Children of the Sun ANTEPRIMA| Tutto in un colpo

Vendetta a suon di pallottole targata Revolver Digital.

Children of the Sun

Sappiamo bene come Devolver Digital sa proporsi come trampolino di lancio per progetti “minori” ma nondimeno originali e pregni di carattere. È sicuramente il caso di Children of the Sun, titolo sviluppato dal solo René Rother, in arrivo tra qualche giorno su Steam e già confermato anche per Steam Deck.

Non è comune trovare un titolo che riesce allo stesso tempo a inquietare e coinvolgere con le sue meccaniche. Children of the Sun rielabora il genere dello shooter nei panni di un cecchino con un concept di base tanto semplice quanto efficace, creando qualcosa di unico nel suo genere.

Children of the Sun
Le atmosfere e la palette cromatica del gioco sono sempre molto ispirate

Io vi troverò

Quella di Children of the Sun è una storia di vendetta cruda e spietata. La narrazione, deliberatamente minimalista, è affidata a rapide immagini che ricordano le pagine di un fumetto pulp anni ‘90.

La protagonista, che conosciamo solo con lo pseudonimo di The Girl, è una giovane la cui famiglia è stata accolta dalla setta dei Children of the Sun, molto simili agli Amish nel loro rifiuto della modernità e nel vivere in terre isolate dal resto del mondo.

Non è (ancora) chiaro il perché, ma la sua famiglia è stata distrutta e la Ragazza sfregiata in viso. Ella decide dunque di usare i suoi poteri psichici e un fucile da caccia per prendersi la sua vendetta sul culto, uccidendo tutti i suoi sgherri uno a uno fino ad arrivare al capo.

Children of the Sun
La trama è minimal: una protagonista sfregiata con un fucile e poche altre informazioni

L’atmosfera di Children of the Sun è opprimente e inquietante, ma non tanto nei nostri confronti, bensì per i nemici. La Ragazza indossa una maschera grottesca e le sue movenze trasmettono brutalmente il suo stato mentale compromesso: è ormai il guscio di sé stessa, una spietata serial killer pronta a predare sui cultisti.

Ed è proprio questo che sembrano, quegli sgherri raggruppati in location circondati dalla fitta e violacea boscaglia: prede, ignare di essere prossimi al massacro.

Children of the Sun
L’atmosfera è opprimente… ma più per i personaggi del gioco che per noi protagonisti

In Children of the Sun ogni colpo è decisivo

All’inizio di ogni missione la Ragazza può muoversi esclusivamente lungo il perimetro della zona occupata dagli sgherri, rimanendo quindi a distanza per non farsi notare, osservare la situazione, la disposizione dei suoi bersagli e magari marcandoli sull’HUD.

Una volta scelta la posizione, si prende la mira grazie a un generoso zoom-in e si spara il primo colpo. O meglio: l’unico colpo. Ogni missione richiede infatti di uccidere tutti gli obbiettivi con un solo proiettile. “Com’è possibile?” vi chiederete. Qui viene il bello.

Partito il colpo, la visuale passerà immediatamente dietro al proiettile e, una volta colpito il primo bersaglio, tutto andrà in slow-motion e grazie alle abilità psichiche della ragazza nella prospettiva del proiettile potremo farlo girare su sé stesso e lanciarlo di nuovo per colpire la prossima vittima.

Children of the Sun
I proiettili sono da controllare con le abilità psichiche della protagonista: bisognerà spararne uno soltanto per livello

In effetti Children of the Sun è più un puzzle game che uno shooter, dato che lo scopo è trovare il modo per concatenare le uccisioni tenendo conto degli ostacoli nell’ambiente e dei movimenti dei bersagli.

Le cose diventano ancora più interessanti quando si cominciano a sbloccare nuove abilità della ragazza, come la possibilità di deviare leggermente la traiettoria del proiettile, o quella di reindirizzare completamente il colpo lungo la traiettoria dopo aver colpito i punti deboli dei nemici.

Children of the Sun
Uno shooter, ma anche un puzzle game con abilità da sbloccare procedendo nei livelli

Ogni nuova zona diventa via via più complessa e impegnativa. Avrete bisogno di diversi tentativi prima di capire come ottenere una concatenazione efficace per completare la missione.

Per i più esigenti c’è anche un sistema di classifica su leaderboard online che assegna un punteggio a seconda di vari fattori, quali la rapidità di completamento, gli headshot, il numero di “rimbalzi”, ecc. Se avete una vena competitiva, dunque, il gioco presenta un discreto potenziale di rigiocabilità.

Già solo dalle prime missioni che ho provato Children of the Sun mi è sembrato tanto inquietante quanto appassionante, e penso che le meccaniche introdotte nelle prime missioni siano solo l’inizio di una lista destinata ad allungarsi per rendere le missioni sempre più complesse e coinvolgenti.

Se avete voglia di qualcosa di più crudo rispetto a Europa, dovreste seriamente tenerlo d’occhio. Il titolo uscirà il prossimo 9 aprile. Nell’attesa potete provare la sua demo.

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