Spongebob SquarePants: Titans of the Tide Anteprima – Gamescom 2025

Devo fare una confessione: per quanto cerchi di mantenere un approccio critico e distaccato, quando si parla di un nuovo platform 3D di SpongeBob, il giornalista in me fa un passo indietro e lascia spazio al ragazzino che ha passato interi pomeriggi a cercare ogni singola spatola dorata in Battle for Bikini Bottom.

Per uno come me, quel gioco (e il suo successore spirituale, The Movie Game) non era semplicemente un tie-in ben riuscito.

Era la materializzazione perfetta di un mondo, la possibilità di abitare Bikini Bottom, di sentire il suono ovattato dei passi di SpongeBob, di saltare sulla testa dei robot con una risata.

Era un’opera che trasudava amore e rispetto per il materiale originale, e la cui eredità è stata raccolta, con mia immensa gioia, da Purple Lamp Studios prima con il remake Rehydrated e poi con il delizioso The Cosmic Shake. Ogni nuovo annuncio, quindi, è un sussulto al cuore.

Ed ecco che arriva Titans of the Sea, un titolo che già di per sé evoca qualcosa di nuovo, di più grande. Non solo la solita, amata, routine, ma l’arrivo di “maree”, di cambiamenti, di qualcosa che potrebbe scuotere le fondamenta di corallo della nostra città preferita.

L’attesa, per un fan, è un misto di speranza purissima e di ansia sottile. La speranza è quella di ritrovare tutto ciò che amiamo: la scrittura brillante, l’umorismo che funziona su più livelli, un level design che invita all’esplorazione e un senso di progressione appagante.

L’ansia è che qualcosa, nel processo, possa andare storto, che si perda quel “tocco magico” ineffabile che rende un gioco di SpongeBob speciale.

Per questo, arrivare allo stand di THQ Nordic qui alla Gamescom era come andare a un appuntamento al buio con un amico di vecchia data che non vedi da un po’.

Vuoi che stia bene, vuoi che sia ancora lui, magari un po’ cambiato, un po’ maturato, ma con la stessa anima di sempre.

E lasciate che ve lo dica: bastano i primi minuti di gioco, il primo “Sono pronto!” cacciato a pieni polmoni dal nostro eroe spugnoso, per capire che non solo l’appuntamento è andato a meraviglia, ma che quello che abbiamo di fronte potrebbe essere il capitolo più ambizioso e divertente mai creato.

Spongebob SquarePants: Titans of the Tide Anteprima – Gamescom 2025

Dopo aver visto oltre mezz’ora di gameplay e fatto due chiacchiere con il Game Director di Purple Lamp Studios con molte certezze e una sbalorditiva impressione di quanto il nuovo capitolo di SpongeBob sia molto più del semplice “gioco di SpongeBob”.

Partiamo dalle premesse della trama, di cui ho visto l’intero prologo, lo scontro tra L’Olandese Volante e Re Nettuno. Non è un caso che vi sia tra i personaggi centrali di questa vicenda lo spettrale pirata di Bikini Bottom.

Un nuovo film di SpongeBob uscirà due mesi dopo l’arrivo di questo titolo nel mercato e sì, non è di certo una coincidenza.

A detta degli sviluppatori, le sinergie tra THQ Nordic e Paramount hanno permesso di collaborare in questa sorta di “celebrazione dei fantasmi” nel mondo di SpongeBob e sarà sicuramente un ottimo gancio che potrà favorire sia la pellicola in sala che il videogioco, attirando magari anche i meno avvezzi al franchise.

Se Battle for Bikini Bottom Rehydrated si basava sul semplice restauro di un titolo uscito in origine su PlayStation 2, The Cosmic Shake si doveva reggere sulle proprie gambe con qualcosa di originale, interessante ma che peccava di non poche sbavature, sia sul fronte tecnico che anche di una fase finale non proprio gratificante per i giocatori.

Distaccandosi completamente dalla vecchia generazione, SpongeBob Titans of the Tides gode di un comparto tecnico che già in questa versione ancora in sviluppo è decisamente migliore di quanto si potesse immaginare.

L’orizzonte visivivo delle lande di Bikini Bottom è ora vasto, colorato e definito. Una vera e propria armonia che rispecchia pienamente il mondo ideato da Stephen Hillenburg.

Una delle grandi novità di questo nuovo capitolo prevede il ritorno di Patrick come personaggio giocabile. Sia SpongeBob che il suo migliore amico godono di abilità uniche che saranno essenziali per proseguire con l’avanzamento della trama (e in generale per tutte le fasi platform).

Difatti, con la pressione di un tasto si potrà passare dal controllare SpongeBob o Patrick e questa meccanica sarà fondamentale.

Alcune sezioni richiedono magari di iniziare a saltare su alcune piattaforme con Patrick e cambiare in aria il protagonista per usare una abilità di calcio in aria che permette a SpongeBob di superare vaste zone con rapidità.

La struttura è sempre quella, una sorta di collectathon misto platform adventure, ma che ora gode di scenari molto più vasti e ricchi di attività, tra cui: missioni secondarie con piccoli archi narrativi, oppure mini sfide opzionali di platform leggermente più impegnative fatte per soddisfare sia il pubblico più casual che vuole semplicemente proseguire con la trama e sia a chi è in cerca di una sfida più impegnativa.

In generale, la sensazione che ho avuto è quella di vedere la summa di tutto quello fatto da Purple Lamp con SpongeBob. Il gameplay è ancora più rifinito e dinamico.

Le animazioni sono curate e perfettamente in linea con il tono ironico e demenziale della serie, i contenuti in gioco oltre la trama – che ha detta del Game Director si attesta sulla stessa durata di The Cosmic Shake – sembrano sufficienti a sfamare anche i completisti di questa nuova avventura della spugna marina più iconica di sempre.

Tutto questo, almeno sulla carta e in base a quanto visto fino ad ora sembra essere la ricetta perfetta per uno dei migliori se non forse il miglior capitolo di SpongeBob mai fatto fino ad ora.

Non mi hanno voluto dire molto sulla comparsa di David Hasselof che sì, non è un semplice cameo per il primo annuncio ma avrà un ruolo che starà al giocatore scoprire e anche lo stesso Game Director rimane curioso sulla reazione del pubblico quando si sarà scoperta la verità sul suo ruolo nel gioco.

Purple Lamp Studios ha un asso nella manica non indifferente perché ha tutto quello che serve per far ricredere i più scettici sulla credibilità di un videogioco su SpongeBob, che difatto è molto più di un semplice “videogioco di SpongeBob”.