Silent Hill, la classifica completa della serie
È uscito da poco più di un mese Silent Hill F, il nuovo capitolo della punta di diamante del survival horror di Konami, dopo 13 anni dall’uscita dell’ultimo capitolo principale della serie Downpour, possiamo mettere finalmente le mani su una nuova opera in larga scala sulla serie.
Visto questo avvenimento più unico che raro, direi che è un ottimo momento per ripercorrere i vari capitoli della serie, facendo anche una classifica dal peggiore al migliore.
Tenetevi forte, perché stiamo per vedere quanto una serie può raggiungere i picchi più alti dell’intera industria, ma anche come può sprofondare nella fossa delle Marianne.
18 – Silent Hill Ascension (2023)
Iniziamo con il botto, con il fondo della fossa delle Marianne, Silent Hill Ascension riesce perfettamente nell’ardua impresa di non avere nulla di positivo, anche impegnandomi a cercare qualche barlume di speranza in questa… cosa, veramente non riesco a trovare nulla se non negatività.
La trama è terribile, i personaggi sono incoerenti ed al limite dell’irritante, e la stragrande maggioranza sono all’limite dell’inutile.
Senza contare che il titolo era praticamente privo di gameplay, ad esclusione delle votazioni (anche se fatico a definirle gameplay), e dei puzzle e minigames di discutibile fattura, presenti nel “gioco” per ottenere i cosiddetti “punti influenza”, che potevate usare per influenzare gli esiti delle votazioni.
L’unico punto positivo che riesco a trovare in Ascension, è il fatto che fortunatamente prima o poi raggiunge la fine.

17 – Silent Hill The Escape (2008)
Qui abbiamo davanti un semplice shooter rilasciato su iOS nel lontano 2008.
Certo aveva qualche feature interessante, come la sua integrazione con la fotocamera del telefono, ma alla fine non risulta altro che un pessimo shooter senza nulla che lo contraddistingua.
Anche sul piano narrativo è il nulla cosmico, perché infatti il titolo non presenta una minima traccia di trama, anche il protagonista del gioco è senza nome, rendendolo quindi un titolo completamente superfluo e dimenticabile.

16 – Silent Hill Downpour (2012)
Credo che Downpour non abbia bisogno di un introduzione, anche perché non se la meriterebbe nemmeno.
Questo è il capitolo che nel lontano 2012 aveva ucciso completamente la serie, lasciandola in uno stato vegetativo fino alla sua rianimazione nel 2022, ben 10 anni dopo l’uscita di questo titolo.
Non c’è molto da dire su Downpour, se non che sia un’esperienza completamente miserabile, sia per il suo gameplay con un indice di frustrazione che schizza pericolosamente vicino alla nevrosi (soprattutto per quelle dannatissime pattuglie della polizia).
Anche narrativamente la situazione non migliora affatto, con una trama di un piattume unico, che si dimostra anche incredibilmente incoerente nella sua narrazione, soprattutto per quanto riguarda la parte finale, chi ha giocato al gioco sa perfettamente di cosa sto parlando.
Quindi in conclusione, sconsiglio caldamente qualsiasi tipo di interazione con questo titolo.

15 – Silent Hill Book Of Memories (2012)
Ed ecco che arriviamo ad un altro punto critico della classifica, Book of Memories a differenza dei 2 titoli che abbiamo trattato fino ad ora ha almeno il potenziale di far divertire il giocatore.
Alla fine comunque stiamo parlando di un Diablo-like, quindi è abbastanza difficile fare un prodotto completamente orrido come i precedenti, ma non per questo significa che Book Of Memories sia degno di lode.
Il gameplay rimane abbastanza ripetitivo con il solito gruppo di nemici spammato fino alla morte, le bossfight sono abbastanza anonime, e la trama è completamente blanda, inoltre anche il lato tecnico è abbastanza catastrofico, infatti questo capitolo della saga è anche molto conosciuto per i suoi frequenti crash, appena iniziano a spawnare troppi nemici a schermo.
Però da fan della serie mi capita ogni tanto di farci quella mezz’ora di partita, che alla fine rimane abbastanza piacevole se preso a sorsi in questo modo, perché appunto vi evitate anche molti dei problemi che ho elencato prima.
Quindi in conclusione con Book of Memories abbiamo un’esperienza che può risultare anche discretamente divertente, ma che alla lunga ti può portare veramente allo sfinimento.

14 – Silent Hill Orphan 1/2/3 (2007/2008/2010)
Silent Hill Orphan rilasciato in Europa come Silent Hill Mobile è un avventura grafica uscita su dispositivi mobili, che riprende gli avvenimenti successi in un orfanotrofio, dove tutti i bambini che lo abitavano sono stati uccisi.
Nei vari capitoli della miniserie seguiamo vari punti di vista, ognuno con una propria storia anche ben articolata, che ci danno anche un punto di vista su Silent Hill che non abbiamo mai potuto vedere in nessuno dei giochi.
Però purtroppo questa miniserie ha un enorme problema alla base, la piattaforma dove purtroppo è stata rilasciata.
Infatti essendo stata rilasciata soltanto su dispositivi mobili, oltre ad avere un gameplay abbastanza limitato, Konami ha abbandonato il supporto per il titolo ormai più di una decade fa, facendo diventare tutti e tre i giochi Lost Media, infatti sui dispositivi moderni non è più possibile scaricare e giocare la serie di Orphan, un vero peccato perché comunque abbiamo perso un titolo più che valido, soprattutto contando gli standard dei giochi mobile dell’epoca.

13 – Silent Hill The Short Message (2024)
Uscito più di un anno fa come esclusiva gratuita su PS5, The Short Message è stato un capitolo molto controverso della serie, definito da molti anche offensivo per come ha trattato il suo tema sulla salute mentale.
Inoltre è stata criticata anche la durata molto breve del titolo, e la mancanza di un vero e proprio gameplay, visto che manca un qualsiasi tipo di sistema di combattimento.
Sicuramente Short Message non è un capitolo perfetto, anzi non lo è affatto, ma è un capitolo che serviva alla saga, senza di esso Silent Hill F non funzionerebbe affatto, senza di esso manca completamente l’anello di congiunzione narrativo.
Secondo me questo capitolo andrebbe visto più come uno strumento narrativo per espandere gli orizzonti della serie, piuttosto che paragonarlo ai colossi della saga come Silent Hill 2, anche perché oggettivamente non avrebbe mai potuto competere e non vuole nemmeno competere.
Detto questo rimane un capitolo mediocre che poteva esser scritto meglio? Assolutamente sì, ma riesce comunque nel suo obbiettivo di espandere i confini della serie? Assolutamente sì, ed è questo quello che conta in questo caso.

12 – Silent Hill The Arcade (2007)
Un capitolo a dir poco particolare, infatti esso è stato rilasciato ufficialmente soltanto su delle arcaiche macchine arcade, ormai dismesse quasi ovunque, quindi trovarne una ancora in servizio è un’impresa piuttosto ardua.
Quindi ci troviamo di nuovo davanti ad un lost media, anche perché Konami non ha fatto nessuno sforzo per fare per lo meno un porting del titolo su pc, o qualsiasi tipo di console.
Ed è un vero peccato perché si sulla superficie è soltanto un altro sparatutto con le lightgun, ma nonostante il suo gameplay limitato riesce comunque a portare l’esperienza di un Silent Hill degno di questo nome, con una storia molto interessante, finali multipli, ed un character design e monster comunque abbastanza ricercato.
Infine essendo anche l’ultimo capitolo sviluppato dal Team Silent, è anche considerato l’ultimo capitolo dell’epoca d’oro di Silent Hill, anche se comunque dopo sono comunque usciti dei capitoli, che surclassano quest’ultimo.

11 – Silent Hill Homecoming (2008)
Homecoming rientra per molti giocatori nell’epoca buia della serie, quell’epoca dove è stata colpita da un occidentalizzazione sfrenata, che gli ha fatto perdere gran parte della sua identità.
E nonostante anche io mi trovi in questa categoria, dove credo fermamente che Homecoming sia stato l’inizio della fine, comunque mi ritrovo molto spesso a spezzare una lancia in favore di questo capitolo.
Si, la trama è terribile, a tratti delirante, e decide deliberatamente di sputare in testa a tutta la serie in molte occasioni, veramente sul lato puramente narrativo credo ci sia veramente poco da salvare.
Ma almeno sul lato ludico il titolo risulta molto piacevole da giocare, con un sistema di combattimento che per la prima volta nella serie non fa completamente schifo, delle bossfight che rientrano tranquillamente tra le migliori della saga (ma non le migliori in assoluto), e degli enigmi che risultano abbastanza piacevoli da risolvere.
Insomma se la trama di Homecoming non fosse stata scritta dallo stesso team che ha fatto il gameplay, forse in questo momento ne starei parlando come uno dei migliori capitoli della saga, purtroppo però non è stato così, e le basi narrative che ha gettato Homecoming, hanno portato a quel fiasco totale di Downpour.

10 – Silent Hill HD Collection (2012)
Anche qui abbiamo un titolo abbastanza controverso, infatti l’HD Collection di Silent Hill si era posta come obbiettivo quella di riportare in auge 2 dei capitoli più amati della serie, Silent Hill 2 e 3.
Solo che essa è stata colpita da una caterva di problemi di sviluppo, il più grave è stato la perdita del codice sorgente del gioco originale, che ha portato Konami ad utilizzare una build alpha del gioco, per mantenere almeno la struttura di base.
Non c’è bisogno che vi dica che questa è stata una pessima idea, perché si sono praticamente ritrovati a sviluppare di nuovo gran parte del gioco, tagliando alcuni dettagli e ritrovandosi davanti dei bug che erano stati risolti quasi una decade prima.
Inoltre anche il doppiaggio era stato rifatto da zero, risultando però molto meno espressivo ed iconico dell’originale, e mancando delle voci iconiche come quella di Donna Burke nei panni di Angela Orosco.
Al giorno d’oggi l’unico motivo che trovo per giocare questa collection, è il platino al limite dell’impossibile di Silent Hill 2, oltre a quello non trovo altre motivazioni per prenderla in mano.

9 – Play Novel Silent Hill (2001)
Finalmente arriviamo ai titoli più degni di nota, Play Novel Silent Hill è un adattamento del primo capitolo della serie uscito su Gameboy Advance, soltanto in Giappone.
Esso però non si limita solo a riraccontare le vicende del primo Silent Hill, ma si pone anche l’obbiettivo di espandere la sua trama ampliando le nostre conoscenze su Harry Mason, ma anche proponendoci un punto di vista inedito da parte di Cybil Bennet, che nel titolo originale era stata messa molto in secondo piano.
Quindi a livello di trama abbiamo un vero e proprio gioiellino, che punta ad espandere enormemente l’universo di gioco, e a dissipare molti dei dubbi che si sono creati intorno al primo gioco.
Purtroppo però il gameplay rimane abbastanza limitato, con dei “combattimenti” dove non si può perdere, ed oggettivamente non proprio ben fatti, spicca però la vasta quantità di scelte multiple, che vanno anche a condizionare il finale del gioco.
Infine in questo capitolo era presente anche una nuova storia inedita di 4 capitoli, che seguiva il punto di vista di Andy un vicino di Harry e Cheryl, che però è andata completamente persa quando Konami ha deciso di chiudere i server da dove era possibile scaricarla, ormai l’unica traccia che ci rimane di questa storia, è qualche immagine e descrizione presente nella guida del gioco.

8 – Silent Hill Shattered Memories (2009)
Ritenuto da molti il miglior titolo post Team Silent, Shattered Memories porta anch’esso una reinterpretazione del primo capitolo della serie in un universo alternativo, completamente scollegato dal canone della serie.
Quest’ultimo a differenza degli altri capitoli occidentali trattati prima, risulta infinitamente superiore a livello di scrittura e di narrazione avvicinandosi più al vecchio schema narrativo, proposto dai grandi colossi della serie, che a quello nuovo proposto invece da Homecoming e Downpour.
Però a mio avviso non scalfisce minimamente l’alto livello narrativo che invece portava il primo capitolo della serie, risultando molto più piatto e anche meno drammatico.
Inoltre anche il gameplay rimane piuttosto anonimo, perché gran parte della vostra run la passerete a digitare dei numeri di telefono sul vostro cellulare, piuttosto che combattendo mostri e risolvendo enigmi, ah e anche il sistema di combattimento è completamente assente, rimpiazzato invece da delle sequenze di fuga che potevano esser benissimo tagliate dal gioco, e non se ne sarebbe sentita la mancanza.

7 – Silent Hill f (2025)
Ecco ed è qui che arriviamo ad una posizione molto controversa, anche la ricezione del pubblico è stata abbastanza variegata, tra chi ha odiato profondamente il titolo a chi lo sta amando alla follia e pensa che sia il miglior capitolo della serie.
Io mi trovo più nel mezzo, certo il gameplay secondo me è tra i peggiori della serie, e forse soltanto The Escape e Downpour riescono a superarlo, con un combattimento che più legnoso non poteva uscire, un feedback dei colpi penoso, ed un bilanciamento dei nemici che mi sembra di star giocando un punto d’incontro tra Resident Evil 4 e Dark Souls.
Ma sul lato narrativo almeno il titolo non ha nulla da invidiare ai grandi capitoli della serie, ha una trama veramente ben scritta anche se per goderla appieno sono necessarie almeno 3 run, quindi dover andare 3 volte attraverso quel supplizio di gameplay per potersi godere la trama appieno non è proprio il massimo.
Però nonostante il suo pessimo gameplay rimane comunque uno dei capitoli più validi, soprattutto se prendiamo in analisi le posizioni precedenti.

6 – Silent Hill Origins (2007)
A mio avviso il miglior capitolo dell’era occidentale di Silent Hill, in Origins finalmente possiamo esplorare più approfonditamente la genesi della città di Silent Hill, dal rito che ha colpito Alessa, all’incipit di Silent Hill 1.
Certo anch’esso non manca di difetti, infatti abbiamo anche qui in sistema di combattimento che poteva esser rivisto, e anche narrativamente c’è qualche dettaglio che va in conflitto con Silent Hill 1, ma prendendo il quadro completo si tratta comunque di un’ottima esperienza degna del nome che porta.
Forse la pecca più grande di questo capitolo è il protagonista, che può risultare a tratti molto piatto soprattutto se messo in confronto con i grandi nomi che la serie porta sulle spalle.
Ma comunque quello che manca al protagonista viene tranquillamente riempito da Alessa, che in questo titolo è molto presente e gioca quasi il ruolo da protagonista secondario della nostra avventura.

5 – Silent Hill 3 (2003)
Finalmente arriviamo alla top 5, e finalmente iniziamo a prendere in mano i titoli del Team Silent, da qui in poi bene o male stiamo prendendo in esame dei capolavori indiscussi dell’industria, quindi tenetevi forte che iniziamo con il terzo capitolo della serie.
Molti lo definiscono il sequel perfetto a Silent Hill 1, per molti è anche il loro capitolo preferito, ed oggettivamente non posso dargli torto.
Iniziamo dicendo che Silent Hill 3, ha il miglior sistema di combattimento dei capitoli classici, esso è una naturale evoluzione di quello presentato in Silent Hill 2, rifinito e reso molto meno legnoso e rigido.
Sicuramente in caso lo prendeste in mano al giorno d’oggi, avendo un po’ di familiarità con i tank control riuscirete tranquillamente a giocarlo e goderverlo dall’inizio alla fine.
Anche gli enigmi sono ottimi, tra i migliori della saga raggiungendo un buon livello di complessità ma senza esagerare troppo, a meno chè non li impostiate a difficile, ma in quel caso è una vostra scelta renderli complessi.
Allora a questo punto vi verrebbe da dire perché Silent Hill 3 non è al primo posto? Semplicemente perché la trama a differenza degli altri capitoli sviluppati dal Team Silent, prende dei risvolti più adolescenziali rimanendo più superficiale e piatta.
Non sto dicendo assolutamente che la trama di Silent Hill 3 non sia degna di nota, anzi, sto solo dicendo che in confronto agli capitoli risulta meno brillante e complessa.
Ma nonostante questo rimane comunque uno dei capitoli migliori della serie.

4 – Silent Hill 1 (1999)
Il capitolo che ha dato inizio a tutta la serie, una pietra miliare del genere horror e il creatore del genere horror psicologico.
Non serve che vi stia a dire quanto il primo capitolo della serie sia importantissimo, anche perché ci ho già scritto un editoriale a riguardo, però sicuramente merita di esser apprezzato per tutti i traguardi che ha raggiunto, e per aver creato la serie che tutti noi amiamo.
Non solo questo è stato il primo survival horror fatto completamente in 3d, ed esser riusciti a compiere questo obbiettivo sulla ps1 è ammirevole, ma anche la trama, le ambientazioni, le musiche erano perfette per l’epoca quando il titolo era stato rilasciato.
Questo titolo ci ha portato personaggi come Lisa Garland ed Alessa Gillespie, che ancora oggi secondo me rimangono alcuni dei personaggi con il livello di scrittura più alto che io abbia mai visto.
Certo non tutto è perfetto, per esempio il gameplay del titolo è invecchiato molto male (anche se alcune meccaniche come la mira erano già arcaiche al tempo), ma questo basta per affossare un capolavoro del genere? assolutamente no.

3 – Silent Hill 2 (2001)
Ed eccoci probabilmente alla posizione più controversa di questa classifica, Silent Hill 2 originale.
Considerato dalla stragrande maggioranza della fanbase della serie, il miglior capitolo, e per i giusti motivi con la sua trama che ha dell’incredibile ancora oggi, che mangia in testa alla maggior parte dell’industria videoludica, con i suoi personaggi che hanno una caratterizzazione magistrale, con la sua cura del dettaglio che è quasi impossibile da replicare, anche con gli standard moderni decisamente più all’avanguardia.
Però perché allora non è alla prima posizione? Perché nonostante appunto sia stato un grandissimo titolo della sua generazione, le prossime 2 posizioni riescono a dare quel qualcosa in più che Silent Hill 2 originale non riesce a dare, che sia per delle limitazioni tecniche del tempo, oppure perché riesce a dimostrarsi più brillante di una delle pietre miliari indiscusse dell’intera industria.
Rimane però indiscutibile che questo sia uno dei migliori capitoli della saga, e che si meriti questo terzo posto a pieni voti.

2 – Silent Hill 4 The Room (2004)
Ed eccoci che arriviamo all’apice della scrittura e della creatività di questa serie, Silent Hill 4 non è soltanto un capitolo della serie, è il capitolo più coraggioso che il Team Silent poteva sfornare dopo quella serie di successi.
Con una struttura di gioco che ancora fa scuola oggi, e che lo stesso Kojima ha preso come ispirazione per il suo amatissimo P.T., una componente horror che è la più forte ed asfissiante della serie, un’enemy design che rasenta la perfezione soprattutto per come è collegato alla trama del titolo, e appunto una trama che è semplicemente perfetta, racchiudendo dentro di se lo spirito della serie all’ennesima potenza, portandoci anche Walter che secondo me rimane il personaggio migliore della serie.
Inoltre anche il comparto musicale è oggettivamente il migliore della saga, con capolavori come Room Of Angel e Tender Sugar.
Però non riesce ad aggiudicarsi il primo posto per il suo gameplay eccessivamente tedioso ed inutilmente frustrante, nonostante avesse anche delle ottime idee alla base come le infestazioni o la possessione di Eileen, esse sono spesso implementate nel modo più frustrante possibile, soprattutto la possessione di Eileen che rappresenta lo scoglio più grande, per qualsiasi giocatore in blind run.
Anche il combat system come di consueto per questa serie, è terribile con un sistema di attacchi caricati che aggiunge un livello ulteriore di complessità, ad un titolo già troppo complesso alla base.
Silent Hill 4 The Room è sicuramente il titolo che vorrei vedere di più con un remake, perché ha il potenziale di diventare il miglior survival horror, e horror psicologico mai creato.

1 – Silent Hill 2 (2024)

Ed eccoci arrivati alla vetta della classifica, il remake di Silent Hill 2 un titolo che non solo rasenta la perfezione, ma riesce a prendere tutto quello che faceva la sua controparte originale, migliorandola enormemente.
È una vera e propria lettera d’amore al capolavoro del 2001, che lo porta a superare tutte le criticità che aveva, aggiungendo anche dei contenuti nuovi senza tagliare nulla di significativo, a differenza del remake di Resident Evil 3 per esempio.
Inoltre è riuscito a sfruttare l’avanzamento tecnologico nel miglior modo possibile, aggiungendo dettagli che la sua controparte originale poteva solo che sognarsi, come ad esempio un James visibilmente più provato più si procede nell’avventura, oppure l’alone della fede nuziale presente sul suo stesso dito.
E finalmente abbiamo un capitolo della saga con un combat system effettivamente funzionante, che ci porta finalmente a goderci quelle sezioni di combattimento, a differenza della stragrande maggioranza della serie.
Insomma un titolo che migliora in tutto un capolavoro pre-esistente, e che non poteva non meritarsi il primo posto di questa classifica.
Detto questo vi rimando alla mia recensione sul remake del 2, e alla sua pagina Steam per acquistare il gioco, ringraziandovi per la vostra attenzione dedicatami per questa mastodontica classifica.