Final Fantasy XV – Anteprima

C’è un uomo dietro la rinascita di Final Fantasy XV, un progetto ufficialmente (ri)nato dalle ceneri di Final Fantasy Versus XIII ben due anni fa e che dall’E3 del 2013 aveva fatto perdere un po’ le tracce. Quest’uomo porta il nome di Hajime Tabata, il nuovo co-director del quindicesimo capitolo della saga Square-Enix, che ha sostituito in tutto e per tutto Testuya Nomura, il quale ha deciso di annunciare l’abbandono alla direzione del titolo per concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo di Kingdom Hearts III.

Tabata arriva da anni di sviluppo su spin-off della saga, quali Crisis Core, Type-0, del quale sta preparando anche la rimasterizzazione HD, e Final Fantasy Agito: questo è il suo primo Final Fantasy numerato. E il lavoro compiuto è eccelso, perché sia la demo che il trailer presentati al Tokyo Games Show hanno mostrato soltanto scene-in-game, quindi parti giocate (a eccezione di qualche scena come quella dell’arrivo delle aeronavi, che è prerenderizzata).

Final Fantasy XV Anteprima

Un lavoro attualmente completo poco più della metà, il che significa che ben presto avremo finalmente una demo da poter giocare: una versione dimostrativa che durerà circa 3 ore, come annunciato in mattinata, e che ci permetterà di buttarci a capofitto in quella che sarà l’esperienza di Final Fantasy XV. Oltre però a confermare che il quindicesimo capitolo della saga principale, senza contare quindi gli spin-off, è completo per gran parte della sua interezza Tabata ha voluto sottolineare che l’arco temporale da prendere in considerazione è quello dell’ultimo biennio: l’annuncio del 2006, oramai lontano quasi dieci anni, non è assolutamente pertinente alla valutazione degli anni di sviluppo, perché si è vissuti quasi in un limbo, in questo periodo. Da quando invece si è registrato l’ingresso di Tabata all’interno del team di sviluppo, attualmente formato da circa 200 dipendenti, si è iniziato il vero e proprio sviluppo: due anni, quindi, per arrivare a una percentuale di completamento che oscilla tra il 50% e il 60%. Un altro anno, ipotizziamo, e Final Fantasy XV potrà essere finalmente realtà.

Final Fantasy XV, d’altronde, soltanto da due anni, durante l’E3 di Los Angeles del 2013, ha cambiato il proprio nome mostrandosi in questa nuova veste: dapprima il titolo era noto come Final Fantasy Versus XIII, rientrante nella Fabula Nova Crystallis, insieme con Final Fantay XIII e annessi (come l’ex Agito diventato poi Type-0). Tutti gli assets costruiti, però, sono stati poi riciclati per altri titoli, così da non vanificare il lavoro svolto fino a quel momento e poter effettuare un vero e proprio lavoro di tabula rasa su quello che sarebbe arrivato dopo. «Abbiamo cambiato la struttura di sviluppo, perché avevamo diversi team divisi da loro: poi abbiamo deciso di unirli, farli lavorare insieme allo stesso gioco» ha dichiarato Tabata. Un lavoro che si è dimostrato esser stato immenso in questi due anni, soprattutto per quanto riguarda la natura open world che offrirà questo nuovo capitolo, un j-RPG che non vuole né emulare né imitare leggende come The Elder Scrolls, anzi: ci sarà sì la possibilità di vagare nello spazio aperto, ma mai senza meta. La world map sarà immensa, con un mondo decisamente vasto da esplorare, anche in macchina – con l’intenzione di richiamare i trip movies e rendere molto cinematografico l’intero assetto videoludico – ma mai senza un obiettivo ben definito. Tabata, d’altronde, non può non cercare di scardinare questa possibile tesi: Final Fantasy, per natura, non ammette la perdita di tempo, se non per expare, quindi ogni girovagare sarà fine a qualcosa e mai a se stesso. Le macchine potranno essere guidate sia col pilota automatico, così da non dover necessariamente improvvisarsi autisti, che con le vostre stesse mani: ovviamente non siamo dinanzi a Gran Turismo, ma comunque avremo modo di passare del tempo con una guida divertente e non necessariamente impegnativa.

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Un altro aspetto fondamentale che Tabata ha avuto modo di confermare e dimostrare, soprattutto durante la demo presentata al Tokyo Games Show pochi giorni fa, è che il clima avrà il suo effetto e arrecherà dei cambiamenti all’interno scenario. È una forte prerogativa dei giochi di simulazione, sì, come d’altronde abbiamo avuto modo di vedere negli anni per Forza Motorsport e adesso Project Cars di Namco Bandai, ma l’intenzione di Square-Enix è quella di andare a inficiare l’andamento delle battaglie inserendo i cambiamenti atmosferici: alcune magie potranno avere determinati effetti a seconda della pioggia o del sole e ipotizziamo, ovviamente, che un’eventuale magia di fuoco possa avere ben poca potenza se lanciata durante un temporale. Sempre in chiave realismo, sarà fondamentale effettuare delle soste alle locande sparse durante il nostro cammino: è un concetto che molto richiama i j-RPG, d’altronde, ma che stavolta diventa fondamentale e pertinente. Tutti i personaggi che non avranno riposato le stanche membra durante la notte, o in un qualsiasi momento, dimostreranno affaticamento durante la battaglia e non saranno performanti come dovrebbero essere: riposate quando necessario, insomma, perché tornerà utile nell’immediato. Una sorta di stamina da tenere sott’occhio. Non da meno anche l’importanza di accamparsi, laddove sarà necessario andare a evitare di essere assaliti da mostri notturni, che potrebbero arrecarvi problemi sia a causa della vostra stanchezza sia perché più possenti rispetto a quelli diurni, e quindi più difficoltosi per voi.

Final Fantasy XV vive a giorni, della durata di 30 minuti l’uno nel tempo reale: un sistema che sembra emulare quanto mostrato in Lightning Returns: Final Fantasy XIII, ma senza porre sulla vostra testa la spada di Damocle del dover necessariamente correre e finire la vostra avventura prima dello scadere del tempo. I giorni non scandiscono alcun pericolo incombente, ma semplicemente vengono utilizzati come metro di gestione dell’esperienza videoludica, con la finalità di distribuire l’esperienza e gli upgrade allo scoccare della mezzanotte, del termine della giornata.

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Veniamo dunque al sistema di combattimento, che Tabata ha presentato facendo dei riferimenti molto importanti al Gambit di Final Fantasy XII: un sistema che quindi si basa su delle indicazioni fornite al party, che seguirà tutte le vostre istruzioni preimpostate, ma con la differenza che stavolta sarà possibile mettere in pausa il menù in qualsiasi momento e procedere a una ulteriore modifica dal punto di vista della strategia. La correzione in corso d’opera permette sì da un lato una maggior elasticità nella gestione della battaglia, ma anche una maggiore propensione alla strategia in itinere per il videogiocatore, che potrà quindi diversificare la propria offerta battagliera. Anche le armi, insieme con il sistema a Gambit, che per comodità chiameremo così per adesso, possono essere cambiate, scegliendo da un ventaglio di possibilità messo a disposizione dal sistema.

Terminiamo con un appunto che riguarda i personaggi: il nostro protagonista sarà, ovviamente, Noctis, che dalla sua avrà un potere specifico, il teletrasporto. Questa funzione però sarà disponibile in maniera limitata ed è stata la prima feature mostrata nella demo del TGS: lanciando la propria spada, Noctis avrà modo di ritrovarsi appeso anche a edifici scoscesi, ma dovrà essere chiarito in che situazione sarà possibile e soprattutto che utilità avrà ai fini dell’esperienza. L’intero party, poi, sarà formato esclusivamente da personaggi maschili, confermando una scelta che era stata già compiuta per Final Fantasy Versus XIII.

Un lavoro complesso che Tabata sta rendendo un titolo dall’alto hype per tutti i videogiocatori. Nicchia, però, il co-director, in un’intervista rilasciata a Kotaku: «Dopo Final Fantasy XV vorrei fare qualcos’altro, se posso scegliere: Final Fantasy Type-1».  La demo di Final Fantasy XV sarà disponibile nel mese di marzo come voucher all’interno di Final Fantasy Type-0 HD, mentre la data di release è attualmente sconosciuta.

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