Riflessioni sulla Campagna di The Class of Heroes II con Gaijinworks e MonkeyPaw

In questa intervista Ireland e John Greiner, CEO di MonkeyPaw Games, parlano dei loro progetti futuri, gli import digitali da PS2, e qualcosa su Goemon, che è localizzato ma manca di un editore. 

 

Dal momento che la campagna di Kickstarter è fallita, che tipo di localizzazione possiamo aspettarci? Elementi extra come slot di salvataggio, miglioramenti e una canzone in inglese sono stati citati in precedenza. Vedremo una di queste peculiarità? 

 
Victor Ireland, CEO di Gaijinworks: Stiamo cercando di dare al gioco la migliore localizzazione possibile dato quello con cui dobbiamo lavorare. Ci saranno alcuni miglioramenti, ma niente di quello che avevamo programmato con i fondi Kickstarter. Molte delle idee di miglioramento che abbiamo avuto in precedenza e che costeranno troppo tempo o saranno troppo costosi da implementare ce le siamo dovute dimenticare, ma quelle che possiamo implementare senza un sacco di costi proveremo a farle. 
 
Gaijinworks e MonkeyPaw stanno guardando al titolo della nuova classe di Heroes come Chrono Academy, come possibile scelta futura? 
 
John Greiner, CEO di MonkeyPaw Games: Per prima cosa vogliamo vedere come si comporta Class of Heroes 2. Stiamo facendo una scommessa programmata con un gioco il cui primo titolo non è stato ben posizionato sul mercato o recepito. Questo dimostra che crediamo fermamente nel secondo gioco. 
 
Sappiamo che i nostri fan apprezzeranno dove Acquire prende il sequel e la serie, per non parlare di Chrono Academy. Quindi speriamo di avere successo e di produrre una localizzazione eccellente per un gioco già eccellente. 
 
Come è stata la reazione del Giappone rispetto alla campagna Kickstarter ora che è completa? Come si è evoluto il pubblico JRPG dai tuoi giorni di lavoro a Working Designs rispetto a ora? 
 
JG: La reazione del Giappone è stata mutata. Sarebbe stato il discorso principale di settore che lo aveva finanziato. A mio parere, il primo titolo che riesce a ottenere un finanziamento pubblico aprirebbe le porte così è successo in America. E poi quei cancelli si chiuderanno e il fenomeno sarà finito. 
 
VC: C’è sicuramente un fanbased JRPG attiva più piccola rispetto a quando Working Designs era in campo ma mi piacerebbe pensare che fosse dovuto a una combinazione di fan che stanno sempre più invecchiando e non hanno tempo per giocare e l’industria del gioco che non è riuscita a gestire bene la transizione della nuova generazione di fan che si è avvicinata. 
 
Credo che possiamo contribuire a reclamare quella base e aiutare a farla crescere di nuovo. Naturalmente, abbiamo bisogno di contenuti dal Giappone per la localizzazione, ma nonostante quello che è già stato rilasciato negli Stati Uniti, c’è ancora una discreta quantità di prodotti ancora bloccati in Giappone che sarebbe davvero apprezzati dai giocatori di JRPG. Vogliamo averli anche qui. Dobbiamo avere una visione a lungo termine per far crescere la base e questa è una ragione per cui stiamo cominciando con CoH II nonostante la mancanza di fondi Kickstarter-crediamo nel gioco e nella serie, e penso che anche i fan lo faranno una volta che avranno la possibilità di giocare. 
 
 
Puoi dirci cosa sta succedendo con Goemon? Come vanno le discussioni per portarlo a essere un progetto futuro per il download digitale su PSN? 
 
JG: Non ci sono notizie su Goemon purtroppo. Potete immaginare quanto siano difficili da portare avanti quelle conversazioni per la licenza in tempi in cui i download digitali sono ancora una porzione piccola delle entrate dei grandi editor. Quindi ci sarà un momento in cui l’aria cambierò, solo non ancora. 
 
VI: Amo Goemon. La speranza di averlo qui un giorno non morirà mai. 
 
MonkeyPaw ha portato un mucchio di classici non tradotti per PSone dal Giappone. State pensando alla pubblicazione di import per PS2? Forse anche titoli inglesi localizzati come Sword of Etheria (Oz di Konami) o giochi D3 tradotti di Simple Series, come i titoli Onechanbara? 
 
JG: Abbiamo creato una nicchia dove possiamo portare alcuni giochi unici giapponesi che si sono persi nei tempi della corsa all’oro delle guerre tra console. Penso che le aziende giapponesi apprezzino che siamo una società statunitense che può posizionare sul mercato i loro giochi con un efficace marketing territoriale. Con la creazione di una destinazione Import su PlayStation Network, i fan sanno che possono ottenere i giochi strani e originali dal Giappone e sostenuti dalle nostre guide e dal nostro supporto. 
 
Non abbiamo ancora una lunga lista di importazioni PS2 ma questi sono stati sul nostro radar. Konami e, naturalmente, Hudson hanno tanto da offrire, per non parlare di Square. Penso che quando più aziende potranno riportare vecchie licenze (più di recente Activision e Diablo III, o ancora un altro dungeon crawler come Class of Heroes 2), inizierete a vedere le versioni originali digitali da parte tutti gli editori. I fan lo vogliono e le release aiuteranno a costruire il riconoscimento per il marchio e l’azienda.
 

Fonte: www.siliconera.com
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