurre Bond a un semplice uomo d’azione, ma di esaltare il suo lato da spia: osservazione, infiltrazione, uso creativo dell’ambiente e, solo come ultima risorsa, capacità di usare armi da fuoco di ogni tipo.

La UI mostrata durante la demo suggeriva diversi punti di ingresso e approcci alternativi alla villa che dovevamo penetrare, anche se nella presentazione ne è stato ovviamente mostrato soltanto uno. È il segnale chiaro di un gioco che non vuole imporre un percorso lineare, ma offrire un ventaglio di soluzioni ai giocatori, coerenti con l’idea di un agente segreto che deve saper improvvisare.

La demo era suddivisa in tre sezioni principali: infiltrazione, inseguimento e combattimento. Ognuna ha dato un assaggio di quello che potrebbe essere il mix definitivo tra stealth, azione e spionaggio.

Fase 1 – L’infiltrazione

La missione si apre in uno chalet alpino, dove Bond entra sotto copertura come autista. Da subito l’attenzione si concentra sull’osservazione: comportamenti sospetti, dialoghi da carpire, oggetti ambientali da manipolare. La villa si rivela un piccolo laboratorio di interazioni: porte, finestre, NPC che reagiscono a seconda delle scelte, tutto concorre ad una sensazione di mondo vivo, quello che IOI ormai potrebbe creare a occhi chiusi, data l’esperienza con gli ultimi Hitman.

L’approccio stealth è al centro, però, e la tensione cresce mentre il protagonista cerca il momento giusto per passare all’azione, sempre che ce ne sia uno.

Fase 2 – L’inseguimento

Se l’infiltrazione rappresenta il punto di forza di questo hands off di 007 First Light, l’inseguimento è, per ora, il tallone d’Achille più evidente.

Bond insegue un portavaligie in fuga, e pur con la presenza di scorciatoie e percorsi alternativi, la sequenza risulta guidata, quasi scriptata. Meno libertà, più binari. È l’elemento che meno si sposa con l’impronta sandbox dello studio, e infatti la giudico la parte meno riuscita della dimostrazione. Non un disastro, ma certamente un segmento da rifinire per mantenere la coerenza con il resto dell’esperienza.

Tra gli altri difetti, ho notato un po’ troppa imperfezione nel restituire un senso di velocità e pericolo, e la scena in corsa con il rampino di Uncharted 4 è ancora una reference mentale molto potente e di forte richiamo, tanto da mostrare forse l’unico vero limite di un team che finora non ha fatto della vera action, nei suoi videogiochi, quanto piuttosto coreagrafato un complesso valzer attorno alla necessità di non dover inseguire in auto qualcuno.

Fase 3 – Il combattimento

Fortunatamente, con l’arrivo della fase di combattimento, 007 First Light torna in carreggiata. Qui la flessibilità torna protagonista. Si può scegliere, in realtà, se adottare un approccio letale o meno, ma sembra che il momento di conflitto, in alcune fasi sia inevitabile.

Eliminare silenziosamente le guardie, stordirle, oppure affrontarle apertamente a colpi di arma da fuoco sono scelte intercambiabili solo nei primi minuti, poi la direzione necessaria diventa chiara. Saranno così definite, le fasi, nel gioco finale?

L’ambiente, in questo frangente, diventa un alleato quasi quanto l’analizzare l’ambiente circostante lo era nella fase d’infiltrazione: esplosivi da innescare, oggetti da utilizzare come armi improvvisate, possibilità di creare brevi distrazioni. Non manca il corpo a corpo, arricchito da esecuzioni cinematografiche che mantengono lo stile elegante ma brutale di Bond.

La scena finale della demo è una dichiarazione d’intenti: un combattimento all’interno di un aereo, in cui Bond sfrutta le sterzate del velivolo per scagliare i nemici contro gli oggetti. Un momento spettacolare, che mostra la volontà degli sviluppatori di alternare realismo e spettacolarità.

Un Bond spia prima che assassino

La differenza rispetto a Hitman è chiara: se l’Agente 47 è una macchina letale, James Bond è prima di tutto una spia. Lo stealth non è solo un’opzione, ma una filosofia di design.

Bond qui è giovane, inesperto, e questo si riflette nella tensione delle missioni. Non è onnipotente, e proprio per questo il suo percorso verso il ruolo di 007 diventa credibile e affascinante.

007 First Light Anteprima – Conclusioni

Le prime impressioni sono estremamente positive. La libertà d’approccio, la cura per le ambientazioni, la possibilità di vivere Bond come spia e non solo come action hero: tutto questo rende 007 First Light un titolo potenzialmente unico. L’unico vero neo, almeno per ora, è rappresentato dall’inseguimento troppo guidato. Un elemento che, se non migliorato, rischia di spezzare il ritmo e tradire le promesse di libertà. Sono però anche certo che potrebbe essere un’impressione sfalsata anche dal fatto che non stavo tenendo in mano io il controller.

C’è poi la questione del bilanciamento tra stealth e azione: quanto saremo davvero liberi? Sarà possibile completare missioni intere senza sparare un colpo, oppure alla fine le sparatorie diventeranno inevitabili? Sono domande che restano aperte, e che solo la versione finale potrà chiarire.

007 First Light si presenta come un progetto ambizioso, che prova a reinterpretare James Bond non come mito già consolidato, ma come giovane spia in cerca di sé stesso. IO Interactive sembra avere le idee chiare: offrire un’esperienza sandbox, ricca di scelte e libertà, senza dimenticare la spettacolarità necessaria a un nome così iconico.

Le criticità emerse non offuscano un quadro generale molto promettente, e se gli sviluppatori sapranno affinare i dettagli, potremmo essere di fronte al titolo capace di ridefinire il modo di vivere James Bond nei videogiochi, in un momento storico nel quale abbiamo bisogno di eroi, anche nei nostri videogiochi, magari lasciandoci alle spalle personaggi ormai troppo infossati nella moralità grigia che l’ultimo decennio ha usato a dismisura.

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