Gamescom 2012 – Warface

Warface è il primo FPS free to play che sfrutta il nuovissimo Cryengine 3, ad opera della software house Crytek. Per chi non lo sapesse, questa è l’ultima perla della casa autrice della pietra miliare Far Cry, o del più recente Crysis. La tecnologia usata è tanto impressionante dal punto di vista tecnico quanto costosa da usare all’interno di qualsiasi videogioco.

Licenze per sfruttare un simile motore grafico possono arrivare a costare fino a milioni di  euro. L’idea di utilizzare una simile tecnologia in un titolo gratuito ( free to play), quindi, ha sorpreso la comunità videoludica mondiale, inizialmente scettica sulla qualità finale del prodotto. Il mercato di questo genere, in questo periodo, è fin troppo affollato da titoli con grandi ambizioni che falliscono a causa di scarsi mezzi o di un game design orientato troppo a favorire i giocatori che acquistano beni virtuali. Queste operazioni, chiamate microtransazioni, sono l’unica forma di sostentamento di un gioco strutturato come free to play. Gli sviluppatori, quindi, per avere successo in questo mercato devono riuscire nel compito di valorizzare un’idea originale, renderla graficamente migliore possibile e trovare il giusto bilanciamento fra contenuto gratuito e microtransazioni degli utenti, un compito tutt’altro che facile.

 

Show me a warface

Gli sviluppatori, che hanno già lanciato il gioco in Russia, si sono fermati a sottolineare come la comunità videoludica sia un’importantissima parte del loro ultimo titolo. A detta del producer Crytek Peter Holzapfel, Warface è un servizio nato "per" la comunità e "con" la comunità. Come spiegato dal produttore, il titolo è stato pensato per essere giocato da un gruppo più vasto possibile e supportato dallo stesso nel corso degli anni. Durante la lunga fase di testing, i ragazzi di Crytek hanno ascoltato attentamente la community, introducendo idee e correzioni che gli stessi forum avevano riportato. Non finisce qui, in quanto i giocatori saranno ascoltati e supportati nel corso degli anni e premiati per la loro fedeltà, con contenuti originali quotidianamente. Se le promesse saranno mantenute,  significherebbe un netto passo avanti rispetto all’attuale situazione  dei maggiori FPS in commercio, che vede DLC rilasciati a lunghe distanze di tempo l’uno dall’altro e spesso a prezzi molto alti per il contenuto di gioco offerto.
 

 

Give me AAA!


Questo software è stato sviluppato grazie alla collaborazione degli studi Crytek di Kiev, Seul e Francoforte.  Warface, è un gioco interno della compagnia e, come sottolineato dal producer, è “un gioco Crytek gratis”.
Come largamente pubblicizzato, Warface è un gioco tripla A. Questo vuol dire una sola cosa. Crytek ha investito una consistente quantità di soldi in questo progetto e, come pubblicamente annunciato è anche convinta che il futuro del gaming andrà in questa direzione. Warface si pone in prima linea in questo emergente mercato. Da slogan, il prodotto si propone di unire la qualità del gameplay alla qualità video e renderla disponibile a tutti. Questo vuole dire essere capace di eseguire il gioco anche su hardware non recenti o poco performanti,  come portatili. A questo scopo Warface è stato ottimizzato per riuscire ad essere fluido su macchine vecchie, al costo di una risoluzione inferiore (la minima è 800*600), cosa inusuale per Crytek, che di solito spinge l’utente ad un upgrade della propria macchina. Un altro obiettivo del team di sviluppo è quello di rimuovere ogni difficoltà al giocatore per ottenere il pubblico più vasto possibile. Il titolo è facile ed accessibile dal primo semplice menù che permette di selezionare il proprio equipaggiamento ed essere gettato in battaglia.
Lo shop presenta già un numero ragguardevole di oggetti, destinati solo ad aumentare con il passare del tempo. Le categorie coinvolgono armi primarie, secondarie, di supporto e vestiario. Ogni oggetto equipaggiabile garantisce un bonus o uno status particolare, proprio come accade in un GDR, esistono visiere che decrementa il danno degli headshot o tute che garantiscono una resistenza agli esplosivi aumentata. Anche quelli meno realistici, come scarpe da ginnastica che permettono di correre più velocemente o guanti che permettono di ricaricare più in fretta. Tutti gli oggetti sono acquistabili con soldi reali o con valuta ingame, come già accade con Tribes Ascend. L’acquisto di particolari oggetti potrà essere permanente, ma la maggior parte di essi  resterà disponibile all’utente solo per un periodo di tempo limitato.
Non è stato possibile sapere a quanto corrisponderà il cambio euro-valuta del gioco, quindi non è stato possibile stabilire esattamente il costo delle microtransazioni. Il team si è definito attento a non fare degradare il prodotto in un pay 2 win, e pongono molta attenzione di conseguenza al bilanciamento del costo degli items.
 

 

Andiamo in guerra insieme?


Le modalità sono le classiche PvP, come deathmatch, deathmatch a squadre, capture the flag, ma c’è anche una modalità cooperative a 5 giocatori che avrà come obiettivo quello di risolvere determinate missioni con l’aiuto di altri giocatori online. La demo in particolare ci vedeva affrontare quest’ultima modalità in due mappe ambientate in Brasile. Eventi scriptati, come un carrarmato che insegue l’avanzata del nostro team contribuiscono a renderle esperienze avvincenti.

Una Convincente faccia della guerra

Chiariamo subito: il gioco è divertente. Non c’è niente da fare, personalizzare l’equipaggiamento del nostro avatar (nessuna modifica dell’aspetto estetico è ancora disponibile) e condurlo in battaglia è dannatamente divertente.
I proiettili iniziano a volare e Cryengine 3 fa la sua parte per immergere il giocatore nell’azione da subito. Alcune piccolezze si notano: le texture e gli effetti sono ovviamente meno impressionanti di quelle fatte vedere nelle tech demo o in Crysis 3, dopotutto in un gioco online la loro presenza non è così fondamentale.  La distruttibiltà degli ambienti però non è stata nemmeno presa in considerazione, e questo è un peccato conoscendo le potenzialità del software.

Il giocatore può scegliere fra un set di classi diverse, ognuna con delle abilità specifiche da migliorare salendo di livello. Quest’ultimo può anche customizzare ogni particolare funzionale della sua arma, come l’ottica di mira o la presenza di un silenziatore, il tutto è estremamente facile da usare ed intuitivo. Il gameplay è solido e ricorda quello di Call of Duty: Black Ops. Il feeling delle armi ci è sembrato simile a quello del titolo Activision, con differenze marginali. Quello Crytek sembra però porre molta più attenzione sulla crescita del personaggio, speriamo sinceramente non a discapito della componente tattica. Questo sarà possibile stabilirlo solo quando avremo provato la versione definitiva del titolo disponibile verso la fine di quest’anno.
Il titolo sarà rilasciato solamente su PC. Non vediamo l’ora di vedere se Crytek manterrà le sue promesse e continuerà a supportare il proprio gioco rendendolo in questo modo davvero unico e diverso dalla concorrenza.

 

 

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