Gamescom 2011: Rayman Origins

Sono passati molti anni dalla prima apparizione di Rayman nel mondo dei videogiochi, il platform bidimensionale rimasto nel cuore di molti videogiocatori. Dopo alcuni seguiti tridimensionali, il brand aveva perso il suo spirito originale ed era passato in secondo piano rispetto ad altri videogiochi della categoria. Dopo diversi anni è giunto il momento di riportare Rayman ai bei vecchi tempi, e finalmente il remake del primo titolo della serie si presenta al pubblico al Gamescom 2011. Per noi di Gamesource è stato possibile provare il gioco in un party di quattro giocatori.
 

Gli sviluppatori ci hanno permesso di provare tre mappe delle cinque disponibili, che nella versione finale dovrebbero arrivare a venticinque. Dopo pochi minuti di gioco si possono subito notare grandi similitudini tra Rayman Origins e New Super Mario Bros Wii; infatti nella modalità cooperativa i giocatori possono aiutarsi per raggiungere la fine del livello e, anche se si perde una vita, si tornerà dopo pochi secondi sotto forma di bolla e a quel punto basterà farsi colpire da un alleato per tornare in gioco.
 I livelli di gioco si sono dimostrati poco ripetitivi e molto coinvolgenti. Ogni livello era diviso in diverse stanze che hanno richiesto la collaborazione tra i giocatori per poter essere superate; per poter passare alla stanza successiva si dovevano superare pochi ostacoli principali ma che richiedevano collaborazione e abilità per non morire. Durante la prova, è stato possibile notare una difficoltà di gioco piuttosto bassa dovuta al fatto che in quattro è molto semplice tornare in vita e quindi raggiungere la fine del livello nonostante si commettano molti errori.
Probabilmente giocare in single player risulterà molto più complicato visto che basterà uno sbaglio per ricominciare dall’ultimo checkpoint. Il level design quindi è studiato in modo da offrire una sfida che risulti divertente in un party da quattro e complicata se giocato da soli; le mappe provate richiedevano approcci diversi per superare le difficoltà, inoltre ad ogni stage superato Rayman otterrà un’abilità che si rivelerà molto utile nel corso del gioco.
 

I comandi di gioco sono intuitivi: tramite un pulsante sarà possibile tirare un pugno e caricarlo per colpire a distanza e tramite un altro sarà possibile saltare. Le abilità speciali non ci sono state mostrate ma tra i possibili cambi di gameplay è stato possibile giocare dei livelli in cui la dimensione del personaggio era minore ed era possibile effettuare scatti e salti più alti.
La grafica bidimensionale si dimostra ben dettagliata e con pochi difetti, gli sfondi dei livelli sono molto vari e, da quel che è stato possibile capire, le ambientazioni saranno molto varie e andranno da boschi a grotte di lava. Le animazioni si sono dimostrate ben fluide, non creando nessun problema che interferisse con l’azione del gioco.
 

Rayman Origins sembra dimostrarsi un gioco che non deluderà le aspettative dei fan, speranzosi ormai di un ritorno alle origini; inoltre anche chi non ha mai avuto la possibilità di giocare ai primi capitoli della serie dovrebbe considerare l’idea di comprare il giorno al momento della pubblicazione. Tutto questo a patto che il gioco offra una sfida impegnativa ai livelli avanzati e soprattutto si presenti vario nel level design. Ciò che abbiamo potuto vedere ha convinto e se lo sviluppo proseguirà lungo questa via, Rayman sicuramente non deluderà i fan del genere platform e di Rayman.

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