I videogiochi influenzeranno le generazioni future negativamente?

Quante volte è capitato all’interno di un giornale, trasmissione televisiva o altri mezzi d’informazione, di sentire filippiche contro i videogiochi?

Personalmente, molte: tralasciando l’aspetto della disinformazione ed i luoghi comuni che ruotano attorno a questo tipo di mondo, ai primi posti: "I videogiochi fanno male", "I videogiochi ispirano principi di violenza" e tutta una serie di affermazioni discutibili, è possibile che oggettivamente i videogames possano influenzare negativamente le generazioni che verranno?

In questo articolo vorrei esprimere il mio punto di vista, che è molto vicino al mondo dei giovani, che essi vadano dai sei ai diciotto anni: non vi porterò nessun dato oggettivo, ma semplici impressioni che dopo due anni passati insieme a bambini e ragazzi vorrei condividere e su cui vorrei discutere.

Sono un maestro di tennis durante tutto il corso dell’anno, questa è la premessa: cosa possa c’entrare con i videogiochi, direte voi. Il mio è semplicemente un esempio di quel che sta accadendo a questa generazione, molto probabilmente espandibile non solo alla categoria dei tennisti che hanno a che fare col sottoscritto quotidianamente, ma a tutti i bambini.
 

Rammento quando ero alle elementari e i miei genitori mi regalarono la (o forse il) mia prima console, un Nintendo 64: ricordo che ci passavo buona parte delle mie giornate durante il periodo invernale quando avevo finito i compiti e quando non dovevo andare ad allenarmi. Quando però scoppiava la primavera, come vi sembrerà quasi logico, lo utilizzavo molto meno: preferivo senz’altro andare a fare una partita di calcetto o di qualsivoglia sport, in sostanza avevo una voglia matta di muovermi.

Sono vissuto per altri quindici anni con la convinzione che per ogni bambino fosse così, fino a quando non sono passato all’aver a che fare direttamente con i bambini di cui avevo conservato un topos decisamente utopico: durante il primo anno di lavoro esercitavo presso un circolo di basse pretese agonistiche, di conseguenza non mi posi il quesito che successivamente ha cominciato a ronzare con più frequenza nella mia mente: "Ma perchè si muovono così poco questi bambini?", "Perchè non hanno la minima voglia di correre?" e mi piacerebbe aggiungere frasi leggendarie come: "Alla loro età io la terra rossa me la mangiavo!" o simili, ma non lo farò, per vostra fortuna.

Al secondo anno le cose cominciarono a diventare un po’ più chiare col cambio di circolo: meno bambini, un po’ più pretese agonistiche, ma sempre lo stesso discorso. Fino ad arrivare all’episodio che mi ha portato a scrivere questo articolo: finita la lezione, due bambini corrono verso le loro madri, dicendo loro: "Forza, andiamo che devo giocare alla Playstation!".
 

Sarebbe bello se commentaste: "Ma è perchè non sei buono a farli giocare!".

In realtà l’episodio si è ripetuto anche altre volte con bambini/ragazzini diversi: quanto è giusto che i bambini o i ragazzi preferiscano stare segregati in casa a giocare in solitudine anzichè andare a fare attività fisica? La nostra società sta lentamente regredendo a sedentaria? 

Mettendoci un attimo nei panni dei genitori, è lecito pensare che per loro i videogiochi siano una manna dal cielo sotto certi punti di vista: il principale è che, qualora siano impegnati col lavoro per la maggior parte del loro tempo ed in casa ne abbiano ancora meno per badare ai figli, preferiscano comprare un passatempo come un console, assai duraturo a conti fatti, che portare i figli all’allenamento di pallone, a quello di basket o di tennis, impegni assai più dispendiosi in termini economici e di tempo.

Anche guardando al recente sviluppo di videogiochi legati ad una presunta attività fisica (Move, Kinect, et cetera), è facile capire come lasciar giocare i figli davanti ad una televisione sia la soluzione più comoda per tenerli impegnati.

È quindi inevitabile che prossimamente l’attività fisica all’aria aperta venga surclassata in toto dai videogiochi, che essi necessitino o meno di un movimento? Cosa potrebbe comportare su larga scala un tipo di cambiamento del genere? La pigrizia della nostra società è arrivata fino a questo punto?

Come vi comportereste qualora aveste dei figli? Li lascereste giocare tutto il giorno davanti ad una Playstation 4 o li mandereste, senza se e senza ma, a fare qualche tipo di sport?

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