E3 2019: Provati The Sinking City, Werewolf e Paranoia

Titoli che promettono trama e gameplay decisamente originali

Bigben Interactive si è presentata a questo E3 2019 con una line-up davvero ricca e interessante. Noi abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad alcune sessioni gameplay esclusive, con il commento degli sviluppatori, di ben tre giochi: The Sinking City, Werewolf: The Apocalypse – Earthblood e Paranoia. Si tratta di tre giochi completamente diversi, che ci hanno permesso di apprezzarne le peculiarità.

The Sinking City

The Sinking City

Nella trilogia presa in esame: Sinking city, Werewolf, Paranoia, il primo titolo che abbiamo provato è The Sinking City, titolo ambientato negli anni ’20 in un’immaginaria città di pescatori del Massachusetts di nome Oakmont e ispirato ai lavori di H.P. Lovecraft. La storia dietro la città di Oakmont nasconde un passato di cittadini praticanti l’occultismo. Il nostro protagonista, Charles W. Reed è un ex marine della U.S. Navy, veterano della prima guerra mondiale che dopo aver terminato il servizio decide di diventare un investigatore, alla ricerca della causa di tutti gli incubi che lo tormentano e gli fanno vedere cose che vanno oltre il paranormale. La demo che abbiamo provato era ambientate in una fase avanzata del gioco, quindi non abbiamo potuto approfondire troppo la trama, limitandoci quindi ad analizzare nel dettaglio il gameplay di The Sinking City.

Come ci è stato spiegato dallo sviluppatore, la trama di The Sinking city non sarà lineare come in altri giochi, non avremo quindi una missione principale da seguire, bensì avremo l’intera mappa a disposizione per raccogliere indizi e proseguire nella storia che dei veri e propri investigatori. Per motivi di tempistica ovviamente a noi è stata facilitata l’impresa permettendoci di raggiungere subito un punto d’interesse, in cui notiamo subito qualcosa di strano, delle mostruose creature spuntano dal terreno e provano ad ucciderci. Noi ovviamente ci difendiamo e le uccidiamo e a questo punto ci viene spiegato che queste visioni possono portare il nostro personaggio a pazzia, facendogli vedere cose sempre più inusuali, che possono risultare decisamente pericolose.

A questo punto entriamo in un edificio dove notiamo una scena del crimine su cui dobbiamo investigare, raccogliamo quindi tutte le prove e con le nostre abilità da investigatore iniziamo a ricostruire i fatti, analizzando prove e eventualmente interrogando testimoni. Questa fase ci è sembrata molto interessante, soprattutto per quanto riguarda gli indizi, che non sono fini a loro stessi ma bensì ci permettono di conoscere nuovi dettagli sulla trama e quindi sbloccare nuovi percorsi e quindi proseguire con la storia.

Oltre all’investigazione avremo anche una ruota degli oggetti che ci permette di scegliere varie armi con cui difenderci, granate, kit medici e oggetti vari. Da questo punto di vista non siamo rimasti troppo convinti, infatti le fasi di combattimento funzionano male, le animazioni sono legnose e generalmente non sono così appaganti come potrebbe sembrare. Siamo comunque fiduciosi nel gioco, soprattutto dal punto di vista dell’investigazione, anche se per adesso siamo un po’ delusi da quanto abbiamo visto, forse per delle aspettative troppo alte.

The Sinking City

Werewolf: The Apocalypse – Earthblood

Sviluppato da Cyanide, Werewolf: The Apocalypse Earthblood è un titolo ambientato nel mondo di World of Darkness e ispirato alle pubblicazioni di Whitewolf Publishing. Nel gioco vestiremo i panni di Cahal, un eco-terrorista bandito dal suo clan di lupi mannari e che combatte contro una corporazione che sta causando un forte inquinamento nella sua terra.

La particolarità di questo gioco risiede nel fatto che il nostro personaggio può assumere ben tre forme diverse: umano, lupo e lupo mannaro. La forma umana verrà utilizzate per interagire con gli NPC, accettare missioni e quant’altro, la forma del lupo verrà invece utilizzate per le esplorazioni, nelle fasi stealth e per intrufolarci in piccoli passaggi, mentre ovviamente la forma di lupo mannaro la sceglieremo per i combattimenti.

Werewolf è ambientato nell’ovest dell’America, e durante il gioco avremo a disposizione diverse zone limitate da poter esplorare in libertà, rendendo io gioco quello che è definito un open-area e non quindi un vero e proprio open-world. Da quel poco che abbiamo potuto vedere il gameplay è ancora in fase embrionale, seppur le fasi di combattimento con il lupo mannaro ci siano sembrate davvero interessanti. Un elemento su cui il team sembra puntare molto è la rabbia, ovvero un parametro che tende a crescere facendo azioni come uccidere persone, avvicinarsi a zone inquinate ecc. Questo livello di rabbia può essere sfruttato in combattimento per fare dei danni aggiuntivi ma deve essere tenuto il più basso possibile durante le situazioni normali, così da evitare di perdere la pazienza contro qualche NPC. In generale il titolo ci è sembrato molto interessante, ma dobbiamo aspettare il rilascio di qualche informazione aggiuntiva per poter dare un responso a tutti gli interessati.

Werewolf: Apocalypse

Paranoia: Happiness is Mandatory

Nel trittico Sinking city, Werewolf, Paranoia, rimane da analizzare quindi solo l’ultimo: ispirato all’omonimo gioco di ruolo uscito negli anni ’80, Paranoia ci trasporta in un mondo dispotico governato da un’intelligenza artificiale chiamata “The Computer”. L’opera originale di Paranio si ispirò ad autori come Kafka e Orwell per la realizzazione di quest’opera, a cui ovviamente anche il gioco sembra attingere. Già dai primi minuti sembra di trovarci in 1984 di George Orwell, con questo occhio in alto allo schermo che segue ogni nostro movimento. Paranoia è un punta e clicca con visuale isometrica che ci mette nei panni degli abitanti del complesso Alpha, struttura interamente gestita da questa IA.

Il complesso Alpha è organizzato in diversi livelli, ognuno dei quali caratterizzato da un colore, che sarà poi lo stesso delle divise indossate dalle persone autorizzate a restare in quella zona.

Sinking city Werewolf Paranoia

Se andiamo in una zona a noi proibita vediamo come l’indicatore del “tradimento” tende ad aumentare, obbligandoci a farlo diminuire confessandoci direttamente con l’IA così da essere perdonati (forse). In caso raggiungessimo il 100% del tradimento, l’IA ci chiederà gentilmente di suicidarci, e noi possiamo ovviamente farlo visto che alla morte di uno dei nostri personaggi questo verrà sostituito subito con un suo clone, per un massimo di cinque volte. Come dice il sottotitolo del gioco, la felicità è d’obbligo nel complesso Alpha, quindi dovremo fare di tutto per mantenerla alta.

Al termine della demo abbiamo visto anche una fase di combattimento, simile per certi versi a quanto visto in Mutant Year Zero: Road to Even, in cui potremo fermare il tempo in qualsiasi momento per decidere dove far spostare i nostri personaggi ed eventualmente quali nemici attaccare. La cosa più interessante di Paranoia è forse la trama, che ci è sembrata originale e ben integrata con il gameplay, sicuramente meno banale di quanto possa sembrare. Siamo rimasti piacevolmente soddisfatti da questo titolo e non vediamo l’ora di poterlo provare in sede di recensione.

Paranoia: Happines is mandatory


La line-up di Bigben Interactive ci è sembrata molto varia e tra i tre titoli che abbiamo provato abbiamo potuto vedere alcune idee decisamente originali. The Sinking City, titolo dallo stampo investigativo ci mette nei panni di un marine che cerca il motivo dei suoi incubi, una trama senz’altro interessante ma per ora l’esecuzione non ci è sembrata brillante. Werewolf: The Apocalypse – Earthblood è invece un titolo che ci mette nei panni di un eco terrorista che ha la possibilità di trasformarsi in lupo mannaro; lo sviluppo è ancora incompleto ma quello che abbiamo visto fino ad ora ci è sembrato sicuramente promettente. L’ultimo titolo provato è Paranoia: Happiness is Mandatory, titolo dall’ambientazione dispotica che ci catapulta in un mondo che ricorda l’opera 1984 di G. Horwell.

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