Death Stranding: verso la recensione – S come…

Tutte le ispirazioni, reali e presunte, del titolo di Kojima Productions... con la lettera S

Manca circa una settimana all’uscita di Death Stranding e in attesa della recensione ecco un altro piccolo editoriale su quella che è forse la maggior influenza estetica del titolo di Kojima Productions.

S – Simon

Molte delle immagini che Death Stranding ci presenta sono un viscerale connubio fra elementi che hanno un che di familiare e qualcosa di profondamente alieno, una sorta di equilibrio fra l’ordinario e l’innaturale.

È un immaginario assolutamente originale, pilastro dell’esperienza visiva e tematica che Kojima Productions vuole farci provare con Death Stranding, e se ne possono trovare parallelismi con lo stile e il modus trahendi di Simon Stålenhag, artista digitale svedese che da un po’ a questa parte gode di una certa fama: la sua raffigurazione di contesti rurali e suburbani evoca tranquillità, ma c’è sempre un qualcosa di inquietante, quasi macabro, sempre espresso tramite un oggetto, edificio o dispositivo futuristico.

 

Death Stranding S

Prendiamo in considerazione, in particolare, il suo “Electric State”: la storia segue il viaggio della giovane Michelle e del suo robot Skip fino alla costa ovest degli Stati Uniti di una terra alternativa. Tra i rimasugli di una sanguinosa guerra civile e le conseguenze di una realtà virtuale onnipresente, Electric State unisce in parti uguali nostalgia e sci-fi.

Ciò che viene maggiormente riconosciuto a Stålenhag è la sua capacità di usare, in ogni immagine, uno dei due poli tematici (quotidiano ed extra-ordinario rispettivamente) per “costringere” a vedere l’altro, e non è sempre un gioco a ruoli prestabiliti, proprio perchè a volte è l’aspetto sci-fi delle sue rappresentazioni che spinge chi guarda a osservare meglio l’ordinarietà della scena, per quanto la logica ci spingerebbe a supporre il contrario.

Death Stranding S

Un altro aspetto di Electric State a cui Death Stranding sembra indirettamente ispirarsi è l’antitesi fra la cupa tristezza del background e la stoica intimità dei protagonisti, contrapposizione che permette un’affidabile grado di targeting del focus dello spettatore; certo è che nel portfolio di Stålenhag c’è qualcosa che va esperito ma che non dipende dall’intervento dell’utente, se non attraverso l’osservazione e l’interpretazione, mentre Death Stranding si affinerà a seconda della specifica manipolazione dello specifico utente, restituendo un’esperienza che è dettata molto anche da noi, rispetto alla parossistica passività di un’illustrazione.

Death Stranding

L’anima estetica e funzionale delle strutture BRIDGES sembra essere di matrice paramilitare, ennesimo parallelismo con i tratti di Stålenhag, la cui Sentre ha preso gli avanzatissimi dispositivi di utilizzo militare che produceva e li ha commercializzati alla popolazione generale, un po’ come avvenuto nel mondo reale per internet e i telefonini, fra le altre cose: dai bui uffici di un reparto ricerca & sviluppo, questa nuova tecnologia VR ha permesso la gente di disconnettersi dal mondo per un po’, tutti inseriti in una sorta di coscienza globale, coinquilini virtuali di un parco giochi gigantesco, quasi infinito, un mondo in cui giocare e rinascere, nuovi e splendenti ogni volta.

Death Stranding

Death Stranding, come ciò che Stålenhag ancora su pagina, parla di rinascita, di frammentazione sociale inter-nos in nome di un egoismo più produttivo e lungimirante, di tecnologie e alienismi così oscuri da risultare inquietanti e buttare benzina sul rogo del nostro sconfort psicologico.

Death Stranding

In chiusura ci teniamo a citare l’epilogo di una review di Electric State da parte dei ragazzi di NPR; nel farlo consegniamo a voi le chiavi di una comprensione che deve essere tutto tranne che superficiale e che speriamo riesca a porre in Death Stranding la risposta a quanto citato nella seguente frase di Stålenhag.

È un’America persa alla sabbia, alla siccità, alla guerra, inseguita dal sordo, distante tremito di qualcosa di terribile, pronto ad uscire dalla terra ed arrivare fino a te.

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