Gamescom 2012 – Fifa Manager 13

Dopo gli anni di mancata localizzazione in italiano, Fifa Manager torna sulla scena videoludica italiana per tentare di ribaltare il dominio di Football Manager, acclarato da qualche anno su PC. Il prodotto Electronic Arts si presenta con una pulizia grafica degna della controparte non manageriale, il nuovo Fifa, risultato essere anche quest’anno pregno di innovazioni degne di nota; come aggiunta troviamo notevoli aspetti tecnici che vanno enumerati di seguito con grande dettaglio, ma l’aspetto focale del momento sul quale concentrarsi è che, in attesa di poter avere sotto mano anche il nuovo capitolo della Sport Interactive per un valido confronto, Fifa Manager si presenta con delle feature di grande importanza e di ottima profondità.

 

Uno dei primissimi aspetti che ha colpito la nostra attenzione è la possibilità di osservare oltre le statistiche dei giocatori: oltre alle più classiche presentate in ogni manageriale o in ogni sportivo – tra l’altro Fifa Manager riporta le stesse statistiche di Fifa – avremo la capacità di visionare le attitudini del giocatore e soprattutto cosa comporterebbe averlo in squadra con noi. Il paragone che ci mostrano avviene tra Fernando Torres, attaccante del Chelsea e della nazionale spagnola, e Mario Balotelli, attaccante del Manchester City e della nazionale italiana: i due sono decisamente agli antipodi della realtà caratteriale del momento. L’uno segnalato come gentleman e come emblema di professionalità, l’altro invece indicato come classico bad boy. Acquistare Fernando Torres aumenterebbe la professionalità della nostra squadra, che, per la cronaca, era il Barcellona, con la rosa aggiornata fino a Jordi Alba, mentre l’acquisto dell’ex centravanti dell’Inter non solo complicherebbe lo spogliatoio interno, ma addirittura abbasserebbe di 23 punti l’intero aspetto della squadra. Aspetto essenziale che finalmente pone un limite agli acquisti sfrenati che si potevano compiere su Football Manager e riprende il clima di spogliatoio in pieno: pensate all’acquisto di un Ibrahimovic al Manchester City, con Balotelli e Tevez in spogliatoio. In FM non avrebbe provocato alcun danno, mentre in Fifa Manager 13 sarebbe diventato disastroso. 

 

Ogni giocatore in Fifa dev’essere analizzato nella sua interezza: i calciatori più caratterizzati arrivano ad avere tre focus nel proprio carattere che, nel caso ad esempio di David Villa, possono essere rappresentati in colore rosso, quindi prossimo a qualcosa di pericoloso, quando si imputerà per tirare i calci di rigore. Ugualmente l’ambizione di Thiago Alcantara potrebbe spingere il giocatore a chiedere il trasferimento qualora non dovesse trovare spazio nel turnover del manager. Tutti aspetti che vanno tenuti in considerazione, così come l’albero dei rapporti tra i vari giocatori. La rivalità tra Charles Puyol e Javier Mascherano per la lotta nello stesso ruolo, il rapporto da vecchi compagni di squadra tra lo stesso Puyol e Messi, o il rapporto tra connazionali tra quest’ultimo e Mascherano verranno rappresentati in un vero e proprio albero genealogico. Da tenere presente anche la piramide della formazione tramite la quale avrete la possibilità di visionare il carisma, la caparbietà e l’importanza di quel giocatore in quel club: nel Barcellona a fare da punta dell’iceberg era Puyol, capitano e, soprattutto, giocatore della squadra azulgrana oramai da un ventennio. A seguire tutti gli altri, fino a chi è arrivato soltanto di recente. 

 

Si procede poi con l’analisi della formazione, lo squad planning, una novità importante per tutti i grandi manager di calcio. In una nuova schermata che mostra proprio la nostra formazione avrete le pedine dei giocatori mostrati di sfumature di verde, rosso e giallo: come ovviamente si può intuire avremo la sfumatura a seconda della copertura del ruolo che può essere ottimale o, a seconda del livello generale della nostra squadra, lacunoso. Prendendo sempre a esempio il Barcellona, che era la nostra squadra sample, ci trovavamo ad avere una carenza nel ruolo di terzino sinistro e nel ruolo di portiere. Ovviamente avventurarci sul mercato era possibile sia richiedendo agli scout di attivarsi che ricercando nella lista trasferimenti il giocatore ideale basato su una valutazione generica effettuata dal sistema a seconda delle nostre necessità. Ma l’innovazione più importante risiede nella possibilità di trascinare nella propria formazione, assolutamente come pianificazione, uno qualsiasi dei giocatori inseriti nella lista dei preferiti o eventualmente visionati: ecco quindi che sarà possibile testare l’inserimento di Philippe Lahm, capitano e terzino sinistro del Bayern Monaco e della nazionale tedesco, adattabile anche a destra, nella nostra squadra e vedere immediatamente le modifiche delle statistiche generali del nostro team. In verde ci saranno i miglioramenti, mentre in rosso ci saranno, ovviamente, i peggioramenti. 

 

Terminata la visualizzazione dello squad planning si passa all’aspetto più performante di Fifa Manager, che è rappresentato dalla gestione del marketing. Un aspetto sicuramente realistico che Football Manager non è ancora riuscito a offrire al mercato videoludico. La possibilità di curare il costo del biglietto, con ovviamente le ripercussioni di uno stadio vuoto in caso di prezzo troppo alto o un mancato guadagno in caso di prezzo troppo ribassato, o ancora l’avvio di vendita e di brandizzazione di un prodotto risultano essenziali per il vostro merchandising e la vostra attività imprenditoriale. Più che valida è la possibilità di far sorgere dei Fan Shop in giro per le capitali europei: avendo in rosa, poi, Ibrahim Afellay, giocatore ex PSV Eindovhen, squadra delle Eredivisie, e della nazionale olandese, sarà possibile avviare un Fan Shop a egli dedicato proprio ad Amsterdam, così da poter incentivare l’acquisto dei propri tifosi e far fruttare il più possibile le vendite. Operazioni essenziali per procedere di pari passo con l’azienda. Da non dimenticare, poi, la conferma delle strutture da costruire con l’aggiunta di un albero delle costruzioni che richiederà una precedente costruzione per poter sbloccare, magari, un campo d’allenamento di portata superiore per incrementare l’aspetto del training. 

 

Passiamo poi alla partita su campo, importante da analizzare. Oltre ad avere un sistema grafico 3D di grande fattura, Fifa Manager offre finalmente una simulazione calcistica degna di ogni manageriale. L’aspetto più pregnante, però, riguarda i Live Ticker: semplici, ma efficaci, ordini da dare sul campo a un proprio giocatore. Cliccando su uno di essi, infatti, si metterà in pausa il gioco e si darà vita a una fioriera di comandi tra i quali selezionare l’azione che deve compiere il vostro giocatore, da vero allenatore. Ecco quindi che sarà possibile indicare al proprio difensore di effettuare una diagonale piuttosto che un’altra, così da evitare, eventualmente, la rete del pareggio o che potrebbe compromettere definitivamente la vostra gara. Un aspetto lontano anni luce da Football Manager, che nella sua ultima versione presentava pochi ordini, scriptati, e che venivano attivati soltanto alla prima interruzione valida di gioco, senza permettere all’allenatore, al videogiocatore, di intervenire in maniera attiva nell’azione di gioco con indicazioni tecnico-tattiche. 


 

Fifa Manager, per concludere, ci ha convinti moltissimo e in attesa del prossimo Football Manager, che dovrebbe comunque arrivare sul mercato poco dopo il prodotto Electronic Arts, azzardiamo un divario abbastanza importante tra i due prodotti che quest’anno dovrebbe consacrare, con buona pace di Sega, Fifa come miglior manageriale calcistico dell’anno. Eventualmente saremo ben felici di smentirci, perché fare meglio di questo prodotto significherebbe averne uno di fattura più che eccellente. 

 

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