PES vs FIFA

Per chi ha già letto le nostre recensioni su PES 2013 e FIFA 13, il risultato di questo scontro potrebbe già essere chiaro. Chi invece ha voglia di vedere la singola sfida e i singoli aspetti nei quali un gioco batte l’altro, quest’anno ha l’occasione di assistere al match più intenso che si sia mai visto tra questi due rivali.

Quello che contraddistingue i due titoli rispettivamente di Konami ed EA Sports è la loro capacità di non desistere, e la qualità e rapidità delle loro rimonte che sono ormai passate alla storia. Chi ha visto l’incontro sin dal primo minuto sa bene che l’iniziale strapotere di FIFA, indiscusso più o meno fino all’edizione 2001, è stato letteralmente spazzato via dalle prime edizioni di Pro Evolution Soccer, rinato dai pur sempre belli ma meno fortunati ISS Pro degli anni precedenti. In circa due anni i videogiocatori appassionati di calcio sembravano non sapere più cosa fosse FIFA, mentre la scelta di PES risultava ormai ovvia.

Col passare del tempo e lavorando sodo, però, EA Sports è riuscita infine a sfornare FIFA 10: totalmente rinnovato e con modalità completamente nuove, questo titolo ha dato il via all’inarrestabile rimonta che in soli tre anni ha portato ad un sorpasso piuttosto netto.
Certo, PES non è stato a guardare, ma i timidi tentativi di rivoluzione non hanno scalfito nemmeno un po’ la compattezza e la solidità di un FIFA mai stato così bello.
Così, chinando nuovamente la testa e ritornando a lavorare duro come ai tempi delle prime edizioni, senza adagiarsi sugli allori, Konami ha realizzato quest’anno il PES definitivo, la migliore arma possibile contro un FIFA apparentemente imbattibile.

Sembreranno le classiche parole che vengono pronunciate ogni anno, ma questa edizione 2013 sembra essere lo scontro finale, la zona Cesarini che deciderà definitivamente il vincitore di questo match: se PES subirà ancora FIFA avrà consolidato la vittoria, se invece riuscirà a reagire sarà il titolo EA a trovarsi nello svantaggio psicologico di aver fatto rimontare l’avversario per la seconda volta, proprio nel momento in cui la propria squadra stava giocando meglio. Si decide tutto nei minuti di recupero.

Parità

Dopo i continui sorpassi e rimonte degli anni passati, si può dire che alle edizioni 2012 PES e FIFA siano arrivati in parità. L’incontrastata fama del gioco Konami si è indebolita a causa dei numerosissimi fans che hanno via via sposato la causa di FIFA. Grafica e maggior numero di copie vendute non sono bastate a PES per battere il gameplay e le modalità del titolo EA Sports, che nel frattempo ha recuperato il passo anche sugli aspetti nei quali peccava maggiormente. Al contrario degli anni passati, quindi, non ci sono più quelle nette differenze che permettevano ai giocatori più accaniti di difendere la propria scelta ad occhi chiusi: PES non ha più la grafica più bella, così come FIFA non ha tutte le licenze possibili.
Parità: palla al centro.
 

Online: attacco pericoloso

FIFA si porta in avanti, con il migliore attacco mai visto. Ultimate Team, Match Day e tutte le altre modalità e funzioni in rete asfaltano l’online di PES, che però può contare ancora su una maggiore stabilità e un elevato numero di giocatori fedelissimi. La situazione attuale è tutta a vantaggio di FIFA, e PES sembra non avere la minima idea di come invertire la rotta. Tiro a girare: il palo grazia la squadra allenata da Konami, parte il contropiede.

Attacco: rapidità contro qualità

Per quanto riguarda l’impostazione dell’azione offensiva, PES è decisamente più veloce di FIFA, permettendo cambi di fronte o contropiede che difficilmente si vedono nel titolo EA. Il realismo ne risente molto, ma la rapida serie di passaggi, triangolazioni e scatti realizzabile in PES lo rende dinamico e adrenalinico. Queste però sono le uniche caratteristiche positive, mentre FIFA può contare sul gameplay non solo più realistico, ma anche più completo e avvincente mai visto, in grado di regalare, ai livelli più alti, momenti di spettacolo puro in grado di esaltare chi gioca, ma anche chi guarda. La precisione, la qualità degli inserimenti, le possibilità di gioco in FIFA sono infinite e tutte in mano al giocatore, che ha veramente il controllo totale dell’azione e tutto dipende dalla sua abilità.
Ma la palla è in mano a Konami, che avanza rapidamente sino alla tre quarti offensiva e si rende pericolosa al limite.

Difesa: non c’è storia

Per quanto si cerchi di trovare qualche aspetto positivo, la difesa di PES non regge minimamente il confronto con quella di FIFA. Anche se quest’ultima può risultare un po’ macchinosa da gestire agli inizi, adesso si può fare veramente di tutto, difendere in ogni maniera conosciuta e riguadagnare il pallone basandosi sulle proprie abilità piuttosto che su quello che il gioco permette di fare. Il titolo EA Sports regala possibilità mai viste prima: si può decidere di mantenere una linea ordinata o di pressare ogni volta sul portatore, impostare una difesa alta o bassa, far rientrare gli attaccanti o lasciarli in avanti per un contropiede veloce, si può lottare di fisico su ogni pallone o contenere l’avversario sino a condurlo all’errore.
La difesa di PES è invece allo sbaraglio: sembra quasi una rincorsa al pallone, una sfida a morra cinese, un tentativo che il più delle volte va a vuoto e lascia insensate praterie all’avversario; in PES non si difende e basta, o si falcia l’avversario, o si spera che il banale e prevedibile intervento difensivo vada in qualche modo a buon fine.
Il centrale di FIFA recupera la palla e ferma l’avanzata avversaria, nuovo contropiede.
 

Questione di tecnica e stile

Un aspetto sul quale entrambi i titoli hanno puntato in questa edizione sono evidentemente le “skills”, ovvero lo sviluppo e apprendimento delle nuove tecniche di gioco attraverso l’allenamento. PES ha completato rinnovato l’intera modalità e l’ha trasformata in un ampio tutorial che ha l’obiettivo di iniziare il giocatore alle nuove tecniche di gioco: stop avanzati, nuovi dribbling, nuovi tackle difensivi e così via. Una novità assoluta, e purtroppo si sente. L’accuratezza delle sfide è pari a zero; le spiegazioni, per quanto ottime, non si traducono in semplicità d’esecuzione; il controllo delle azioni è macchinoso e inefficace, rendendo la maggior parte delle nuove abilità impossibile da mettere in pratica durante il match. A conti fatti ci si rende conto che è solo più difficile difendere, e se avete letto il paragrafo precedente…
In FIFA, invece, il sistema di finte e dribbling più avanzato e collaudato al mondo si arricchisce di nuove finte (non molte a dir la verità), ma quello che fa davvero la differenza sono le Sfide Abilità, una serie di allenamenti a traguardi che letteralmente insegnano ai giocatori come giocare a FIFA, con tanto di istruzioni su come migliorare i cross, i passaggi, i tiri, i dribbling, lo stop e così via, il tutto durante i caricamenti pre-partita, al posto del divertente ma ripetitivo uno contro uno classico. Così non solo si inganna il tempo, ma si diventa anche più bravi.
Il contropiede di FIFA è già arrivato dall’altra parte, scambio sulla fascia e arriva il cross verso il limite dell’area.

Tutto il resto

Andando a guardare i singoli aspetti, sembra evidente che EA Sports può essere certa di aver svolto bene il suo lavoro quest’anno. Ma ciò che deve essere ancora più preoccupante per Konami è la forza che tutti questi elementi hanno insieme.
Ogni novità di FIFA si amalgama perfettamente con tutte le altre, evidenziando una cura non solo negli aspetti principali ma anche nei minimi dettagli che PES non ha; così Match Day non solo aggiorna costantemente i valori dei giocatori in base alle loro prestazioni, ma si integra anche col commento dei cronisti, aggiornati con gli avvenimenti reali sia sui risultati sia sulle situazioni dei singoli giocatori; lo stesso accade per i miglioramenti legati alle sfide abilità, che abbinano un nuovo sistema di passaggi a delle fasi offensive e difensive ulteriormente migliorate grazie alla nuova IA d’attacco e al nuovo sistema di impatti (veramente sbalorditivi). La forza di FIFA diventa quindi l’insieme, e questo porta alla consapevolezza di non avere difetti, perché è così, FIFA 13 sostanzialmente non ha difetti degni di nota.
 

PES ha iniziato la rimonta solo quest’anno, ma lo ha fatto con la classica impetuosità che contraddistingue il gioco calcistico di Konami, e deve quindi raffinarsi e migliorare ancora prima di raggiungere il livello del titolo EA Sports. Ciò non toglie che, nonostante tutto, questo è il miglior PES di sempre, ed è migliorato parecchio rispetto all’anno scorso, quindi la fiducia di rivedere una competizione all’altezza di questi due grandi nomi nei prossimi anni c’è, ma quest’anno purtroppo risultano evidenti le mancanze e i difetti, complice un FIFA mai così in forma.

Real Madrid vs Barcelona

Dopo un’attenta analisi, questa sfida tra PES e FIFA sembra avere un riscontro nella realtà nell’eterna rivalità tra i Galacticos e i Blaugrana: l’esplosività, la potenza e la storia del Real Madrid (equivalente a quelle di PES), che si affida ai propri talenti ma con una difesa poco ordinata e una qualità di gioco leggermente inferiore all’avversario, contro la precisione, la compostezza e la quasi perfezione del Barcellona (paragonabile a FIFA), priva di difetti e con un gioco stellare, i migliori reparti del mondo e un’armonia tattica da accademia del calcio, ma senza la grinta e l’aggressività tipiche di Ronaldo e compagni.
Pensateci bene: chi preferite tra Real Madrid e Barcellona? e quale prendereste tra PES e FIFA?

L’attaccante di FIFA riceve il cross in area, stoppa la palla a terra, manda il difensore a vuoto, lo specchio della porta è libero, si prepara, tira, il portiere di PES si tuffa!
Saranno i risultati di quest’anno a decidere se la palla è entrata, o se il portiere è riuscito a compiere un salvataggio impossibile. Voi come la pensate?

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