NBA 2K20 – Hands on della Demo ufficiale

Mancano ormai soltanto due settimane all'arrivo sugli scaffali di NBA 2K20. Noi abbiamo provato la demo ufficiale per voi. Ecco il nostro giudizio!

Settembre, lo sappiamo bene, è un mese molto particolare. Per molti può significare la fine delle vacanze, il ritorno a scuola o al lavoro, ma anche il ritorno di eventi come sportivi come il campionato di calcio o il ritorno dei programmi televisivi più seguiti e così via. Per la comunità dei videogiocatori, invece, settembre è quasi sempre un vero e proprio messia, tanto atteso quanto amato. Negli ultimi anni il mese in questione è sempre stato foriero di grosse produzioni, tra cui spiccano, con buona pace di chi proprio non li sopporta, gli immancabili titoli sportivi.

Il nuovo PES, il nuovo FIFA, ma anche il nuovo NBA Live e, nel nostro caso specifico, il nuovo capitolo della longeva e apprezzatissima saga NBA 2K: NBA 2K20 Quest’anno, dopo le celebrazioni per il ventesimo compleanno della scorsa edizione, la creatura di 2K e Visual Concepts si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione col solito piglio di chi sa di essere il migliore, cercando però – come al solito – di non sedersi sugli allori e lavorare sempre di più per portare su schermo un prodotto ancora più valido e che rasenti la perfezione.

Starting from the bottom

Il focus, così come nelle ultime stagioni ma forse anche di più, ricade sulla modalità My Player. Ancora una volta, 2K e Visual Concepts si sono impegnati in modo assiduo per dare ai tantissimi appassionati la possibilità di impersonare un giovane talento del basket americano, caratterizzandone a fondo il background narrativo, i tratti caratteriali e tutto ciò che ne consegue, sia fuori sia dentro al campo da gioco.

Per farlo, anche stavolta, il team ha pensato in grande e fatto le cose altrettanto in grande, avvalendosi dell’apporto di attori del calibro di Idris Elba e Rosario Dawson, che accompagneranno il nostro alter ego all’interno della sua crescita come cestista e, perché no, come uomo.

nba 2k20

La demo di NBA 2K20, disponibile sugli store a partire da ieri (21 agosto), ci ha dato la possibilità di assaggiare soltanto la parte più superficiale della nuova modalità My Player, mettendo nelle nostre mani soltanto la possibilità di creare il nostro cestista in erba e testarne le potenziali abilità in una singola partita. Per fortuna, l’editor in questione consente la creazione di ben sei diversi archetipi diversi, da testare liberamente, i quali saranno disponibili nella versione finale del gioco, per poter iniziare la carriera con le idee ben chiare su che tipo di giocatore si vuole diventare.

Libertà creativa

L’editor in questione, che consente la solita scansione facciale attraverso l’utilizzo dell’applicazione, offre soluzioni ancora più precise e importanti rispetto alle passate iterazioni. Dopo aver ricreato nel dettaglio la vostra controparte ludica, si aprirà una lista di grafici che vanno a sostituire i vecchi archetipi. I grafici in questione, composti da colori diversi in base ai vari parametri che andrebbero a influenzare, offrono la possibilità di creare giocatori con caratteristiche molto differenti gli uni dagli altri, giacché nel titolo è presente anche la possibilità di modificare non soltanto le abilità del giocatore, ma anche la fisicità e le attitudini in mezzo al campo.

nba 2k20

Ciò, siamo sicuri, renderà molto variegato il gioco online, che però potrebbe ancora una volta venir ridimensionato dalle immancabili microtransazioni che, onestamente, speriamo di non rivedere nel prossimo futuro e, in particolare, in questo NBA 2K20.

Completata la creazione del giocatore, a differenza degli anni scorsi, non si avvia la carriera vera e propria, ma il gioco ci offre la possibilità di saggiare con mano il potenziale della nostra creazione, con una partita vera e propria, contro i vice-campioni in carica di Golden State.

nba 2k20

Spettacolo ludico…

Una volta scesi in campo, è impossibile non notare tutti i piccoli, ma significativi, cambiamenti apportati con NBA 2K20 alla già inattaccabile formula ludica. Gli sviluppatori si erano ripromessi di lavorare su alcuni aspetti in particolare, che in 2K19 avevano fatto registrare un piccolo passo indietro rispetto al predecessore, in particolare per quanto concerne il palleggio e il gioco in post basso. Queste meccaniche, anche se provate soltanto superficialmente, ci appaiono nettamente migliorate rispetto al capitolo della passata stagione.

Avanzando “palla in mano” e rallentando e accelerando, un po’ come accade anche nelle partite vere, si notano una serie di animazioni molto più convincenti e realistiche, che rendono non il colpo d’occhio generale ma anche la giocabilità nettamente più apprezzabili. Lo stesso vale quando si decide di attaccare da sotto le plance. I giocatori godono di molti più movimenti in post, compresa la nuova possibilità di modificare la direzione del tiro in corsa, e risultano più efficaci, la dove utilizzati a dovere.

nba 2k20

Ciò non vuol dire che le difese sono penalizzate, anzi. Specialmente nel pitturato, senza prendere bene il tempismo di tiro e, soprattutto, posizionarsi bene, è molto difficile riuscire a fare canestro, cosa che accadeva un po’ troppo facilmente nelle passate iterazioni. A migliorare il quadro generale, già di per sé più che valido, ci pensa anche un sensibile ritocco alle collisioni in generale. Ciò influisce anche su meccaniche quali stoppate e palle rubate, meno casuali e maggiormente legate all’abilità del giocatore. Più in generale, comunque, si avverte un rallentamento generale dell’azione, leggermente più lenta e compassata rispetto al passato, che favorisce non poco la visione di gioco del giocatore, che può osservare con più calma i numerosi movimenti senza palla dei propri compagni di squadra. Anche questo aspetto è stato soggetto di rivisitazione da parte del team di sviluppo. I giocatori non controllati personalmente tendono a muoversi di più, sia in attacco sia in difesa, per accompagnare al meglio l’azione su tutti e due i lati del campo.

… ma anche visivo e sonoro!

Passando al fronte tecnico, era molto difficile, specialmente giunti ormai a fine generazione, riuscire a fare di meglio rispetto agli già incredibili standard qualitativi toccati. Perciò, almeno da questo punto di vista, non ci aspettavamo grandi cose. Ci piace far notare che, in parte, siamo stati smentiti. Sin dall’avvento della corrente generazione, abbiamo sempre notato una sorta di “errore” per quanto riguarda le proporzioni in campo di alcuni giocatori, i cui corpi apparivano abbastanza sproporzionati rispetto al campo di gioco e anche ad alcuni compagni, ben più massicci nella controparte reale. Quest’anno, questa inezia sembrerebbe essere stata colmata. I giocatori, anche quelli più prestanti fisicamente, sono riprodotti in modo armonioso e più “veritiero”, senza mai rinunciare alla cura per ogni minimo dettaglio, tipica della saga.

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Anche sul versante del sonoro bisogna far registrare gli ottimi passi avanti compiuti con questo NBA 2K20. Il rumore del pallone che impatta sul parquet o sul tabellone, o ancor di più quando abbraccia la rete a seguito di una sonora tripla di Klay Thompson è inconfondibile, e anche tutto il contorno fa la sua parte egregiamente. Le scarpe sul parquet, gli scivolamenti difensivi, il rimbalzo, tutto è riprodotto con un audio fedele nei minimi dettagli, testimonianza ulteriore di una bontà creativa che può tranquillamente fare scuola.

A questo si aggiunge una colonna sonora vastissima, la più vasta mai vista finora nella serie, che promette coi suoi brani a metà tra i pezzi rock, RnB e gli immancabili artisti della scena Hip Hop, di allietare ogni singolo secondo passato nei menù del nuovo capitolo della serie targata 2K.

nba 2k20


Il primo contatto con NBA 2K20 è molto positivo. Le nuove possibilità offerte nella creazione e nell’evoluzione del giocatore nella modalità più amata, la My Career, lasciano ben presagire per il futuro, sperando di non rivedere ancora tanto presenti le fameliche fauci delle microtransazioni. A ciò si aggiungono una serie di tangibili modifiche e migliorie al gameplay in generale, che rendono ancor più realistico e simulativo un prodotto che – da ormai una decade a questa parte – non ha rivali in tal direzione. Insomma, le settimane che ci separano dalla data d’uscita ufficiale, prevista per il 6 settembre, sono ancora tante, e noi ci stiamo già sfregando le mani, pronti a rigettarci sul parquet con più voglia che mai. Per un giudizio definitivo, comunque, vi rimandiamo alla nostra recensione completa.

Vai alla scheda di NBA 2K20
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