Dreams – Anteprima

Media Molecule, il team padre dell’innovativa serie LittleBigPlanet e della tenerissima Tearaway, si è rimesso al lavoro dopo le fatiche “di carta”, e si è presentato all’ultimo E3 di Los Angeles con un asso nella manica che ha suscitato la curiosità – e numerosi applausi – di tutti i presenti. E’ in arrivo, nel 2016, il bizzarrissimo Dreams, curioso “videogioco” dalle totali possibilità creative. Andiamo ad osservare da vicino la presentazione fatta dai Media Molecule.

Un gioco lungo un sogno

Ciò che ha colpito di Dreams, nella presentazione all’E3, è sicuramente stata la sua natura. Anzitutto non si è capito cosa bisognasse fare, come e perché. Dunque tutto ciò ci ha attizzato la vena, così che abbiamo ascoltato con ingordigia da meretrici quello che il buon Alex Evans (co-fondatore del team) aveva da dirci. Ebbene, Dreams al momento è uno “scolpitore di realtà virtuale”. Infatti, in Dreams, potremo realizzare i nostri modelli personali – e personalizzati – di tutto ciò che si può vedere in un videogame: dai personaggi agli oggetti fino anche all’ambiente (nel video di presentazione c’era una tenera scena con due orsi polari sulla neve che ci ha mandati in brodo di giuggiole). In Dreams, tramite il controller – e senza doversi comprare un PS Move a tutti i costi – si può scolpire ogni cosa in tre dimensioni, per creare gli scenari che noi, game designers mancati, abbiamo in mente da una intera vita. Naturalmente ci sono tutte le variabili e le opzioni del caso, come “mixare” le sculture (quindi un orso con la testa di leone o un umano con la testa di ca…maleonte), così come si possono deformare i modelli poligonali per dare vita ad abomini che farebbero concorrenza ai nosferatu. Alla fine dei concepimenti, possiamo animare la scena, che sarà coinvolta ed attraversata dalle leggi della fisica e dall’ambiente circostante. Non è finita qui…

Creami tutta. E dai: creami!

La creatività, in Dreams, è alla base dell’esperienza di gioco. Il buon Yoshida (presidente di SCE Worldwide Studios) ha recentemente dichiarato comeDreams sia una produzione davvero particolare e strutturata. Fondamentalmente è uno strumento per creare realtà virtuale, perché sarà possibile realizzare modelli, animazioni, ambienti, videogiochi, film, disegni, opere d’arte in un certo qual senso. Tutto questo potrà essere condiviso con il resto dell’utenza mondiale, e beninteso: anche noi potremo utilizzarne le produzioni, avendo così una sorta di comunità di creativi (come accade in LittleBigPlanet, naturalmente) che offrono le loro produzioni al mondo intero, per incastrarle, modularle e comporle come meglio si ritiene opportuno. Yoshida ha anche detto che, nonostante creare oggetti, scene e mondi in 3D sia una cosa decisamente complicata, iMediaMolecule sembra abbiano fatto un lavoro davvero magnifico, con un editor intuitivo al massimo, il quale mostra davvero la sua semplicità, specie perché controllato da un joypad. Quindi se anche non avete competenza in materia di sviluppo poligonale e game designing, non buttatevi nel cesso ricolmo di feci, recuperate 60 euro e spendeteli per il buon Dreams. Avete circa un anno di tempo per risparmiare, non siate taccagni…

Se per caso vi sentite ancora un po’ in dubbio, beh, sappiate che non è semplice esplicare i concetti di gioco che dovrebbero convincerci ad acquistare Dreams, ma è chiaro che al momento non possiamo dire più di tanto, il gioco si è mostrato poco per ora. Attendiamo ulteriori novità, stiamogli col fiato sul collo, e che dio ce la mandi buona. Per chi è ateo: che dio ce la mandi bona.

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