Vampire The Masquerade Bloodlines 2 Provato

Stiamo arrivando a Seattle per un tour della Camarilla e delle sue tradizioni

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Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 è un titolo che si è fatto attendere a lungo. Sono passati ben 21 anni dal lancio del suo predecessore, del quale Bloodlines 2 veste orgogliosamente il titolo e prova a dire la sua nella Seattle della quinta edizione del regolamento.

Per chi non conoscesse il brand di Vampire: The Masquerade, stiamo parlando di un gioco di ruolo cartaceo edito da White Wolf nel 1991, che provava a modo suo di imporsi come alternativa ai giochi di ruolo a tema medioevale/fantasy dei quali Dungeons & Dragons si faceva vessillo.

I giocatori erano chiamati ad interpretare un vampiro, calarsi nei panni del dannato e sopportarne la maledizione, intrecciando la storia con i destini dei propri fratelli lungo l’avventura scritta ed inscenata dal narratore.

Ogni tipologia di vampiro era naturalmente declinata in un archetipo (o classe) che traeva origine dal folklore popolare, dai miti della letteratura e dalle icone pop dello scorso secolo.

bloodlins 2 gameplay
Mi sa che hai bevuto troppo

Ecco dunque fondersi meravigliosamente il Nosferatu di Mornau con il Dracula di Stoker, passando per i Dannati di Anne Rice, lasciando fuori dalla porta (per buona pace degli appassionati) gli ancora non editi diurni di Twilight.

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 | L’eredità di Cristoff

La portata del progetto ebbe un successo planetario e Vampire: The Maquerade si aggiornò tra successi editoriali e qualche passo falso fino a raggiungere la più moderna ed attuale quinta edizione.

Negli anni abbiamo potuto vivere diverse avventure dei  fratelli nella loro trasposizione videoludica, con due incarnazioni d’eccellenza: L’intramontabile Vampire: The Maquerade – Redemption e il primo Bloodlines.

Redemption è un CRPG a pausa tattica in cui abbiamo vissuto (e mi auguro torneremo un giorno a vivere) l’epopea di Cristoff Romuald, cavaliere Templare tramutato in vampiro e del suo amore impossibile per sorella Anezka attraverso i secoli.

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Personalizza il tuo personaggio

Le necessità della decade successiva hanno imposto ai vampiri di White Wolf di lasciarsi alla spalle il modello a pausa tattica, ammiccando al più moderno genere ARPG, sfornando il Bloodlines che fa da predecessore al titolo esaminato in sede di questa anteprima.

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 | L’era di Paradox

Ventuno anni dopo, il brand di Vampire: The Maquerade è stretto saldamente nel pugno di Paradox Interactive, che dopo qualche passo falso videoludico (come Vampire: The Maquerade – Blood Hunt che si propone come un TPS a stampo Battle Royale) decide di fare sul serio.

È tempo di affidare il compito di animare la vita notturna di Seattle al team “The Chinese Room” e riportare in auge le tradizioni della Camarilla e dei suoi molteplici Clan nella veste ARPG di Bloodlines 2.

Ho avuto l’opportunità di passare diverse ore in compagnia del titolo comodamente seduto alla mia scrivania, esplorando le tormentate notti della metropoli maledetta ed incontrando i dannati che ne popolano i vicoli e le alcove private.

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 | Nei panni di un Anziano

Ci svegliamo dopo duecento anni di torpore, anno corrente. Il mondo è molto diverso da come lo ricordavamo, ma le antiche tradizioni dei fratelli sono ancora vive, immutabili nella storia millenaria della maledizione. Siamo un vampiro Anziano conosciuto e temuto come “Il Nomade”.

La voce che parla e rimbomba nella nostra testa appartiene a un Malkavian, un Detective autoctono che ci chiederà di aiutarlo a risolvere il mistero della sua ubicazione fisica. Con molte più domande rispetto alle certezze offerte dalla non-morte inizia così il viaggio di questo improbabile duo nelle strade di Seattle.

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Esplora Seattle

L’escamotage narrativo ci porta immediatamente alla memoria il Johnny Silverhand di Cyberpunk 2077, perché il nostro amico Malkavo avrà le stesse  funzioni, così come flashback giocabili legati al suo background.

È tempo di fare un giro in città, presentarsi al Principe e iniziare la danza politica tra misteri e fazioni, recitando il nostro ruolo all’interno della Masquerade, scovando alleati e facendoci potenti nemici.

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 | Tempo di combattere

Se i dialoghi sono evocativi, ben scritti e perfettamente declinati all’interno dell’ambientazione, nella versione di prova che ho avuto sottomano in queste settimane, lo stesso non si può dire del versante action del titolo.

Dopo aver scelto la classe del mio Nomade tra Brujah, Tremere, Banu Haqim e Ventrue, ho imparato dallo skill three l’abilità base del mio clan e mi sono gettato in battaglia.

Il combattimento in prima persona mi ha concesso di alternare tra pugni leggeri e colpi pesanti, premendo il tasto della schivata per evadere dagli assalti nemici e tornare a picchiare. Forse è proprio questo sistema di combattimento molto rudimentale che ha in qualche modo spezzato la sospensione dell’incredulità.

Naturalmente andando avanti con il gioco e sbloccando più abilità, la sensazione di interpretare un vampiro si fa più calzante, ma l’IA dei nemici e il ritmo degli scontri, mi ha portato nelle meccaniche di un hack and slash dozzinale, dove le stanze da ripulire dai nemici si sono rivelate un pessimo inframezzo tra un dialogo e l’altro.

Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 | L’anima di Vampiri

Se da una parte abbiamo un titolo magnetico nei suoi dialoghi che ben ci declina nell’anima politica e tormentata dell’ambientazione, ricca di misteri da svelare e complotti da sventare, il sistema di combattimento è la parte più claudicante dell’esperienza.

La Seattle che ho esplorato nella versione di prova si è mostrata vuota e priva di mordente nel suo open world, tanto da chiedermi se non fosse stato preferibile proporre un’avventura più story driven, limando una libertà d’azione che non non conduce in nessun luogo.

Con la finestra di release ancora avvolta nel mistero, sembra che il titolo di Paradox e The Chinese Room debba ancora affilare i canini prima di proporsi sul mercato. Dal canto mio, la strada narrativa imboccata è quella giusta e incrocio le dita per l’ultima operazione di pulizia e arricchimento del versante action.

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