Back in Time – Lost Dimension

La dimensione perduta degli SRPG.

Dopo innumerevoli cicli, Back in Time va a briglia sciolta, con una selezione casuale di giochi in settimana in settimana. Oggi tocca a Lost Dimension, interessante JRPG tattico (o strategico che dir si voglia) sviluppato da Lancarse e pubblicato in Europa da NIS America su PlayStation 3 e PlayStation Vita nel 2015. Un paio di anni dopo il gioco è approdato anche su Steam grazie a Ghostlight.

Se la qualità di un videogioco dovesse misurarsi mediante la varietà contenutistica intessuta nel proprio codice binario, Lost Dimension si porrebbe come pietra angolare delle proposte ruolistiche nipponiche tout court. Atlus e Lancarse hanno saputo produrre un titolo che estrae il proprio nettare vitale succhiandolo da didascaliche opere interattive quali il tatticissimo Valkyria Chronicles, innestando sul proprio tessuto connettivale goduriose appendici, eradicate dalla più classica delle Visual Novel. Un caleidoscopico pot-pourri di elementi presi in prestito da differenti declinazioni giocose, rielaborate in maniera alquanto personale, con risultati che spaziano dall’ottimo al decisamente migliorabile.

Lost Dimension

La premessa narrativa non è delle più originali, certamente. Un’adunata di baldi e aitanti giovincelli viene chiamata a difendere la Terra dalle folli mire distruttive di un pazzo furioso. L’unica maniera di salvare il globo terracqueo, nemmeno a dirlo, è legata all’annientamento di questo psicopatico, un’uccisione perseguibile partecipando a un gioco al massacro che coinvolgerà ciascuno dei membri del team. La minaccia è arroccata all’interno di una torre, una struttura inaccessibile suddivisa su più piani, scalabili solamente previo sacrificio di uno dei giovani eroi. Corrispondentemente all’accesso a un nuovo piano, si apre la caccia alla prossima vittima, un omicidio forzato avente ripercussioni tanto sul piano morale, quanto su quello ludico.

La presenza di traditori all’interno del gruppo concede un valido pretesto all’opera di mattanza, spalancando altresì le porte a una fase investigativa decisamente interessante, deputata al raccoglimento di indizi e rivelazioni indispensabili a un sicuro individuazione dei sabotatori.

Lost Dimension

L’ottenimento degli indizi è strettamente correlato all’utilizzo dei poteri psichici di Sho, il protagonista di Lost Dimension, che non esiterà a sfruttare le visioni rivelatrici che lo investono in corrispondenza della fine di ogni quest. La sentenza definitiva non è a carico del solo giocatore, bensì ricade su ogni componente del team d’assalto, mediante una macabra votazione che decreterà l’annientamento del malcapitato di turno. La necessità di eleggere “democraticamente” la vittima costringe il giocatore a relazionarsi con i vari elementi del gruppo per influenzare il proprio pensiero e pilotare lo scrutinio, un elemento social che aggiunge pepe alla già interessante premessa forcaiola di Lost Dimension.

Da segnalare come i traditori vengano generati randomicamente a ogni partita. Cool. L’estrema casualità relativa alla nomina dei traditori giustifica parzialmente la pochezza della trama, scarna quanto basta per catalogarla quasi un pretesto.

Lost Dimension

Estremamente curato risulta essere il battle system, di impostazione tattica. Contraddistinte da un’evoluzione estremamente simile a quanto ravvisabile in produzioni giocose quali Valkyria Chronicles, le battaglie di Lost Dimension si srotolano sopra un meraviglioso tappeto di opportunità strategiche, correlate tanto allo sfruttamento della morfologia delle varie mappe, quanto allo sfruttamento delle abilità precipue di ognuno dei membri del team. La possibilità di ricevere assist dai compagni è influenzata dai rapporti che ognuno di essi ha con il componente del gruppo che sta attaccando. Importantissimo, come di consueto, il posizionamento delle proprie unità rispetto a quelle nemiche: un attacco da dietro infliggerà danni cospicui. Un’amalgama di elementi, insomma, che dona profondità e ludibrio a una sezione giocata punteggiata, a volte, da picchi di difficoltà decisamente elevati.

Sul piano visivo, il gioco non stupisce particolarmente. Su PS Vita, sporadici cali di frame rate fanno storcere il naso più di una volta, ed in generale, la mancanza di un character design di livello si fa sentire, eccome.

Lost Dimension


Lost Dimension è un titolo che mi sento di consigliare, specialmente se amate gli SRPG. La peculiare meccanica relativa alla presenza dei traditori, inoltre, aggiunge pepe a una portata comunque già alquanto saporita.

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