Sea of Stars – Provato

Ho provato la demo del promettente Sea of Stars, il nuovo gioco di Sabotage Studios che si ispira ai grandi classici JRPG.

Sea of Stars provato
Sea of Stars demo provata

Sabotage Studios è un team indipendente fondato nel 2016 in Québec con l’obiettivo di creare videogiochi moderni con un’estetica retrò che perlopiù si rifà alle vecchie glorie in pixel art.

Nel 2018 questo studio, composto attualmente da 23 sviluppatori, pubblicò il suo primo gioco, The Messenger, un action-platformer il cui successo valse la vittoria nella categoria “Best Indie Debut” ai The Game Awards di quello stesso anno.

Da lì il team non solo ottenne ottimi riconoscimenti da parte della critica, ma guadagnò una discreta popolarità per la sua prima produzione, al punto da mettersi a lavoro su un prequel che prende oggi il nome di Sea of Stars.

Ispirato ai classici JRPG, la nuova creatura dello studio canadese arriverà dopo un’ottima campagna Kickstarter su console e PC il 29 agosto. Personalmente mi ritengo un grande appassionato di JRPG e una produzione come quella proposta da Sabotage Studios non poteva che catturare il mio interesse.

Grazie alla demo proposta sugli store digitali, ho deciso di affrontare la prima porzione di Sea of Stars e di parlarti delle sensazioni provate in questo primo contatto col titolo.

I primi passi nel mondo di Sea of Stars

Sea of Stars è un mondo che riprende le più fiabesche quanto intraprendenti avventure del panorama JRPG e le racchiude in un concentrato di pixel dalla direzione artistica a primo impatto affascinante.

Una volta messi i piedi nel suo mondo, sembra difficile non fermarsi un attimo e scrutare con fare curioso l’ambiente circostante.

In tutto ciò Zale e Valere, che incarnano rispettivamente il potere del sole e della luna, sono figli predestinati a sconfiggere un male che sta lacerando il mondo.

Mentre è possibile interpretare uno dei due protagonisti in qualsiasi momento, il duo viene accompagnato da Garl, un avventuriero come loro dall’aspetto tanto imponente quanto simpatico.

Un combattimento in Sea of Stars

La demo disponibile sugli store digitali permette di muovere i primi passi in quello che sembra un mondo ricco di insidie e luoghi da esplorare e, seppur manchi un contesto di partenza, si tratta di una prova nella quale non è mancata l’azione e soprattutto la narrazione.

In breve i protagonisti si dirigono verso la città portuale di Brisk, un luogo che dona rifugio e intrattenimento soprattutto ai pirati, che si radunano abitualmente nelle taverne per bevute e risse.

Zale e Valere incontrano qui una ciurma e, dopo aver perso ingiustamente una scommessa, si ritrovano a dover lavorare per quest’ultimi per esplorare il laboratorio abbandonato di un mago.

La demo non dà modo di esplorare in maniera più approfondita il racconto, che si esprime in una manciata di battute e va dritta al sodo.

La sua durata di circa un’ora non si pone infatti l’obiettivo di coinvolgere l’utente nella storia né tanto meno di fornire dettagli più espliciti a riguardo, lasciando dunque volutamente un velo di mistero su quella che sarà l’avventura completa di Sabotage Studios.

Un sistema di combattimento promettente

La demo di Sea of Stars lascia a chi gioca tutto lo spazio necessario per familiarizzare col suo sistema di combattimento a turni.

Con un party composto da tre componenti non mancano le opzioni più basilari che vanno a comporre il tipico battle system dei JRPG, e, seppur siano poche, le possibilità offerte in battaglia pongono qualche dettaglio interessante.

Zale e Valere possono contare sui poteri peculiari con cui sono stati benedetti e ciò può incidere sulle sorti della battaglia: grazie all’incarnazione del potere del Sole ho potuto sferrare una skill speciale che permette di creare una palla di fuoco, le cui dimensioni e potenza possono essere decise in base alla pressione dell’input d’esecuzione. È un colpo caricato che reca danni non indifferenti.

Primo contatto col sistema di combattimento di Sea of Stars

Per quanto riguarda Valere, l’incarnazione del potere della Luna, si hanno skill che ho trovato decisamente più interessanti.

La ragazza dai capelli blu infatti ha un’abilità che le permette di lanciare a mo’ di boomerang una mezzaluna il cui effetto di ritorno potrà essere deviato per sortire ulteriori attacchi. Facendo dei propri riflessi un’arma è possibile dunque scagliare più attacchi, deviando l’arma con il giusto tempismo e, man mano che attaccheremo più volte, l’effetto di ritorno si farà sempre più rapido.

Nella non troppo invasiva UI è visibile infine una barra che carica tre stack di combo, la cui attivazione può dare vita ad attacchi ed abilità combinate tra più personaggi del party.

Questa può essere riempita più repentinamente attraverso la meccanica del boost, che permette ai personaggi di assorbire dei globi lasciati dai nemici colpiti dai nostri attacchi, globi che permettono di ricaricare più velocemente tale barra e potenziano temporaneamente gli attacchi.

Ogni scontro in Sea of Stars avviene al contatto con i nemici, i quali esibiranno le loro debolezze con delle icone ben precise. Ogni battaglia inoltre pone dei ritmi decisamente calzanti grazie soprattutto alla velocità con cui è possibile eseguire determinate mosse.

Il sistema di combattimento mi è parso piuttosto semplice e intuitivo e, anche se la demo non offre un gameplay troppo avanzato, l’assaggio offerto permette di riporre delle buone speranze sulla possibile evoluzione delle sue meccaniche di gioco.

Oltre i combattimenti

Sea of Stars si preannuncia come un’avventura davvero interessante, e la demo permette inoltre di approfondire qualche elemento di gameplay che coinvolge ben altri aspetti. In primis la cucina, la cui esistenza sarà fondamentale affinché il party possa munirsi di oggetti curativi e di supporto. Ogni piatto cucinato può sortire diversi effetti, come dei buff temporanei per il party.

Un momento di relax su Sea of Stars

Tra le altre attività disponibili vi è l’immancabile pesca: qui le meccaniche sono alquanto semplici, poiché bisognerà spingere il pesce abboccato a seguire la corrente fino a sfiancarlo e pescarlo.

Non mancano inoltre i consueti puzzle, che a quanto pare saranno un elemento fondamentale per l’avventura. Al momento la demo non ha posto puzzle troppo impegnativi, ma va specificato che finora i pochi proposti risultavano abbastanza diversificati fra loro.

Una direzione artistica notevole

Sea of Stars riprende quello che è l’obiettivo di Sabotage Studios, ed è difficile non apprezzare una direzione artistica come quella assaporata nella demo.

Sviluppato con uno stile retrò, il richiamo estetico a colossi come Chrono Trigger o Breath of Fire è ben visibile nella splendida pixel art che dona vita al mondo di gioco.

Esteticamente, il titolo si mostra decisamente curato, con sprite e animazioni davvero notevoli. I colori giocano inoltre un buon contrasto e non risultano mai troppo accesi.

Questo finora restituisce delle sensazioni rilassanti nelle transizioni da un’area all’altra, rendendo l’avventura decisamente calzante grazie ad un accompagnamento musicale azzeccato. Come responsabile della colonna sonora ritroviamo Eric W. Brown, che già realizzò le musiche di The Messenger, questa volta affiancato per ben dieci brani da Yasunori Mitsuda, storico compositore di Chrono Trigger.

Ciò che ho apprezzato della demo di Sea of Stars sono gli accostamenti musicali fatti per ciascuna delle ambientazioni di gioco, piuttosto situazionali a seconda del dungeon e dell’attività in corso: anche la battaglia ha una musica tutta sua, mentre in fase esplorativa è possibile udire i brani dediti alle aree inaccessibili della demo.


Questo primo contatto con Sea of Stars ha alimentato le mie speranze sulla buona riuscita del progetto di Sabotage Studios, che si ispira ai grandi classici per offrire un titolo moderno con uno sguardo rivolto al passato.

Ciò che più ho apprezzato nella demo è l’immediatezza con cui cala l’utente nel suo mondo e soprattutto nel suo sistema di combattimento, che si è mostrato finora piuttosto semplice.

Indubbiamente il lancio sui servizi d’abbonamento come Game Pass di Microsoft e PlayStation Plus Extra/Premium saranno un incentivo al dare una chance alla creatura dello studio canadese, che dopo il successo di The Messenger vuole ancora stupire il pubblico con una (probabile) nuova perla. 

Nella sua versione finale mi auguro di vedere delle possibili evoluzioni del suo gameplay, e una direzione artistica che vuole stupire nella graziosità della sua pixel art. Quanto alla colonna sonora rimango piuttosto fiducioso, e non vedo l’ora di calarmi nel mondo di Sea of Stars lasciandomi trasportare dalla sua avventura.

Vai alla scheda di Sea of Stars
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