E3 2018: Underworld Ascendant – Provato

Underworld Ascendant è un titolo sta facendo sognare molti giocatori di vecchia scuola memori dei tempi andati di Ultima Undeworld, Thief e System Shock: un gioco di ruolo fantasy single player ambientato nel sottosuolo, una missione il cui esito deciderà le sorti del mondo, moltissime vie e modi per compierla. A distanza di due mesi dalla nostra ultima prova a Milano, ecco qui le nostre impressioni sulla nuova demo provata all’E3, in cui ci viene richiesto di attraversare una caverna piena di scheletri, piante carnivore troppo cresciute e stregoni non-morti per recuperare un importante oggetto magico…

Underworld Ascendant fa del level design il suo punto di forza: la dove titoli come Dark Souls costringono il giocatore ad evitare determinate aree fino a che il personaggio non è pronto per accedervi nell’unico modo a lui possibile (ovvero diventando più forte dei nemici presenti), Ascendant fornisce al personaggio ogni possibile mezzo per proseguire a seconda della capacità del personaggio e dallo stile di gioco desiderato dal giocatore, demotivando tuttavia l’uso della forza bruta e spingendo ad usare l’ingegno.

Nella demo da noi provata, ad esempio, avevamo a disposizione un personaggio bilanciato in ogni aspetto dotato di buona agilità così come di incantesimi: potevamo usare vari tipi di frecce per stordire gli avversari, spegnere fuochi o accenderne, trappole esplosive a filo, e una bacchetta magica in grado di incatenare i nemici più deboli a terra o manipolarli per far sì che dimentichino la nostra presenza, a cui aggiungere capacità quali correre sui muri.

Inizialmente, partendo da una serie di corridoi, abbiamo optato per un’approccio furtivo, stando sempre quatti e tenendo d’occhio l’usuale icona che identifica quanto siamo esposti, e assicurandoci di spegnere tutte le torcie e altre fonti di luce nel nostro passaggio. Le cose si sono complicate quando ci siamo ritrovati in una stanza con due scheletri nel mezzo: probabilmente aspettando abbastanza avremmo potuto evitarli, ma abbiamo deciso di optare per un’approccio più drastico piantando una trappola esplosiva ed attirando l’attenzione del primo scheletro rompendo qualche oggetto nei dintorni. Per il secondo, invece, ci siamo limitati a incatenarlo e usare i secondi a disposizione per passare oltre prima che si liberasse. Da lì ci siamo trovati nella caverna citata all’inizio, molto più ampia e ricca di insidie.

Riusciamo a trovare l’oggetto magico senza troppa fatica e senza allertare nessuno semplicemente usando le ombre e schivando le lame rotanti che anticipavano il manufatto usando l’agilità (e scoprendo che avremmo potuto semplicemente scassinare una serratura per entrare da un altro lato), ma da lì le cose hanno iniziato a diventare più complesse: è bastato infatti fallire una corsa sul muro con un’errata pressione dei tasti per trovarci dritti dritti fra un gruppo di scheletri. Per fortuna – o purtroppo – non abbiamo dovuto ricaricare la partita.

Trovandoci in quella situazione, eravamo già pronti all’idea di mandare in vacca tutto morendo durante la corsa caotica verso l’uscita, dopodiché ricaricare. Il problema è che invece ci siamo salvati, e senza alcuna difficoltà. Nonostante il gioco offra molteplici modi per affrontare ogni situazione, pare che correre ignorantemente saltando qua e la sia una strategia efficace, poiché il sistema di salto non funziona adeguatamente ed è sufficiente toccare appena una superficie per effettuarne subito un altro.

Ancora peggio, i nemici sono lenti, assolutamente non reattivi, e confusi: è bastato allontanarsi di pochi metri perché iniziassero a guardarsi intorno confusi, non sapendo chi inseguire. Dov’è la sfida quindi?


Concludiamo rapidamente la demo e ce ne andiamo un po’ confusi: Underworld Ascendant uscirà a settembre, ma allo stato attuale sembra tutt’altro che un software in condizioni di essere giocabile. Possiamo solo sperare che questi 2-3 mesi rimasti vengano sfruttati a dovere per non sprecare un’opportunità.

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