Intervista al CEO di SCE Andrew House

Il CEO di SCE Andrew House, parla di come Playstation possa aiutare Sony in un periodo così difficile.

Kaz Hirai ha segnalato PlayStation come una delle tre divisioni chiave per la crescita di Sony; malgrado ciò a maggio Sony ha reso pubblici dati quali una perdita di 3.6 miliardi di dollari annui, raggiungendo il suo quarto anno consecutivo in rosso e sottolineando come la sorte dei singoli, nell’impero dell’intrattenimento, possa cambiare velocemente.

Quando ci siamo incontrati, lo scorso anno, abbiamo parlato dell’anno difficile che Sony stava attraversando e da allora abbiamo tutti potuto assistere alle inevitabili conseguenze, quali una chiara rivisitazione della vostra struttura aziendale. Pensi che il peggio sia passato?

C’è ovviamente un grande senso di preoccupazione e di urgenza nella compagnia, vista l’attuale situazione economica. Credo che nel team di management tiri tuttavia una nuova aria, visto che sta lavorando più alacremente che mai. Credo che Kaz sia stato molto bravo nel comunicare quel senso d’urgenza, e sono ormai andati i giorni in cui i problemi delle singole divisioni potevano acquistare la priorità sui progetti principali dell’organizzazione. 

Quindi, guardando il bicchiere mezzo pieno, c’è un enorme volontà di lavorare in squadra ed un gran senso di soddisfazione per il perseguimento di un obiettivo comune: capovolgere la situazione attuale. Credo inoltre che noi tutti stiamo beneficiando non poco dalla forte chiarezza di Kaz, sia internamente che esternamente, con lo stesso messaggio per entrambi. "Una Sony" è il mantra: si tratta di riunire tutte le risorse della compagnia nel miglior modo possibile, senza creare dissapori e lotte intestine da tollerare. Kaz ne è estremamente convinto: il suo mantra vede il cambiamento di Sony, per sua mano. 

 

E questo cosa comporta per Sony Computer Entertainment?

Beneficiamo del fatto che siamo una componente della compagnia profittevole e che contribuiamo fortemente alla situazione finiziaria. Crediamo fermamente che l’integrazione tra online ed intrattenimento possa portare ad una forte crescita. 

L’idea è stata rinforzata quando, al primo vero e proprio briefing strategico, Kaz si è espresso sulla sua convinzione che tre fossero le aree chiave che potessero risultare critiche per determinare una crescita per Sony. Siamo abbastanza fortunati da rappresentare una di quelle tre aree. Ciò comporta ovviamente anche una certa pressione.

Come pensi che le cose siano andate per voi all’E3? C’erano numerose esclusive PS3.

Siamo stati molto contenti dello show che abbiamo imbastito. Ci sono diversi giochi che mi hanno incuriosito, ma vorrei dedicare particolare attenzione al fatto che nel sesto anno di vita di una piattaforma saremo in grado di pubblicare tre nuove IP: dovrebbe essere un motivo di vanto per (Playstation Worldwide Studios Director) Shuhei Yoshida.

Penso sia anche un monito alla longevità della piattaforma stessa. Così vedere Beyond da Cage e dai suoi Quantic Dream, vedere The Last of Us da Naughty Dog e, in seguito, quello che ho deciso di presentare personalmente: Wonderbook, di London Studios, è stato un bello spettacolo per una piattaforma giunta a questo punto del suo ciclo vitale. Sono davvero entusiasta di Wonderbook, motivo per cui ho voluto fare l’annuncio di persona.

Per me c’è qualcosa di magico nel – come ho detto sul palco – prendere una delle fonti d’informazioni più antiche conosciute, quale è il libro, e poi in qualche modo, attraverso la magia di una tecnologia totalmente nuova ed AR, portarla alla vita. Sono un grande lettore, sin da piccolo, e penso ci sia qualcosa di bambinesco nel realizzare quel segno, nel portare in vita ciò che troviamo nei libri.

Siamo stati molto, molto fortunati che JK Rowling condividesse il nostro entusiasmo per il potenziale di Wonderbook, e quell’entusiasmo è cresciuto talmente tanto da convincerla a creare nuovi contenuti per il primo lancio di Book of Spells.

Ci sono un paio d’altri punti relativi al business che vorrei discutere riguardo a Wonderbook. Pensiamo sia un modello veramente interessante: partiamo lanciando Book of Spells poiché pensavamo fosse molto importante esordire associati ad un franchise forte e longevo.

Se guardo all’offerta economica dal punto di vista di un genitore, penso che siamo fortunati che la maggior parte del pubblico PlayStation possegga un PlayStation Eye. Il libro stesso è un singolo acquisto – non per niente una delle sue prime tag-line era "Un libro, 1000 esperienze. E poi viene data l’opportunità di aggiornare quel contenuto. Penso che saremo in grado di rendere disponibile un giusto ammontare di varietà in poco tempo, sperando di poterlo fare a prezzi su cui i genitori non avranno da ridire.

Si può già predire un buon impatto sul pubblico dei genitori con Wonderbook – è qualcosa per PlayStation 3 designato per farli avvicinare ai libri?

Esattamente. E francamente, è per questo che JK Rowling ne era così entusiasta, tanto da dare a tutto il team un grande aiuto. Wonderbook è magico, fantastico ed in grado al contempo di restituire il tipico feeling del videogioco, malgrado sia altresì un libro.

C’è stato un generale senso di disappunto quando, alla presentazione di Sony all’E3, c’è stata una generale assenza di titoli PS Vita. Molti giocatori amano Vita, ma le sue vendite sono state motivo di scontentezza. Chiaramente ha bisogno di maggior qualità e quantità sul versante software, quindi perché Sony non ha rivelato alcun titolo per il sistema durante la fiera?

Beh, abbiamo sentito di Call of Duty e di Assassin’s Creed.

Ma non li abbiamo visti.

Beh, li mostreremo al momento opportuno. Credo tuttavia che siamo riusciti a trasmettere l’idea di come quei titoli saranno, in modo particolare per Assassin’s Creed. Potete stare sicuri che, sia che sia first-party o third-party, ci sono parecchi contenuti in via di sviluppo.

Abbiamo anche mostrato come servizi del genere di Youtube e di Hulu Plus si interfaccino alla grande con il sistema Vita: so che non si tratta del cuore della console, ma è comunque un offerta divertente addizionale. 

Una cosa a cui abbiamo alluso e su cui spenderemo molte più parole in futuro è: visto che questo è stato il nostro primo dispositivo handheld connesso alla rete, stiamo ancora cercando nuovi modi per riproporre su Vita grandi classici del passato (titoli PSP e PSOne) da riproporre a prezzi ridotti per aggiungere varietà al portfolio della console. Credo, in sostanza, che sì: è vero che saranno le killer applications a decidere di questa piattaforma, ma anche che abbiamo dei buoni piani per colmare il vuoto che separa i giocatori da queste uscite.

Uno dei vostri messaggi dall’E3 è che c’è ancora tanta vita in PS3. Ciò non di meno PS4 comincia già a manifestarsi. Cosa puoi dirci a riguardo?

Non c’è niente di cui parlare in questo senso, per ora.

Qual è l’assetto attuale di Sony? Come prevede di riprendersi dallo scorso anno e di agire in modo più unito?

Guardando la situazione da un punto di vista lavorativo direi che abbiamo già raggiunto un ottimo grado di collaborazione con le altre divisioni Sony. Credo che PlayStation Mobile sia un buon punto di partenza per il recupero, visto che vi combiniamo la forza in campo mobile con quella nel campo dello sviluppo videoludico, riuscendo nel combinare entrambi con un buon modello di business. 

Dal punto di vista giocoso, invece, siamo abbastanza fiduciosi per l’anno corrente. Abbiamo una forte line-up di giochi che siamo sicuri contribuiranno a cambiare la situazione in modo deciso. Ritengo comunque che anche la situazione economica mondiale costituirà un ingranaggio rilevante all’interno del nostro meccanismo. 

È stato Jack Tretton, all’E3, a dire che PS3 è "All’epicentro del gioco", sottolineando come la console sia dedicata ai giochi nel proprio "cuore", malgrado si adatti a molteplici altri scopi.

Assolutamente. Ottenere quell’equilibrio sarebbe una cosa che ci renderebbe sicuramente tutti orgogliosi. Penso che le azioni valgano più delle parole, e credo che la nostra attuale via sia quella giusta da intraprendere per dimostrare ai nostri utenti quanto crediamo in PS3 come piattaforma ludica.

Tempi duri per Sony, che come tutti attraversa la crisi economica incassando con difficoltà delusioni come i risultati economici di PS Vita. Possibile che un colosso del mondo hi-tech come questo possa cadere?

 

 Fonte: www.cvg.com

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