The Last Guardian – Anteprima The Last Guardian

I grandi nomi dei videogame stanno lentamente svanendo, lasciando sempre più spazio ai lavori corali e ai grandi team di sviluppo. Menti geniali come Sakaguchi o Kojima rimangono punti di riferimento irripetibili, che rimandano alla mente i fasti delle vecchie generazioni. Fumito Ueda è una di queste menti, conosciutissimo ed apprezzato per piccole perle come ICO e Shadow of the Colossus, sbarcati anni or sono sul monolite nero a 64bit e diventati prodotti di culto per una nicchia ristretta di giocatori. Ora il game designer nipponico, coadiuvato dall’immancabile Team ICO,  si appresta a sfornare The Last Guardian, titolo next gen attesissimo da tutti i suoi estimatori.
 

Quando un bimbo diventa amico di un grifone gigante

Sin dai primissimi trailer mostrati, era apparso chiaro che il tema portante di tutta la narrazione sarebbe stata l’amicizia tra un bambino, prigioniero in un castello, e Trico, una creatura enorme, alta 10 metri e dal folto piumaggio, ma che compensa la sua stazza imponente e spaventosa con un viso dolce ed espressivo. Trico infatti è solo un cucciolo, ma comunque enorme e dotato di armi naturali tutt’altro che inoffensive. I due protagonisti, bimbo e grifone, si trovano prigionieri in un castello, dal quale riusciranno a scappare grazie alle innate capacità di Trico.

Da qui in poi non si sa nulla della trama, se non che, immancabilmente, bambino e mostro si legheranno reciprocamente in una salda amicizia. Questa mancanza di informazioni ha fatto partorire ai fan teorie diverse, alcune più verosimili di altre. Ueda sino ad ora si è limitato a rispondere per enigmi, mai smentendo veramente, ed ha accennato alla possibilità che vi siano altre creature come Trico e che la trama del gioco potrebbe essere libera e, a parte le limitazioni, liberamente interpretabile dai giocatori.
 

Cavalcare un mostro gigante

Se già il gameplay di Shadow of the Colossus aveva esplorato l’impatto di creature gigantesche e tutte le implicazioni legate al caso, The Last Guardian tenterà di portare quell’esperimento ad un nuovo livello. Noi, nei panni del bambino protagonista, dovremo servirci di Trico per risolvere enigmi e passare muri o fossati altrimenti invalicabili. Sarà infatti possibile impartire ordini al nostro cucciolo troppo cresciuto, ancora inesperto e incapace di ragionamenti complessi, in modo da rendere una situazione potenzialmente catastrofica una normale passeggiata. Naturalmente, le mosse e gli ordini che Trico saprà riconoscere saranno inizialmente pochi, ma aumenteranno nel corso dell’avventura.

Da quel che si è capito sino ad ora, Trico crescerà grazie all’esperienza acquisita, esattamente come accade in tutti i GDR, e ciò avverrà anche per il bimbo. E’ proprio nei panni del bambino che noi giocatori verremo chiamati direttamente in causa. Nei suoi panni potremo esplorare il territorio, saltare e arrampicarci in profonde sessioni platform, risolvere enigmi (che probabilmente saranno tantissimi) e manipolare piccoli oggetti fuori dalla portata di Trico. Il tema portante di tutto il gameplay non sarà solo l’imponente figura del cucciolo grifone, ma bensì la collaborazione tra mostro e bambino. Trico sarà indispensabile in tutte le azioni meramente fisiche o fuori dalla portata di un normale essere umano, mentre il bambino compenserà la mente limitata del mostro e la sua stazza imponente.

Poesia su schermo

Ico e Shadow of the Colossus sono rimasti nel cuore dei giocatori, non solo per il gameplay riuscito, ma anche e specialmente per la poeticità della rappresentazione videoludica. Ueda aveva creato un mondo fatto di colori sbiaditi, con scene che sembravano uscite da un libro antico. The Last Guardian non dovrebbe essere da meno, e dalle immagini mostrate pare proprio che questo elemento non verrà disatteso.
 

Il design di Trico riesce ad andare oltre la sua mole imponente. C’è qualcosa di felino nel suo agire, che lo fa rassomigliare ad un enorme gattino. I suoi occhi sono teneri e dolci, da cucciolo inesperto ma devoto al padrone. E poi c’è la forza di un’ambientazione a metà tra natura e architetture umane antiche e diroccate, in una ricercatezza visiva che farà immensamente piacerà a chi preferisce uno stile particolare alla pura potenza grafica. Nelle immagini di The Last Guardian c’è un senso di malinconia e di mistero, e da un titolo di questa caratura non ci si poteva attendere di meno.


In conclusione

Atteso sulla sola Playstation 3 per la fine del 2011, The Last Guardian promette di diventare una summa di quanto si era già visto in Ico e Shadow of the Colossus. I fan dei precedenti lavori di Ueda lo attende con impazienza, e non c’è alcun motivo per dargli torto. Attorno al titolo aleggia un alone di mistero, e le informazioni fino ad ora trapelate non fanno che aumentare l’hype. Tutto sembra curato nei minimi dettagli e basta il nome di Ueda e del Team ICO per infondere sicurezza.
L’attesa è tanta e noi di Gamesource non vediamo l’ora di mettere le mani su questa nuova, promettente avventura.

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