Dead Rising 2 – Anteprima Dead Rising 2

Gli Zombie continuano a seguitare

Forse non basterebbero le dita di tutta la popolazione italiana per contare tutti i titoli che fanno degli Zombie e della lotta contro di essi la loro arma vincente. Senza scomodare il colosso Resident Evil, basterebbe citare gran bei titoli come The House of the Dead e Left 4 Dead, l’ultimo citato è abbastanza recente, oppure l’adrenalinico e originale Dead Rising, titolo Capcom del 2006 a metà strada tra un Survival Horror e un Free Roaming. Nel gioco era nostro compito rispedire nella fossa un’orda abbastanza cospicua di non morti (ne erano presenti ben 53.594) per riuscire a sopravvivere ben 72 ore. Per spendere bene il tempo che ci rimaneva, potevamo scegliere l’arma che più ci piaceva, anche le più folli, per liberarci dai fastidiosi nemici.
Ora la Capcom ha ben deciso di concedere un seguito al suo folle titolo videoludico, e così nasce Dead Rising 2. Questo secondo capitolo, che sarà disponibile su Xbox 360, Playstation 3 e PC, sarà sviluppato non più da una casa del sol levante, ma dalla canadese Blue Castle Games. Vediamo un po’ cosa dovremo attenderci.

L’inutilità dei cimiteri? Eccovene la prova

A volte i campi santi possono essere luoghi abbastanza inutili, e non solo macabri o tristi. Lo pensava bene il Foscolo degli albori, sentenziando in maniera arguta l’inutilità delle tombe (anche se poi cambiò idea, e "I Sepolcri" ne sono la prova). Certo, le sue motivazioni erano ben lontane da quelle che vi presenteremo in seguito, ma citare qualche nome illustre ogni tanto non è mai cosa malvagia.
Tornando a noi, Dead Rising ci espone in maniera meravigliosa come mai, ogni tanto, i cimiteri possono essere luoghi inutili. Con tutti quegli Zombie che se ne vanno in giro per la città, a cosa mai serviranno i campi santi? Si, perchè nel primo Dead Rising, non solo Frank West non era riuscito a fermare il virus della città di Willamette, ma quest’ultimo, inavvertitamente, era riuscito a migrare e a infettare un’altra malcapitata cittadina. Questa volta lo sfondo della vicenda sarà una nuova città, Fortune City, ispirata nemmeno alla lontana alla famosissima Las Vegas americana. I cambiamenti, rispetto al primo Dead Rising, non si fermano qui, visto che al posto del vecchio fotografo Frank West avremo un nuovo protagonista, il biondissimo Chuck Greene, motociclista e stuntman di professione.

Quando a tremare sono gli Zombie

Mandato in pensione Frank West, e assunto il nuovo aiutante, ecco che a cambiare non sarà solo il protagonista, ma in minima parte anche il gameplay alla base di questo Dead Rising 2.
Per prima cosa, infatti, è da ricordare che non avremo più a disposizione il ristretto centro commerciale di Willamette, ma una vastissima città. In questo nuovo ambiente, e con un più spazio, potremo sbizzarrirci in tutti i modi possibili e inimmaginabili. Il miglior modo per sfruttare tanto terreno di gioco è cavalcare una rombante moto, mezzo con il quale il nostro Chuck si trova davvero a suo agio. Da quanto abbiamo potuto osservare in giro per la rete, l’utilizzo della motocicletta potrebbe essere dei più vari e divertenti. Infatti, cavalcando la nostra fida due ruote, potremo gettarci nelle file dei non morti in maniera molto più sicura e distruttiva, magari imbracciando qualche arma.
Parlando dei mezzi per difendersi, anche in questo secondo capitolo ne avremo a disposizione un’enorme quantità. Si andrà da normali pistole e fucili a devastanti motoseghe, da mazze da baseball e chitarre elettriche a buffissimi peluche e, addirittura, oggetti simili a una testa d’alce, da indossare per incornare gli zombie. Ma le novità non finisco qui, visto che ci sarà permesso di legare tra loro due armi diverse. Prendere un bastone e legare alle sue due estremità due motoseghe sarà un’operazione possibile, oltre che dalle potenzialità immense e devastanti.


Assaggiate queste due ruote!

Quello che è rimasto invariato, rispetto al primo capitolo, è il nocciolo del suo gameplay. Tante armi, tanta libertà, moltissimi mostri da uccidere e dei punti (PP) da utilizzare per potenziare il nostro eroe. Le ore a nostra disposizione sono sempre 72, nelle quali dovremo usare ogni mezzo a nostra disposizione per eliminare i putrescenti cadaveri ambulanti. Ennesimo cambiamento, invece, riguarda la modalità di salvataggio, contestata nel primo episodio, e ora in completo restling per renderla molto meno restrittiva.

Il colore del sangue

Cambiata casa di sviluppo, cambia anche l’approccio del titolo alla componente visiva. Accantonata l’idea che lo stile possa sopperire alla mancanza di potenza tecnica, i ragazzi della Blue Castle, hanno svolto un lavoro di potenziamento del comparto grafico del titolo. I modelli poligonali appariranno quanto mai curati, le texture ben più definite che in passato, e la gestione della luce e dei vari effetti speciali toccherà vette elevatissime.
Questo secondo capitolo vanterà anche un accurato sistema di ferite, che in tempo reale ci mostrerà i danni ricevuti. Tagliare a metà uno zombie comporterà la separazione delle due parti del suo corpo con un taglio che seguirà l’esatto movimento della nostra arma. La cosa, unita al folle gameplay del titolo, non potrà che essere apprezzata.
Oltre a queste simpatiche features, ecco che si presenterà anche la possibilità di avere un numero enorme di zombie su schermo allo stesso tempo, per una cifra che tocca i 6000 personaggi in contemporenea. Non sappiamo ancora quanto il motore del titolo possa resistere a tale peso senza incappare in qualche fastidioso calo di framerate e rallentamento vario.
Per quanto riguarda il sonoro, invece, ancora non siamo riusciti a porgere orecchio a nulla che possa consertirci di esprimere un giudizio, se pur anticipato, almeno concreto. Rimandiamo ogni considerazione a una futura recensione.


Ecco la vera utilità della telefonia "mobile"


In Conclusione

Senza cambiare poi molto rispetto al primo Dead Rising, questo seguito ci promette ancora più zombies, ancora più armi e ancora più divertimento. Certo, le notizie in nostro possesso sono numericamente poche, ma sono comunque abbastanza per farci sperare bene per il futuro.
Ora come ora non resta che attendere nuovi sviluppi e una sicura data di release per il titolo, che si spera possa coincidere con l’anno in corso.

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