5 cose che non sai su Zelda

La saga ideata da Shigeru Miyamoto è una delle più note e longeve del panorama videoludico, ma sicuramente ci sono queste 5 cose che non sai su Zelda.

Zelda e Link - 5 cose che non sai su Zelda

The Legend of Zelda è una saga che di strada ne ha fatta dalla sua prima apparizione nel lontano 1986. Escludendo i spin-off, ad oggi si contano ben 19 capitoli principali e l’ultimo Tears of the Kingdom, uscito il 12 maggio 2023, è stato accolto molto positivamente. Nel seguente box abbiamo elencato 5 cose che non sai su Zelda, delle curiosità molto carine legate al franchise.

Che tu sia un fan numero uno della Triforza, un viaggiatore videoludico ispirato dalle sensazioni o uno a cui piace la cultura e il sapere in generale, queste curiosità – che probabilmente non conosci – arricchiranno la tua sete di conoscenza. Non perdiamo ulteriore tempo e tuffiamoci nel vivo dell’argomento.

Una delle cose che non sai su Zelda è l’origine del nome

Partiamo dalla prima delle 5 cose che non sai su Zelda: l’origine del nome della saga e dell’omonima principessa del regno di Hyrule. L’ispirazione di Miyamoto deriva da una nota scrittrice statunitense del 1900, ossia Zelda Sayre Fitzgerald, moglie del celebre scrittore Francis Scott Fitzgerald e autrice di una delle opere letterarie autobiografiche più famose come “Lasciami l’Ultimo Valzer” del 1932.

La motivazione che ha portato Shigeru Miyamoto a prendere in prestito il nome della scrittrice risiede nella musicalità del nome della Sayre, accompagnata anche dalla bellezza e dalla fama che ha contraddistinto la donna nei primi anni del secolo precedente.

Tuttavia, anche la Sayre deve ringraziare la madre che si è ispirata a due fiabe del XIX secolo per la scelta di quel nome leggendario alla sua ultimogenita e questa rientra sicuramente tra le cose che non sai su Zelda.

Zelda Sayre Fitzgerald - 5 cose che non sai su Zelda
Cose che non sai su: Zelda Sayre Fitzgerald e la sua bellezza che ha ispirato Shigeru Miyamoto al nome della sua saga di punta

In tal proposito, se sei interessato alla spericolata vita di Zelda Sayre Fitzgerald e alle analogie/differenze con la principessa hyruliana ti rimandiamo al nostro approfondimento dedicato per un’immersione storico/culturale molto generazionale.

E per quanto riguarda l’eroico Link?

Il nome del prode spadaccino marcato dal frammento del coraggio significa semplicemente “collegamento”, e non è un caso che Miyamoto ha deciso di chiamarlo così. Questo perché, stando a quanto riportato nel libro Hyrule Historia, Link era la persona che connetteva le persone tra loro spargendo la sua energia attraverso differenti epoche.

Ma il nome del personaggio può significare anche altre cose. Ad esempio la diretta interazione del giocatore o giocatrice con lo stesso spadaccino, che in correlazione al suo essere muto fa immedesimare noi stessi nei panni di un eroe per antonomasia.

Capcom ha contribuito allo sviluppo di alcuni capitoli di Zelda

The Legend of Zelda è da sempre associato a Nintendo. Ma tra le cose che non sai su Zelda ti possiamo dire che ci sono alcuni capitoli della saga che sono stati sviluppati addirittura da Capcom. Per essere precisi, è stata Flagship, una delle ex filiali della compagnia di Resident Evil, a sviluppare alcuni giochi di Zelda sotto delega della grande N.

I titoli ai quali Capcom e la sua ex Flagship hanno lavorato sono The Legend of Zelda: Oracle of Ages e Oracle of Seasons su Game Boy Color (2001) e The Legend of Zelda: The Minish Cap su Game Boy Advance (2004). Alla direzione dei tre titoli c’era Hidemaro Fujibayashi, uno degli uomini chiave della saga insieme a Eiji Aonuma e tra l’altro ex collaboratore di Capcom.

Zelda Oracle of Ages e Oracle of Seasons - 5 cose che non sai su Zelda
Tra le cose che non sai su Zelda, Oracle of Ages e Oracle of Seasons possono essere definiti come “esterni” a Nintendo

Un po’ di Zelda in Diablo III e The Elder Scrolls V Skyrim

Tra le cose che non sai su Zelda probabilmente è che puoi trovare elementi caratteristici della saga in due noti titoli multipiattaforma, riservati esclusivamente alle versioni per Nintendo Switch: parliamo di Diablo III e di The Elder Scrolls V: Skyrim.

Il titolo di Blizzard Entertainment è approdato sulla piattaforma ibrida di Nintendo il 2 novembre 2018 sotto forma di Eternal Collection, che comprende sia l’espansione “Reaper of Souls” sia il pacchetto “Ascesa del Negromante”. Ma nella versione Switch di Diablo III ci sono delle esclusive a tema The Legend of Zelda, come il Coccò da compagnia, la cornice a forma di Triforza e l’armatura di Ganondorf.

Per quanto riguarda l’action-GDR open world di Bethesda è uscito su Nintendo Switch il 17 novembre 2017, nell’edizione Special Edition che comprende i DLC Dawnguard, Heartfire e Dragonborn. All’interno della versione per la console Nintendo è possibile ottenere tre oggetti per il Sangue di Drago tratti dalla serie di Zelda: la tunica del Campione da Breath of the Wild, lo scudo Hylia e la Spada Suprema.

Ember Lab e il corto su Majora’s Mask tra le cose che non sai su Zelda

Prima di lanciarsi nell’industria videoludica con la pubblicazione di Kena Bridge of Spirits nel settembre 2021, Ember Lab era noto per aver creato spot pubblicitari per conto di alcune marche famose nel mondo. Nel 2016 lo studio californiano pubblica sul proprio canale YouTube un cortometraggio chiamato Terrible Fate, letteralmente “Fato Terribile”. Un titolo che suona molto famigliare ai fan di Zelda.

La produzione si pone come un forte tributo a The Legend of Zelda: Majora’s Mask e ripercorre le origini oscure dello Skull Kid prima di cadere vittima della possessione della Maschera di Majora. Un lavoro divenuto presto virale nel mare d’Internet e acclamato calorosamente dal pubblico, che ha lodato le atmosfere dark caratteristiche del sequel di Ocarina of Time uscito su Nintendo 64.

Oltre allo Skull Kid affiancato dalle fatine Tatl e Tael, nel cortometraggio è presente anche l’allegro ed enigmatico Mercante di Maschere; sarà proprio lui a trovare la maledetta maschera lungo il suo cammino nella foresta e ad essere colpito dai suoi influssi negativi prima di venire raccolto dallo Skull Kid.

L’ultima delle cose che non sai su Zelda è la nascita dello Z-targeting

Sappiamo tutti come The Legend of Zelda: Ocarina of Time sia stato un titolo rivoluzionario nel 1998, capace di traslare le avventure dinamiche in un mondo tridimensionale. Le difficoltà nello sviluppo erano moltissime e tra questi, in particolare, figurava la possibilità di rendere giocabili i combattimenti in 3D. Questa è una delle cose che non sai su Zelda molto interessanti da approfondire.

La soluzione al problema era la progettazione dello Z-targeting, che consiste in una meccanica d’agganciamento a un bersaglio qualsiasi mentre ci si muove attorno ad esso, che può essere un nemico o un elemento di gioco. Ma come ha fatto il team di sviluppo ad arrivare a questa idea? Semplicemente, osservando uno spettacolo di ninja.

Al Toei Kyoto Studio Park, seduti su una panchina, alcuni membri della squadra di Nintendo hanno guardato il protagonista di quello spettacolo che si trovava a tu per tu con un guerriero armato di una falce a catena. Per difendersi, l’uomo ha afferato un’estremità dell’arma tenendola tesa, in modo tale da girare attorno al suo avversario a distanza di sicurezza. Proprio da questa dinamica nacque l’idea dello Z-targeting.

Zelda Ocarina of Time - 5 cose che non sai su Zelda
Cose che non sai su Zelda: The Legend of Zelda: Ocarina of Time è ancor oggi un titolo indimenticabile dall’industria

Grazie all’introduzione di questo sistema innovativo a quei tempi, Ocarina of Time ha fatto da apripista a molte serie videoludiche venute dopo di esso. Basti solamente pensare alla trilogia di Dark Souls e agli altri soulsborne di FromSoftware, che sono divenuti realtà per merito dello Z-targeting.

Una breve chiusura sulle cose che non sai su Zelda

Di curiosità legate al franchise di The Legend of Zelda ce ne sono tantissime. Una saga che al suo interno nasconde tante chicche che non si conoscono affatto o che sono ristrette solo a un numero esiguo di eletti, e le cinque che abbiamo selezionato nella lista ci sono apparse più curiose.

A proposito di Zelda, se t’interessa saperne di più sull’ultimo The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, magari sei ancora incerto sull’acquisto, ti lasciamo la nostra recensione per sciogliere ogni tuo dubbio e valutare se il gioco fa al caso tuo.

Quanto alle cose che non sai su Zelda che cosa ne pensi? Ne sapevi qualcuna tra quelle che abbiamo riportato oppure il contrario? Parliamone insieme e ti ricordiamo di seguirci sui nostri profili social e su YouTube per non perderti nulla dal mondo videoludico.

Puoi anche segnalarci qui sotto altre cose che non sai su Zelda, perché queste rubriche prendono vita anche grazie ai tuoi suggerimenti. Se invece di commentare preferisci giocare, ricordati di passare nella nostra sezione Trucchi e Faq dove potrai trovare le migliori guide su Zelda Tears of the Kingdom, l’ultimo capolavoro di casa Nintendo.

Un piccolo extra inaspettato per le cose che non sai su Zelda

Parlando dell’arco narrativo della serie Zelda, potremmo paragonarlo tranquillamente al Multiverso Marvel, con qualche piccola inflessione verso lo spazio-tempo di Ritorno al Futuro. Infatti, questa linea temporale che stiamo vivendo in Tears of the Kingdom, ma anche in Breath of the Wild, potrebbe essersi generata 24 anni fa.

Con il fallimento degli eventi di Ocarina of Time, Link potrebbe non essere mai tornato indietro nel tempo, dando vita ad un bad ending. Quindi l’eroe non è mai tornato bambino e ha continuato il suo viaggio evolvendosi e crescendo insieme agli Zora e i Kokiri, creature presenti in Ocarina of Time. Di conseguenza alla base di tutto c’è il fatto che Link non sia mai tornato indietro per correggere gli eventi e tutto questo abbia portato ad oggi, passando per The Wind Waker e altri titoli.

Ora ho davvero finito e posso salutarvi con un caldo abbraccio e un “Destra – A – Giu – Destra – A – Giu”, buon ritorno da Cose che non sai su Zelda e da GameSource.it .

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