Mortal Kombat 11 – Analisi Closed Beta

Fatality!

Finalmente siamo riusciti a mettere le mani sull’ultima incarnazione della cruentissima saga di picchiaduro creata da Ed Boon e il suo team in occasione della closed Beta avvenuta in questi giorni. La build di Mortal Kombat 11 proposta offriva 2 modalità di gioco e ben 5 personaggi tra cui scegliere, inutile asserire che abbiamo spolpato a fondo il titolo e tutti i contenuti offerti durante le date di prova.

Se siete curiosi di acquisire informazioni più generali riguardo Mortal Kombat 11, potete leggere la nostra anteprima, in quanto in questa sede ci concentreremo sulle meccaniche più tecniche del meraviglioso titolo targato NetherRealm.

La beta ci ha offerto uno scontro con l’IA, impegnandoci in una scalata della classica torre in una sequenza di 5 scontri con varie difficoltà selezionabili e una modalità multigiocatore esclusivamente online con un avversario casuale.

Abbiamo accusato l’assenza della modalità allenamento o della possibilità di scontrarci con un amico offline o online, che non ci ha permesso di poter con tutta calma analizzare move-set e data frame di questa interessante build di Mortal Kombat 11 (come aveva proposto ad esempio la beta di SoulCalibur VI): un’analisi più approfondita circa i bilanciamenti dunque va rimandata in sede di recensione.

Mortal Kombat 11 Closed Beta

Movimenti strategici

Il primo dettaglio saltato all’occhio durante il reveal del gameplay del titolo è stato sicuramente relativo alla mancanza di un’opzione di corsa e in generale alla diminuita velocità di movimento rispetto al decimo capitolo: pad alla mano abbiamo avuto il piacere di constatare però che la fase di gioco neutrale di Mortal Kombat 11 è figlia di una commistione delle esperienze maturate parallelamente alla saga di Injustice, pur trattandosi di serie davvero molto distanti fra loro.

La dove i problemi più evidenti di Injustice 2 erano relativi a una marcata componente di zoning – in grado di mettere in ginocchio tutti i personaggi privi di valide opzioni di movimento o incapaci di rendere pan per focaccia – e Mortal Kombat X era piuttosto scarno in fase di zoning – preferendo un gameplay quasi interamente composto da assalti ravvicinati continui – in Mortal Kombat 11 possiamo felicemente asserire che i ragazzi di NetherRealm Studios hanno finalmente messo giudizio.

Kombo e Meter

Siamo di fronte a un’azione cadenzata dai ritmi ragionati, dove c’è spazio per tutti: i Kombattenti sono in grado di relazionarsi al nemico nella modalità preferita, a media, corta o lunga distanza. Per lo meno ciò vale per i personaggi testati durante il corso della beta: Scorpion, Skarlet, Baraka, Kabal e Jade. Naturalmente non potevamo aspettarci che l’undicesimo capitolo della saga snaturasse gli elementi caratteristici del titolo come l’iconico ma spesso contestato chip damage (ovvero il danno inflitto nonostante la parata, in grado di mitigare solo in parte il danneggiamento) o la parata tramite pressione di un tasto apposito.

Sulla filosofia di un bilanciamento ragionato di tutti gli aspetti si fonda anche il sistema di Kombo, tecnicamente meno esoso di quanto ci saremmo aspettati, così come le finestre di input dei comandi delle mosse speciali possono essere regolate a piacimento.

Mortal Kombat 11 Closed Beta

L’imposizione di un ritmo di gioco intelligente è evidente se consideriamo la presenza delle barre del meter offensivo e difensivo a cooldown, elemento rivoluzionario nella storia del genere picchiaduro, che offre opzioni aggiuntive in finestre temporali completamente slegate dalla performance del giocatore.

Il meter offensivo può essere utilizzato per potenziare una mossa speciale, che si traduce banalmente nella maggior parte dei casi della possibilità di allungare la stringa della kombo in corso e quindi massimizzare i danni, oppure può essere utilizzato assieme a una barra del meter difensivo per effettuare un attacco in rialzo. Il meter difensivo ci offre l’opportunità di scappare da un juggle in corso, nel caso in cui entrambe le barre difensive siano disponibili. Quest’opzione non si traduce in un Kombo Breaker effettivo, come proposto nel decimo capitolo, ma incarna una vera e propria deterrenza sulle possibilità di stringa dell’avversario.

Kolpi fatali e parate perfette

Nonostante la rivoluzione in ambito di gestione risorse, Mortal Kombat 11 non rimane alieno alle dinamiche che imperversano nei picchiaduro moderni, implementando così due elementi già visti e utilizzati dai suoi competitor: stiamo parlando della parata perfetta e del Fatal Blow. Il Fatal Blow è un’opzione di super mossa con armor già vista in maniera simile in Tekken 7: una volta che il giocatore vedrà la propria barra della vita scendere sotto il 30% avrà accesso a questa potente opzione. Anche qui il pacato bilanciamento che caratterizza l’intera produzione interviene a mitigare gli effetti del Fatal Blow, che sarà infatti disponibile (se lanciato con successo) solamente una volta per partita, altrimenti tornerà disponibile a cadenza regolare perfino durate lo svolgimento del round stesso.

La parata perfetta potrebbe essere la dinamica cardine del titolo, in grado di interrompere le stringhe e ribaltare la pressione o annullare il chip damage dei proietti. Purtroppo non avendo avuto a disposizione una modalità VS e soprattutto il tempo necessario per sperimentare a dovere l’accessibilità di questo tool e padroneggiarlo a dovere, non possiamo fare altro che descriverne le potenzialità senza spingerci oltre, ben consci delle incredibili opportunità che potrebbe mettere in campo, rappresentando l’unico potenziale elemento di Skill Gap tra giocatori.

Le insidie degli scenari

Gli stage a disposizione hanno saputo rispecchiare l’estetica della saga in maniera impeccabile, ma soprattutto hanno perpetrato la tradizione di elementi interattivi offerti dallo scenario. Il loro posizionamento è veramente tattico e la quantità di elementi è centellinata, andando ad aggiungere pepe al posizionamento su schermo dei lottatori e offrendo opzioni alternative al più classico vantaggio di pressione all’angolo.

Personalizzazione da urlo

Gli elementi cosmetici e le statistiche degli equipaggiamenti approdano direttamente da Injustice 2 in maniera piuttosto simile ma durante la nostra prova le statistiche relative sono state (per fortuna) disabilitate, così come lo saranno durante le partite competitive. Ciò non toglie che la personalizzazione estetica dei personaggi offerta è davvero gradevole e che se i costumi saranno in quantità generosa come visto su Injustice, ci sarà davvero da leccarsi i baffi.

In Mortal Kombat 11 la personalizzazione non si limita solamente all’estetica e la beta ci ha offerto una possibilità di personalizzazione davvero pazzesca, che se implementata a dovere potrebbe rivoluzionare il genere stesso dei picchiaduro. Ogni personaggio ha accesso a una buona dose di abilità speciali e tool aggiuntivi e ben 3 slot per portare queste opzioni in battaglia: starà al giocatore selezionare le special aggiuntive che preferisce, sperimentare nuovi set e creare il loadout migliore a seconda dell’avversario che andrà ad affrontare.

La meccanica è simile a quanto visto nel decimo capitolo, dove per ogni Kombattente erano presenti tre varianti tra cui scegliere, con l’enorme differenza di avere il pieno controllo sulle capacità del nostro personaggio. Sebbene alcune abilità speciali ritenute più efficaci occupino due slot, quest’opportunità di personalizzazione se ben bilanciata potrebbe davvero innalzare la strategia pre-match a un altro livello: noi vogliamo crederci con tutto il cuore, anche se temiamo che si possa ben presto formare un meta di scelte quasi obbligatorie in grado di uccidere la creatività del singolo (almeno in ambito competitivo).

Mortal Kombat 11 Closed Beta

Esteticamente la resa delle animazioni sembra aver fatto passi da gigante, molti dei movimenti dei personaggi risultano fluidi e gradevoli, anche se l’occhio più attento non mancherà di notare qualche strascico della legnosità che da molto tempo caratterizza la serie.

Per quanto concerne le performance del net-code e la stabilità della rete, durante quello che avrebbe dovuto essere uno stress test dei server di gioco, possiamo gridare al miracolo. Le infrastrutture cadenti e ballerine sono un retaggio del passato che questo nobile erede si è scrollato dalle spalle, vantando una stabilità invidiabile.

Mortal Kombat 11 Closed Beta


La nostra prova di Mortal Kombat 11 ci ha estasiati, Ed Boon e i ragazzi di NetherRealm hanno confezionato un gioiello dalle mille sfaccettature, sorprendentemente pacato e moderato che non eccede sotto aspetto alcuno, in grado di offrire un valido punto d’incontro tra il neofita e il veterano. La build di prova ci ha proposto un arguto fraseggio di pugni, dal leggero peso meccanico e dal grande valore strategico. Ci vediamo presto in fase di recensione, nutrendo grandi aspettative per la mole di contenuti che questo titolo promette.

Vai alla scheda di Mortal Kombat 11
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