Nintendo Switch 2 mi ha proprio convinto… a NON comprarla

Dopo una lunga sessione di prova, ho capito che la nuova Nintendo Switch 2 non fa per me. Ecco perché.

Switch 2
Switch 2 non mi ha convinto, ecco perché

DISCLAIMER: Questo editoriale riflette esclusivamente l’opinione personale dell’autore e non rappresenta necessariamente la linea editoriale di Gamesource

Oggi è arrivata sul mercato l’attesissima “next-gen” targata Nintendo: Switch 2. Questi primi sei mesi del 2025 sono stati indubbiamente ricchi di voci, leak e speculazioni, generando una frenesia incontrollata tra i fan più sfegatati della casa di Kyoto.

Di recente ho avuto l’opportunità di partecipare ad una lunga sessione di prova in vista del lancio e, spinto dalla curiosità e dall’incredibile livello di hype attorno alla nuova console di gioco, ho deciso di mettere mano sulla nuova piattaforma per capire davvero cos’ha da offrire.

Premetto di essere da sempre un fan PlayStation: ho sempre scelto le loro console anche nei periodi più bui dell’azienda, come il travagliato lifecycle di PlayStation 3, spinto forse da una forte passione per le incredibili esclusive e per la reputazione che è riuscita a costruirsi negli anni.

Anche Nintendo gode di un patrimonio incredibile di IP leggendarie e di una storia videoludica forse ancora più ricca di successi e record. Eppure, mi sono sempre chiesto: com’è possibile che una console tecnicamente più debole riesca ancora oggi a conquistare così tanti giocatori? Cosa rende l’esperienza Nintendo così irresistibile?

In questo editoriale proverò a spiegare, con tutta l’onestà di un fan PlayStation, perché la nuova Nintendo non è riuscita a convincermi e le ragioni per cui, almeno per ora, Switch 2 non entrerà nella mia collezione.

Switch 2
Switch 2 non mi ha convinto, ecco perché

Nintendo Switch 2, specifiche tecniche di una console da ottava generazione?

Nonostante l’incredibile entusiasmo che si respirava all’interno della location dedicata all’evento di anteprima pre- lancio, la cosa che mi ha colpito di più è stata la sensazione di trovarmi dinanzi a un hardware già vecchio. Il salto fatto dalla prima iterazione di Switch è sicuramente notevole: uno schermo più grande, un’ottima ergonomia, Joy-Con magnetici con tasti e stick analogici più precisi e confortevoli.

Tuttavia, uscendo dalla bolla dell’entusiasmo più sfrenato e analizzando obiettivamente la console, Switch 2 resta indubbiamente dietro a tutto ciò che il mercato ha offerto negli ultimi 5 anni. Mentre su lato PlayStation, Xbox e PC si parla da diverso tempo di Ray Tracing, audio spaziale e di nuove frontiere dell’immersione videoludica, Nintendo rilascia sul mercato un prodotto le cui funzionalità si avvicinano più verso una mid-gen della scorsa generazione.

Poi c’è la questione del prezzo di lancio, che supera di 70 Euro la versione digital di PlayStation 5 per un hardware che ha poco da condividere con l’attuale generazione di console. Sì, c’è la questione della portabilità, ma questo non basta per giustificare un prezzo che, per quanto fosse prevedibile, resta comunque esagerato.

Non si può non fare riferimento anche ai titoli first party della casa giapponese che, a distanza di intere generazioni videoludiche, continuano a offrire la stessa esperienza di gioco con soltanto alcune aggiunte che, sebbene spacciate per incredibili novità, non aggiungono nulla di concreto alla formula.

L’esempio più lampante è Mario Kart World (qui potete leggere l’anteprima), un gioco la cui struttura continua a rimanere immutata dai tempi del DS e che ancora una volta non introduce nulla di inedito, soprattutto considerando il prezzo di lancio.

Un ecosistema troppo rigido

I problemi di Nintendo non si limitano alle sole specifiche tecniche della console, ma coinvolgono (forse soprattutto) il suo modello di business. L’ecosistema di Nintendo è da sempre chiuso, autarchico e spesso anacronistico. Ancora oggi manca un sistema di achievements interno ai giochi, l’eShop integrato rimane uno dei peggiori nel panorama videoludico e le nuove funzionalità chat su Switch 2 ricordano direttamente le sessioni con gli amici su PlayStation 3.

Ma ciò che trovo più frustrante è l’atteggiamento commerciale: giochi sempre a prezzo pieno, pochissimi sconti, remaster vendute come grandi novità – un fenomeno ormai diffuso su tutte le piattaforme, sì, ma che Nintendo esaspera. A questo si aggiunge una retrocompatibilità estremamente limitata e spesso relegata a fastidiosissimi paywall

A mio parere è arrivato il momento di accantonare anche il fattore nostalgia: questo è un approccio pigro e conservatore da parte di Nintendo, che punta a lucrare su ogni cosa e a spremere l’affetto dei fan senza dare nulla in termini di evoluzione reale.  

Switch 2
Switch 2 è poco innovativa

Una lineup di titoli iconici e… ripetitivi

Non è un segreto: Mario, Zelda e Pokémon sono dei veri e propri giganti dell’industria, nomi che hanno segnato la storia dei videogame e che continuano a essere dei fenomeni commerciali. Tuttavia, per quanto enormi e amati, questi brand ripropongono costantemente le stesse meccaniche, arricchite solo da qualche nuova possibilità a livello di gameplay e da una maggiore qualità estetica.

Nonostante questa ripetitività, i prezzi continuano a salire. Negli 80 euro (addirittura 89,99 per la versione “fisica” di Switch 2) necessari per portarsi a casa il nuovo Mario Kart World, cosa ci troviamo di così rivoluzionario da giustificare un investimento così importante? Dal mio punto di vista, nulla. Si tratta dell’ennesima iterazione di una formula che Nintendo ripropone da anni, con minime variazioni e lo stesso impianto di gioco.

E per chi cerca qualcosa di più adulto, coraggioso o semplicemente diverso, l’offerta è incredibilmente povera. La sensazione è che i giochi Nintendo siano sempre un “more of the same”, con una grafica più pulita e un marketing perfettamente studiato a mascherare la mancanza di reale innovazione.

La verità è che Nintendo si è aggrappata troppo al suo passato, rinunciando a sperimentare e restando ben salda all’interno della propria comfort zone.

Switch 2
Switch 2 | Un ecosistema troppo rigido e poco originale

Conclusione

Dopo oltre vent’anni di gioco su PlayStation, la mia opinione sull’ecosistema di Nintendo resta la stessa. Nemmeno l’arrivo di Switch 2, purtroppo, è riuscito a farmi cambiare idea. Ho provato ad avvicinarmi, davvero, ma puntualmente c’è qualcosa che mi fa tornare indietro.

Forse è la troppa rigidità imposta da mamma Nintendo, o forse sono i prezzi esagerati per giochi che alla fine sembrano sempre uguali.

Forse Nintendo non ha bisogno di convincere chi è rimasto fuori. O forse, semplicemente, ha smesso di provarci.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche