Hans Zimmer, la versatilità di un genio

 

La bravura di un artista sta anche nella sua versatilità. Scrittori come Jane Jensen e Tom Clancy (recentemente scomparso) hanno realizzato ottime sceneggiature videoludiche. Attori come Dennis Hopper, David Bowie e il sempre bravissimo Willem Dafoe hanno recitato anche in titoli videoludici come Omikron the nomad soul e il recente Beyond, two souls. Anche nel campo delle colonne sonore videoludiche, accanto ad artisti esclusivi come Akira Yamaoka, Nobuo Uematsu e Jeremy Soule, troviamo nomi illustri provenienti dall’ambiente del cinema, tra i quali spicca Hans Zimmer. Autore di una lunga serie di eccellenti colonne sonore cinematografiche, il geniale musicista tedesco ha esplorato il campo videoludico in più occasioni, realizzando le musiche di Call of duty: modern warfare 2, Crysis 2 e il già citato Beyond: two souls, ultimo episodio di una saga videoludica iniziata con Fahrenheit, proseguita con Heavy Rain, e rimasta orfana, nel gennaio 2013, del suo storico compositore Normand Corbeil.

 

 

Hans Florian Zimmer nasce il 12 settembre del 1957 a Francoforte sul Meno, una città nella zona sud occidentale della Germania, ma passa la sua infanzia in una piccola cittadina a 20 chilometri di distanza: Konigstein. Appena adolescente e già con una precoce passione per la musica, Zimmer si trasferisce a Londra, dove inizia a frequentare l’Hartwood college, ma la sua scarsa propensione alla disciplina si scontra con l’ambiente austero dell’istituto britannico, facendogli maturare la decisione di imparare a suonare il suo amato pianoforte quasi completamente da autodidatta. A 22 anni la padronanza musicale di Hans lo porta a suonare insieme a band pop, new wave e punk come i Krisma, gli Ultravox e i Buggles, e convince questi ultimi ad affidargli le tastiere della loro Video killed the radio star, autentica hit musicale a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Con un simile curriculum, il destino di Zimmer sembra ormai legato alle band musicali tipiche di quegli anni, ma qualche tempo dopo avviene una delle svolte più importanti nella vita del giovane musicista. Stanley Myers, già a quei tempi collaudato autore di colonne sonore, ascolta i lavori di Zimmer, e si rende conto che lo stile del ragazzo sarebbe ottimo per accompagnare opere cinematografiche, ma manca ancora il tocco finale. Myers, ormai divenuto il mentore di Zimmer, convince quindi il ragazzo a unire i rispettivi stili musicali, creando un riuscito mix sonoro di musiche tradizionali rimaneggiate con temi orchestrali e sintetizzatori (del cui uso Hans è un innovativo pioniere).

 

 

Negli anni successivi, il musicista perfezionerà sempre di più questo stile, fino a renderlo un suo inconfondibile marchio. Passa ancora qualche anno, e nel 1988 Zimmer ha ormai al suo attivo diverse colonne sonore di film e serie Tv (oltre a una collaborazione con il nostro Claudio Baglioni per la La vita è adesso), quando avviene un altro passo importante nella sua vita. Barry Levinson, ancora reduce dai successi del suo Good morning Vietnam, sta realizzando uno dei suoi migliori film: Rain Man. Ma il lavoro del regista è in fase di stallo, manca una colonna sonora che lo accompagni. Proprio in questi giorni la moglie di Levinson ha l’occasione di ascoltare un Cd contenente alcuni lavori di un bravo artista tedesco: proprio il nostro Hans Zimmer. Dietro consiglio della moglie, Levinson ascolta a sua volta il Cd, e rimane talmente colpito dall’abilità del musicista da decidere subito di affidargli la colonna sonora del suo film. Hans ci mette tutta la sua arte, al punto da meritarsi finalmente la sua prima nomination all’oscar per la miglior colonna sonora, premio poi assegnato a David Grusin per le musiche del film Milagro. Nonostante il mancato Oscar, la nomination e l’eccellente lavoro svolto per Levinson lanciano definitivamente la carriera di Zimmer. Da Rain Man in poi, l’artista inizia a realizzare un numero impressionante di colonne sonore, alcune considerate tra le migliori di sempre, per pellicole come Il gladiatore, la serie di Pirati dei Caraibi, Il codice da Vinci, Angeli e demoni, gli ultimi Batman e numerose altre. Ma è solo nel 1995, dopo molti Golden globe, Grammy e nomination all’Oscar, che Zimmer si vedrà finalmente consegnare l’ambita statuetta per la sua colonna sonora de “Il re leone” della Disney.

 

 

 

Ormai trasferitosi definitivamente a Los Angeles dopo il successo di Rain Man (dove ancora vive con 4 figli e la moglie Suzanne), Hans Zimmer non ha mai dimenticato l’importanza che Stanley Myers ha avuto nella sua vita, e decide a sua volta di farsi mentore di altri promettenti musicisti. Padrone di numerosi strumenti e tecniche musicali, tra cui chitarra, pianoforte, tastiere classiche, MIDI (Musical Instrument Digitale Interface) e Cubase (un software per realizzare musica in vari formati), Hans fonda la Mediaventures (poi divenuta la Remote Control Productions), una compagnia musicale specializzata in colonne sonore. Sfruttando la sua abilità, la sua influenza musicale e la sua compagnia, Zimmer diventa mentore di altri abili musicisti cinematografici, tra i quali spiccano John Powell (i vari episodi di The Bourne e Kung-Fu panda), Klaus Badelt (Constantine, Hannibal, Ultraviolet) e Harry G. Williams (The rock, Le crociate, Narnia e persino, per tornare al tema videoludico, le musiche di Metal Gear Solid 2, 3 e 4), facendoli collaborare con lui nella realizzazione di varie colonne sonore e poi lasciandoli, per così dire, camminare con le proprie gambe. Hans Zimmer, che tra le altre cose è consulente musicale della cerimonia degli Oscar, è oggi considerato uno dei musicisti più abili e richiesti di sempre, al punto che il suo incontenibile talento ha superato i confini del cinematografico per confermarsi, come già accennato, anche con le musiche di Beyond: two souls (realizzate insieme a Lorne Balfe, che con il musicista tedesco ha già realizzato varie colonne sonore), titolo della Quantic dream che ha ormai abbattuto il confine, già labile, tra videoludo e cinema. 

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