Final Fantasy VII Rebirth PROVATO in ANTEPRIMA

Abbiamo messo le mani sull'atteso sequel del progetto FFVII Remake

Disclaimer: ho dovuto riscrivere completamente l’introduzione di questo “Final Fantasy VII Rebirth PROVATO” dopo il rilascio del trailer di Final Fantasy VII Rebirth avvenuto durante l’ultimo State of Play di Sony.

Il motivo è molto semplice: sebbene entusiasta di annunciare e conclamare l’opportunità di aver messo le mani per la prima volta sull’atteso sequel di Final Fantasy VII Remake, la realtà dei fatti è che quanto mostrato in quel trailer ancora oggi non mi fa dormire la notte.

I contenuti mostrati, infatti, non gareggiano minimamente con le due demo che ho potuto giocare, le stesse che verranno messe a disposizioni per coloro che parteciperanno al Tokyo Game Show.

Chiariamoci: quello che ho giocato mi ha lasciato incredibilmente soddisfatto e non vedo l’ora di entrare nel dettaglio sul perchè ne sia oltremodo eccitato, ma volendo fare un rapporto tra quello che ho testato e quello che ho visto nel trailer di FF7 Rebirth, siamo circa 1 a 10.

Spero quindi di trovare le parole e il modo di raccontarvi quanto sia pazzesco il lavoro svolto da Square Enix con questo sequel cercando di mantenere alto l’interesse nonostante quanto mostrato nel trailer vanti di contenuti ed emozioni che ancora oggi scuotono il cuore di tutti gli appassionati di Final Fantasy VII (e non solo).

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO Purtroppo quello che si è visto nell'ultimo trailer è fuori scala rispetto a quanto ho potuto provare io stesso all'anteprima
Purtroppo quello che si è visto nell’ultimo trailer è fuori scala rispetto a quanto ho potuto provare io stesso all’anteprima

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO | Cos’è FFVII Rebirth

Permettetemi prima di fare però un breve riassunto su FF7 Rebirth, soprattutto a fronte delle ultime novità emerse con il trailer e non solo. Il gioco sarà un’esclusiva PS5 (niente versione PS4 quindi) e uscirà il 29 febbraio 2024.

L’esclusività durerà relativamente poco, si parla infatti di tre mesi, dopodiché le porte sono aperte per la versione PC e Xbox, sebbene quest’ultima rimanga ancora la meno probabile visto il precedente del Remake.

FF7 Rebirth sarà il secondo capitolo di una trilogia, che andrà a coprire gli eventi post Midgar fino a quelli celebri che accadranno nella Forbidden Capital (chi sa, sa), arrivando in pratica verso la metà della storia dell’originale FFVII, per quanto alcuni eventi e luoghi da visitare saranno anticipati o posticipati.

A detta degli sviluppatori, il gioco offrirà circa 100 ore di gioco, tra esplorazione, trama e attività secondarie (quasi tutte riprese e ampliate dall’originale FFVII, come si è visto dal trailer).

FF7 Rebirth PROVATO Si parla di 100 ore di gioco
Si parla di 100 ore di gioco

Le due demo di FF7 Rebirth provate

La mia prova si è divisa su due build basate su due momenti di gioco separati atti a esperire due contesti diversi: il primo, intitolato The Fated Mt. Nibel Mission, mi ha permesso di rivivere una piccola porzione del celebre flashback di Nibel.

Il secondo, intitolato The Open Wilds of Junon, permetteva di respirare le vaste aree fuori da Junon e vivere un particolare scontro e incontro nei bassifondi della città. Esattamente come nell’originale, il flashback degli eventi di Nibelheim coinvolgevano due personaggi: “Cloud” e il leggendario Sephiroth, quest’ultimo completamente giocabile.

Il passato di Cloud… e Sephiroth

In particolare ci troviamo nel Monte Nibel, dopo un piccolo incidente con un ponte che ha costretto i due SOLDIER a prendere la strada più lunga verso il reattore Mako, accompagnati da una giovanissima Tifa “cowgirl” e un “anonimo” soldato Shinra di fanteria (occhiolino, occhiolino).

Non posso sapere quanto alterata sia la demo che ho giocato rispetto a quello che troveremo nella versione definitiva, sta di fatto che questa sessione fungeva per lo più da tutorial, reimparando le basi del combattimento prese dal precedente Remake, compresi gli attacchi sinergici provenienti da INTERGRADE (l’espansione con protagonista la ninja Yuffie).

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO Ci troviamo sul monte Nibel, dopo un piccolo incidente con un ponte
Ci troviamo sul monte Nibel, dopo un piccolo incidente con un ponte

Due cose si sono rese evidenti durante la mia prova: la prima è come la narrazione e la recitazione mettano in risalto (per chi già lo conosce) l’oscuro segreto del vero passato di Cloud. La seconda, invece, è come l’esplorazione dei dungeon abbia acquisito una certa verticalità nel level design, seppur mai risultando troppo complessa o particolarmente elaborata.

Sul fronte dei combattimenti, ovviamente, potendo controllare Sephiroth mi sono prodigato a usarlo il più possibile, devastando qualsiasi nemico che mi si parava davanti e dando dimostrazione della sua forza e potere.

Sephiroth

Sephiroth aveva solo due mosse speciali, Zanshin e Hell’s Gate, entrambe eseguibili sia da terra che in aria, perchè si, questa volta in Rebirth è stato implementato il combattimento aereo. Secondo me è ancora un po’ raffazzonato e sicuramente migliorabile, ma siamo anni luce avanti rispetto agli attacchi aerei visti in Remake che secondo me non funzionavano a dovere.

Erano disponibili anche diverse mosse sinergiche tra lui e Cloud, una di queste chiamata Double Helix, da utilizzare durante la boss fight contro il Materia Guardian per riportarlo a terra in un determinato momento dello scontro. Ovviamente, non è mancata la sua mitica Limit Break, ovvero la devastante Octaslash.

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO Sì, c'è l'Octaslash
Sì, c’è l’Octaslash

Lo stesso Cloud, nonostante tutto, faceva la sua bella figura in combattimento, visto che a differenza dell’originale non era a livello 1, ma aveva un discreto equipaggiamento di mosse e materie che lo rendevano efficace, seppur un repertorio già visto nel Remake, al netto di qualche materia nuova che, per questioni di tempo, non mi sono messo ad approfondire.

In viaggio verso Junon

La seconda demo di FF7 Rebirth, invece, è ambientata subito dopo l’uscita dalla miniera di Mythril, con il gruppo formato da Cloud, Tifa, Barret, Aerith e Red XIII ammaliati dall’incantevole paesaggio che affacciava sul mare, permettendo di intravedere in lontananza quel poderoso cannone gigante che contraddistingue la famosa città di Junon, con un Highwind che spicca dal suo eliporto.

Piccola chicca: sebbene non si veda Fort Condor all’orizzonte (cosa che si dovrebbe poter fare se consideriamo la sua posizione nell’originale) durante gli scambi di battute che si possono ascoltare durante la traversata si fa menzione di un vecchio reattore abbandonato dove vive un Condor gigante.

Difficile dire se potremo visitarlo in Rebirth o se sarà una meta del prossimo gioco (ricordo infatti che una delle Huge Materia risiede là).

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO Vicino a Fort Condor si parla di un condor gigante che vive in un reattore abbandonato
Vicino a Fort Condor si parla di un condor gigante che vive in un reattore abbandonato

Chocobo

Il viaggio verso Junon di FF7 Rebirth è stata l’occasione per testare la tanto attesa apertura della mappa e il poter andare dove si vuole montando il fedele chocobo nero. Si, lo so cosa state per chiedermi, ma per qualche motivo avevo sin da subito un chocobo nero a disposizione, che però non scavalcava montagne e non attraversava fiumi.

Sembra che in Rebirth il colore dei chocobo non abbiano nulla a che fare con le loro capacità, visto che nel trailer ne abbiamo visto uno nero scalare una montagna e uno azzurro volare.

Che sia a piedi o in sella, l’esplorazione risulta piacevole, scorrevole e ricca di attività secondarie segnalate nell’indicatore della mappa e nel mentre potrete addirittura raccogliere oggetti vari necessari per accedere a una delle novità del gioco, ovvero il crafting. Avrei voluto approfondire meglio questo aspetto, ma al momento le uniche cose che ho scoperto sono le “ricette”.

È attraverso queste che man mano che si creano oggetti si ottiene esperienza e sale di livello la capacità di “craftman“. Come questo possa impattare più avanti nel gioco, non mi è dato saperlo, ma è così veloce e rapido ottenere oggetti e crearne di nuovi che l’attività risulta piacevole e mai noiosa.

Un’altra attività extra di FF7 Rebirth che ho potuto sperimentare è la “caccia” ai pulcini di chocobo sparsi nella mappa. Ciascuno di essi vi lascerà una piuma da usare come moneta di scambio alle varie fattorie chocobo presenti nel mondo (si, esatto, non esiste solo quella fuori Midgar).

Con queste piume è possibile ottenere equipaggiamento (elmo, sella e zampe) con cui customizzare l’estetica del nostro “volatile”, ma non è detto che in futuro non possano servire anche ad altro. L’altra attività non mi è ancora del tutto chiara, perchè al momento sembra riguardare dei combattimenti specifici richiesti da una certa MIA.

Queste richiedono di portare a termine determinati obiettivi (stremare un nemico, metterli pressione, sconfiggere entro un certo tempo, ecc…) per ottenere punti per salire di un certo rango, ma non è chiaro lo scopo ultimo. Di per se gli scontri non erano particolarmente complessi in quanto si tratta di mostri comuni che si incontrano lungo il percorso.

Final Fantasy VII Rebirth PROVATO Ci potranno venir fatte delle particolari richieste ma ancora non ancora ne capisco lo scopo
Ci potranno venir fatte delle particolari richieste ma ancora non ancora ne capisco lo scopo

Red XIII e gli attacchi sinergici

Parlando di combattimenti, la prima cosa che mi sono prodigato a fare è stato usare Red XIII, visto che nel Remake, se ben ricordate, non era controllabile direttamente. Pad alla mano risulta un personaggio basato sulla velocità, sia i suoi attacchi che le sue mosse speciali sono infatti basati sulla sua agilità e sull’incrementare questa sua caratteristica.

Altra cosa che ho provato a testare sono i vari attacchi sinergici tra le infinite accoppiate che si possono creare con tutti i membri del party. Purtroppo, essendo combattimenti relativamente veloci, non ho avuto modo di vederne tantissimi, ma ho scoperto che molti di questi si basano su creare situazioni di supporto adatte a compensare ogni tipo di situazione.

Alcune sinergie con Aerith, ad esempio, permettono di avere MP infiniti per un tempo limitato, o addirittura alcuni con Red XIII permettono di potenziare il caricamento della barra Limit, essenziali quando un nemico si trova in stato di crisi.

Sebbene gli attacchi sinergici arrivino direttamente da Intergrade, vederli qui integrati con tutti i membri del party a disposizione dona un senso di libertà e di sperimentazione indubbiamente efficaci per esaltare il già perfetto sistema di combattimento di FFVII Remake che qui è stato ulteriormente rifinito e migliorato.

L’incontro con Yuffie

L’arrivo nella bassa Junon fa scattare un evento che tutti gli appassionati del FFVII originale ricorderanno senz’altro, ma che qui è stato cambiato in maniera repentina per un motivo che ho molto apprezzato: ovvero l’incontro con Yuffie.

Priscilla e il suo delfino restano a loro modo protagonisti di questa scena, ma questa volta deve cedere il posto da damigella da salvare alla tanto amata ninja di Wutai che qui, inspiegabilmente, troviamo a bordo di una barca mentre si trova preda di un attacco del Bottomswell, creature che affronteremo esattamente come nell’originale FFVII.

Bottomswell, esattamente come tutti i boss del precedente FFVII Remake, resta tra le cose meglio riuscite da questa produzione per messa in scena, fasi e approccio al combattimento. Per quanto sia stata una battaglia semplice per gli standard del Remake (difficoltà magari tarata in basso per via della sua natura di demo), l’ho trovata semplicemente deliziosa.

FF7 Rebirth PROVATO Un combattimento semplicemente delizioso
Un combattimento semplicemente delizioso

L’elefante nella stanza

C’è sicuramente una domanda che mi si potrebbe porre, dopo la mia prova, e riguarda la narrazione, in virtù di quanto accede nel capitolo 18 del Remake. Per quello che ho visto, al netto di qualche cambiamento legittimo e assolutamente accettabile, immagino che molti si riferiscano alla figura di Zack e alla sua “linea temporale”.

Fortunatamente, o sfortunatamente, non vi era traccia del belloccio dai capelli neri e, per quello che si è visto, la trama di Rebirth procede dritta e spedita rispettando quella vista nell’originale. Chi mi conosce lo sa, quella scelta narrativa non l’ho mai apprezzata, come non ho apprezzato la messa in scena del capitolo finale del remake.

Detto questo, sono onestamente arrivato al punto in cui ormai mi importa il COME succede, e non COSA. Se il team di sviluppo riuscirà a scrivere bene questo bivio narrativo giustificandola a dovere, da parte mia troverà solo consenso, per quanto per me non ci sia mai stato bisogno di osare così tanto nel riproporre FFVII.

FF7 Remake PROVATO No, non è questa la scelta narrativa che non ho apprezzato
No, non è questa la scelta narrativa che non ho apprezzato

I muscoli di PS5

Che questo gioco abbia un colpo d’occhio eccezionale penso sia ormai palese, ma per pensare che sia per merito della potenza di PS5… secondo me ancora ce ne vuole. Sicuramente FF7 Rebirth è frutto delle sperimentazioni e dei lavori fatti con Intergrade, che per quanto fosse sontuoso non ha mai dato aria di essere un titolo di nuova generazione.

Rebirth pare abbia seguito quella strada, non mostrando meraviglie tecniche, quanto più lavorando ancora più sul suntuoso comparto artistico capace di donare vita all’FFVII che immaginavamo da giovani. Dai modelli poligonali fino alla maestosità e imponenza di Junon, l’estetica di FF7 Rebirth resta una delle cose più affascinanti mai viste sulla console Sony, senza se e senza ma.

C’è da dire che ho giocato FF7 Rebirth in modalità Grafica a risoluzione 4K e 30fps granitici, ma non mi sarebbe dispiaciuto curiosare con la modalità performance, che era presente ma non ci è stato permesso valutare (probabilmente perchè necessitava ancora di ottimizzazione).

Sulle musiche non c’è bisogno neanche di prodigarmi ulteriormente: come nel Remake possiamo solo inchinarci al talento di Masashi Hamauzu e Mitsuto Suzuki, capaci di rimaneggiare le opere immortali di Nobuo Uematsu per adattarle al nuovo contesto. Non vedo l’ora di ascoltare alcuni dei brani più iconici che arriveranno più avanti (si, Cosmo Canyon, sto guardando te).

Impressioni di questo primo incontro con FF7 Rebirth

La fiducia verso questo secondo titolo del progetto Remake è sempre stata ben riposta, ma mai scontata, quindi il mio approccio a FF7 Rebirth è stato quello di un appassionato esaltato, ma timorato allo stesso tempo. In realtà sono bastati pochi secondi per rincuorarmi e trovarmi tra le mani potenzialmente uno dei giochi più incredibili del prossimo 2024.

Buona parte di quelle che sono state le criticità addossate al precedente Remake qui sono state letteralmente sovvertite e trasformati in punti di forza. Quello che promette questo FF7 Rebirth è semplicemente inebriante sia che siate fan storici di FFVII o Final Fantasy in generale, sia che siate dei semplici appassionati di JRPG.

Se questo è stato solo un assaggio, non riesco a immaginare come saranno le portate principali, delle quali, grazie al recente trailer, riesco già a sentirne il profumo.


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Final Fantasy VII Rebirth | La nostra videoanteprima

Final Fantasy VII Rebirth è in arrivo il 29 febbraio, ma noi l'abbiamo provato qualche giorno fa. Ecco quindi le nostre impressioni.

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