Back in Time – Disgaea D2: A Brighter Darkness

Il ritorno di Laharl e soci.

Qualche giorno fa è giunto a noi l’atteso Disgaea 6: Defiance of Destiny, quindi mi andava di parlare dell’ormai storica serie di NIS. Un paio d’anni fa abbiamo ospitato in questa rubrica Disgaea 4: A Promise Unforgotten; oggi tocca al capitolo successivo, Disgaea D2: A Brighter Darkness, anch’esso uscito su PlayStation 3.

Disgaea D2 è il sequel diretto di Hour (o Afternoon, se ci avete giocato su PSP) of Darkness, quindi è raccomandata la conoscenza degli avvenimenti e dei personaggi del primo episodio per godere appieno della vicenda.

Divenuto Overlord, Laharl si trova ad affrontare una serie di problemi, non ultimo la sua scarsa notorietà: la maggior parte dei demoni, infatti, ignora chi sia il nuovo sovrano, o, addirittura, lo osteggia, non ritenendolo all’altezza del padre che l’ha preceduto. Come se ciò non bastasse, da Celestia (il regno degli angeli) giunge la sorella Sicily, che reclama il titolo di Overlord. Infine, il Netherworld è letteralmente invaso dai fiori paradisiaci (Yuie Flowers), che non dovrebbero neppure essere in grado di crescere negli inferi.

Questi sono i temi attorno ai quali è stata sviluppata la trama di Disgaea D2, che, nonostante alcuni buoni momenti, risulta una mezza delusione, in quanto non è all’altezza del predecessore e neppure di Disgaea 4, con il quale sembrava che NIS avesse ritrovato l’ispirazione di un tempo. Rivedere Laharl, Etna e Flonne è sì un piacere, ma le loro gag non sono proprio esilaranti e la loro presenza oscura quella di qualsiasi altra new entry a eccezione di Sicily. Il dipanarsi degli eventi manca di organicità e coesione, e ciò incide negativamente sul ritmo e, di conseguenza, sull’interesse del giocatore.

Disgaea D2

Grafica e sonoro rispettano gli standard di Nippon Ichi Software. In buona sostanza Disgaea D2 rispecchia tecnicamente Disgaea 4, con ottimi sprite ad alta risoluzione e da elementi poligonali meno gradevoli, anche se questa volta il connubio risulta più armonioso. Il riciclo è evidente soprattutto nel bestiario (le classi di demoni sono sempre quelle, anche se ne sono state aggiunte alcune), ma caratterizza tutte le serie JRPGistiche, per non scomodare anche gli altri generi. Anche il sonoro si difende bene, grazie all’OST briosa che i fan non potranno non trovare familiare, anche a causa del riutilizzo di certo materiale, e al solito dual audio: come spesso accade, è preferibile il doppiaggio originale, anche perché chi scrive non ha trovato particolarmente gradevoli le voci inglesi.

La continuità sul piano artistico è assicurata dal coinvolgimento dei soliti Takehito Harada per il character design e Tenpei Sato per la colonna sonora. Si tratta di due nomi che i fan di Nippon Ichi conoscono bene: il primo ha iniziato la sua collaborazione con la software house proprio con Hour of Darkness, mentre il secondo addirittura cinque anni prima con Rhapsody: A Musical Adventure, che in Europa è giocabile grazie al porting su DS.

Disgaea D2

Proprio come tutti i suoi predecessori, Disgaea D2 è un JRPG tattico a scacchiera del tipo custom, che pone una certa enfasi sul grinding e sul power playing. Questi ultimi due elementi, in verità, non sono da riferire tanto alla main quest (in cui ho sentito la necessità di grindare solo un paio di volte – N.d.R.), quanto al post-game, che si rivela corposo a ogni nuova iterazione della serie. A parte qualche piccola modifica, tutte le caratteristiche distintive del gameplay sono al loro posto, dalla possibilità di sollevare e scagliare (non più solo in linea retta) alleati, nemici e oggetti dello scenario ai team attack e alle combo.

Primaria importanza hanno anche Geo Panel e Geo Symbol, che risalgono addirittura ai tempi di La Pucelle: Tactics: i primi sono caselle colorate all’interno delle arene, i secondi sono i cubi che conferiscono e consentono di modificare i colori. Questi elementi possono presentare proprietà particolari, conferendo boost (ad esempio, aumento di livello o della difesa), penalizzazioni o altro ancora (come il teletrasporto) per chi si trova sopra la casella. Le principali attrattive dell’ottimo level design stanno proprio nella disposizione di Geo Panel e Geo Symbol in relazione agli avversari: alcune battaglie, addirittura, non possono essere portate a termine senza un attento studio dell’ambiente. Gli scontri, dunque, godono di una progettazione accurata e di un ritmo piuttosto rapido, grazie all’animation skip, e si rivelano indubbiamente il punto di forza del gioco, come è giusto che sia.

Disgaea D2

Tra le novità possiamo citare il sistema di cavalcature, che va a sostituire il più complesso Magichange che era stato introdotto da Disgaea 3, e quello di likeability, che ormai piace a quasi tutti gli sviluppatori di tattici. Il primo ci ha convinti perché è semplice e consente di livellare contemporaneamente un’unità mostro e un’unità umanoide. Il secondo è presto detto: l’affinità fra i personaggi può migliorare o peggiorare, a seconda di ciò che avviene in battaglia; ovviamente è preferibile avere un esercito che va d’amore e d’accordo, in modo da godere più ampiamente di attacchi di squadra e di supporto, oltre alla possibilità di proteggere un alleato.

Disgaea non è solo combattimenti tattici, ma anche customizzazione estrema, tanto nella quasi totale assenza di limiti al potenziamento, quanto nelle grandi possibilità di personalizzazione del party, grazie all’opportunità di creare, upgradare(esistono job articolati su più livelli) e reincarnare truppe scelte fra numerose classi. Disgaea D2 non fa eccezione, anche se offre una rosa relativamente più ristretta di meccaniche di contorno; la scelta pare funzionale a sviluppare un titolo più “agile” e “snello” rispetto agli ultimi episodi, potenzialmente spaesanti per i neofiti, ma ciò non significa che il gioco sia in sé povero, se non, appunto, confrontandolo con Disgaea 4, apice della serie sotto questo profilo. È quasi impossibile in questa sede operare un confronto completo e un’analisi diacronica dello sviluppo delle meccaniche di gioco (che implicherebbe anche una memoria di ferro che chi scrive non ha), però possiamo subito notare l’assenza degli elementi gestionali di Disgaea 4, legati al Cam-pain HQ: questa forse è una delle carenze di cui si sente maggiormente la mancanza. Sono stati tagliati fuori anche l’editor di mappe e il Class World, mentre rimane l’Item World, ribattezzato per l’occasione Item Sea e modificato in diversi aspetti. Le nuove introduzioni dovrebbero almeno in parte sopperire ad alcune carenze. Citiamo in particolare il Cheat Shop, che consente di modificare la quantità di Punti Esperienza, denaro e quant’altro, ovviamente a discapito di qualcosa: ad esempio, è possibile settare l’EXP al 150% e il Mana al 50%. A ciò si aggiunge il Demon Dojo, che permette di aumentare il tasso di incremento di singoli parametri.

La gestione delle abilità torna al passato, legando l’apprendimento delle nuove skill al level up e alla dinamica Master-Apprentice (in cui il secondo può apprendere le mosse del primo utilizzandole), una scelta che ci pare azzeccata, un po’ perché torna alle dinamiche del primo episodio, e un po’ perché garantisce un’ottima flessibilità. Nel complesso, dunque, potete osservare che le opzioni a disposizione del giocatore non sono poche, anche se i veterani potrebbero desiderare qualcosa in più.

Disgaea D2


Alla fine della nostra disamina, possiamo dire che Disgaea D2: A Brighter Darkness è un ottimo tattico, divertente e profondo, ma che ci saremmo aspettati di più. A deludere non è tanto il gameplay, che è stato deliberatamente un po’ snellito senza comunque risultare povero, quanto la trama e tutto ciò che le ruota attorno, che dimostra una certa carenza di buone idee, davvero inopportuna per un seguito dello spumeggiante Disgaea: Hour of Darkness. Non è un caso che per portare a termine la main quest sia sufficiente una trentina scarsa di ore, durata ragionevole ma al di sotto dello standard della serie. Ciò non deve spaventare i fan: come al solito, è possibile dedicarsi al post-game e al power levelling nel rinnovato Item World e nelle side quest che possono essere approvate dalla Dark Assembly.

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