A Plague Tale: Innocence – Provato

Vi raccontiamo di come siamo sopravvissuti alla peste nei primi tre capitoli del nuovo titolo Focus Home Interactive

Il medium videoludico è da sempre visto come un ottimo strumento per la narrazione di storie più o meno coinvolgenti, dove il legame stretto con i personaggi spesso diventa profondo ed emozionante. A Plague Tale: Innocence ci immerge in un mondo orribile, devastato dalla peste e con morti ad ogni angolo, ma che presenta comunque un piccolo barlume di luce che in questo caso risiede nei due fratelli Amicia e Hugo, che devono contare l’uno sull’altro per sopravvivere in questa ambientazione tutt’altro che accogliente.

Abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima il titolo sviluppato da Asobo Studio, giocando ai primi tre capitoli per circa due ore di gameplay. Considerando la natura del gioco, che possiede una forte impronta legata alla trama, abbiamo deciso di raccontare il meno possibile sulla stessa, evitando spoiler ma allo stesso tempo fornendovi importanti informazioni sul gameplay e sulle nostre prime impressioni.

A Plague Tale: Innocence

Iniziata l’avventura con Amicia, personaggio principale, riceviamo i primi consigli per muovere i primi passi in game durante una sessione di addestramento con nostro padre Robert, quando all’improvviso qualcosa sconvolge l’equilibrio di gioco, trasformando la coloratissima foresta che avevamo appena visitato in un posto decisamente spaventoso e poco raccomandabile. Il susseguirsi di alcuni eventi ha portato Amicia e il fratellino Hugo a fuggire dalla tenuta di famiglia in cerca di una persona in grado di aiutarli.

Da questo momento il nostro rapporto con Hugo diventerà sempre più intenso, sia dal punto di vista del gameplay che dei sentimenti, che lo spingeranno spesso a portare a termine azioni anche pericolose per aiutarci a fuggire dai nemici. Il ruolo di Hugo è quindi centrale: potremo chiedergli ad esempio di entrare in una piccola finestra per aprire una porta oppure sbloccare passaggi muovendo oggetti ambientali come casse per permetterci di raggiungere una zona più elevata.

A Plague Tale: Innocence

Il gameplay presenta molto spesso alcuni piccoli puzzle ambientali, che potranno essere risolti facendo cadere oggetti con la nostra fionda, muovendo carrelli per raggiungere punti più alti oppure sbloccando passaggi con l’aiuto di Hugo. Durante i tre capitoli abbiamo inoltre potuto assaporare le varie meccaniche di gameplay dietro al titolo, che spaziano tra fasi stealth, combattimento e fuga. Nelle fasi stealth non abbiamo trovato granché di nuovo rispetto ad altri titoli, infatti avremo la possibilità di nasconderci nell’erba per non farci vedere e potremo distrarre i nemici lanciando sassi contro oggetti metallici oppure lanciando vasi, così da riuscire a muoverci con Hugo senza essere visti.

Le fasi di fuga sono invece molto ben realizzate e assumono una connotazione simil-cinematografica. Ci saranno ad esempio momenti in cui dovremo scappare da nemici che tentano di catturarci o ucciderci, quindi saremo costretti a correre evitando oggetti, scavalcando ostacoli e prendendo sempre le strade libere dagli antagonisti. Il sistema di combattimento invece si basa completamente sull’uso della fionda, arma che Amicia ricevette dal padre Robert e che da adesso utilizzerà per affrontare nemici spesso anche molto forti (è il caso ad esempio di una Boss Fight presente verso la fine del secondo capitolo). Questo boss ci ha permesso di capire le reali potenzialità del combat system, basato su schivate e utilizzo della fionda che in un primo momento ci ha permesso di danneggiare l’armatura del nemico per poi sconfiggerlo definitivamente, il tutto condito con una salsa che ci ha ricordato vagamente lo scontro di Davide contro Golia.

A Plague Tale: Innocence

In questi primi capitoli veniamo anche introdotti al crafting, grazie al quale possiamo potenziare la nostra fionda (corde e custodia) e il nostro equipaggiamento (tasca, sacca munizioni e attrezzatura) presso il banco da lavoro, utilizzando materiali reperibili nel mondo di gioco e che spaziano dal cuoio fino ad alcol e zolfo. Nella demo sono state inoltre presentate in maniera molto veloce anche le sezioni Erbario di Hugo e Doni che ci permettono di vedere tutti i collezionabili che raccoglieremo nel mondo di gioco.

Il capitolo III di A Plague Tale: Innocence è il primo momento in cui veniamo a contatto con i famosi ratti, trattati più volte nei trailer e nei gameplay presentati dagli sviluppatori. Vedere con i propri occhi tale scena è veramente emozionante, sia dal punto di vista tecnico che videoludico, infatti si parla di migliaia di ratti a schermo, che trasmettono un senso di angoscia decisamente importante. Per fuggire a questa mole di topastri l’unico modo è utilizzare la luce e quindi del fuoco, grazie al quale potremo farci strada risolvendo i classici enigmi ambientali, spesso con l’aiuto di Hugo, che sempre più spesso si rivelerà una risorsa importantissima.

Parlando invece dell’aspetto prettamente tecnico del titolo, abbiamo notato come la versione PC sia estremamente dettagliata, sia dal punto di vista delle texture che del sistema di illuminazione, molto convincente e coinvolgente. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi, tutti con animazioni facciali di primo livello che contribuiscono a immergere il giocatore in questo mondo dove è la peste a decidere chi sopravvive e chi muore. Un po’ meno convincenti sono l’intelligenza artificiale (che ci è sembrata, almeno per il momento, non perfetta) e la varietà dei nemici, che in alcuni casi tendono a ripetersi con gli stessi modelli 3D. Nel complesso il comparto audio/video è quindi ottimo, anche se non mancano alcune sbavature in termini di ottimizzazione e bug, che speriamo vengano risolti con il lancio del gioco il 14 Maggio.

A Plague Tale: Innocence


Questo primo contatto con A Plague Tale: Innocence ci ha permesso di assaporare un po’ di gameplay, che va però approfondito per capirne meglio le potenzialità e poi la trama, che in questi primi capitoli ci è sembrata veramente forte e profonda, tant’è che non vediamo l’ora di mettere le mani sul gioco completo per proseguire la nostra avventura con Hugo e Amicia. Il comparto tecnico per adesso sembra ottimo, speriamo in un mantenimento di tale qualità anche su console e confidiamo che nel gioco completo ci siano altre sorprese in termini di gameplay, anche se quanto visto fino ad ora ci ha sicuramente convinto.

Vai alla scheda di A Plague Tale: Innocence
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