Perché Silent Hill 1 aveva più bisogno di un remake di qualsiasi altro capitolo della saga
Le origini di una saga memorabile vedranno nuova luce

Sicuramente avete visto il Konami Press Start, trasmesso all’inizio dello scorso mese, esattamente il 12 giugno, e sicuramente avrete anche visto la bomba alla fine quando è stato rilasciato il primo teaser del remake di Silent Hill 1.
La mia prima reazione è stata sicuramente di shock, anche perché non mi sarei mai e poi mai aspettato un annuncio così presto, dopo il rilascio del remake del 2, e poi soprattutto sono stato estremamente felice che questo progetto sia stato affidato a Bloober team, visto il lavoro perfetto che è stato fatto con appunto Silent Hill 2 Remake.
Però questo articolo non vuole parlare dell’annuncio di per sé, anche perché non sappiamo nulla, solo che il titolo è in fase di sviluppo. Io voglio parlare del perché sono così contento che sia il primo capitolo della saga a ricevere il prossimo riadattamento, e perché sono fermamente convito che questa sia la scelta migliore per il futuro della serie.
Silent Hill 1, un gioco nato vecchio ed invecchiato peggio
Quando dico che Silent Hill 1 è nato vecchio, non sto assolutamente parlando dell’aspetto grafico.
Infatti graficamente per gli standard dell’epoca era incredibilmente ben fatto, i modelli erano estremamente dettagliati, soprattutto gli oggetti, le animazioni erano ottime, il design dei mostri era molto vario per un gioco dell’epoca, e soprattutto quelle cutscene in full motion video erano spettacolari.
Inoltre il primo Silent Hill è stato il primo videogioco Horror in assoluto ad esser realizzato completamente in 3D, settando un nuovo standard dai classici fondali bidimensionali usati al tempo.
Sto parlando infatti di praticamente tutto il resto: le meccaniche di gameplay, il sistema di combattimento, il sistema di movimento, e soprattutto il gameplay delle bossfight.

Il sistema di combattimento divertente quanto usare Internet Explorer
Direi di iniziare dall’elefante nella stanza, il sistema di combattimento è in assoluto il peggiore che io abbia mai giocato in un survival horror non indie, infatti nonostante io rigiochi Silent Hill 1 almeno una o più volte all’anno, non lo faccio mai alzando la difficoltà oltre quella normale, perché giocarlo a difficile è divertente quanto guardarsi il film di Super Mario del 93.
Già solo dalla prima macro area del gioco, la scuola elementare di Midwich possiamo notare quanto il sistema di combattimento, sia piacevole quanto camminare su dei mattoncini lego, infatti sia se decidiamo di prendere l’approccio corpo a corpo che quello a distanza, possiamo notare non pochi problemi, che rendono il gioco poco avvincente per non dire altro.
Nel caso prendiamo appunto l’approccio corpo a corpo, il nostro protagonista Harry Mason diventerà una tavola di compensato, infatti si irrigidirà completamente e alla pressione del tasto X tirerà qualche fendente con l’arma che avete equipaggiato, questo irrigidimento completo vi porterà problemi soprattutto nella zona della sopracitata scuola elementare, perché i nemici dell’area i Gray Child hanno un attacco particolare con il quale vi si lanceranno addosso, l’unico modo per fermare questo attacco, è attaccarli a vostra volta mentre vi stanno saltando in faccia, colpendoli fermerete l’attacco.
Il problema è che in una stanza ce ne sono di solito almeno 2/3, quindi se decidete di andare corpo a corpo almeno uno vi salterà addosso, innescando di conseguenza un trenino di grab che culminerà con la vostra morte, e non vi ho detto la parte migliore ancora, ogni grab toglie circa metà della vostra vita.
Nel caso invece decidiate di prendere l’approccio a distanza, non vi aspettiate che la situazione sia eccessivamente migliore, infatti si, il gioco vi riempe di proiettili soprattutto per la pistola, ma questo fattore viene bilanciato dal sistema di mira, che è probabilmente il peggiore mai concepito per un videogioco.
Iniziamo con il dire che il nostro protagonista può mancare i colpi, la mira è completamente automatica, infatti appena premete il tasto per mirare si lockerà su un nemico, però c’è una percentuale anche abbastanza alta che il colpo vada a vuoto.
Inoltre una volta che il nostro Harry avrà deciso di lockare un nemico, che guarda caso sarà sempre quello più lontano da voi, egli non si schioderà da esso finché non è sicuro al 100%, con tanto di encefalogramma piatto che il nemico in questione sia morto, esponendovi di conseguenza agli attacchi dei nemici più vicini, che quindi faranno verso di voi il famoso trenino di grab.

Un sistema di movimento, che ti fa rimpiangere quello dei primi Tomb Raider
Passiamo al secondo problema più grande di Silent Hill 1, il sistema di movimento.
Konami nel 1999 aveva già tanti modelli per un sistema di movimento fatto bene, poteva prendere ispirazione dai primi 2 Resident Evil, oppure anche da Alone in The Dark, ma no ha deciso di farlo completamente nuovo e originale (fatto male ovviamente).
Infatti il nostro carissimo team silent, invece di fare un sistema di movimento a camere fisse, lo standard dei survival horror dell’epoca, ha deciso di fare un sistema di movimento completamente nuovo, che però dire che sia terribile è riduttivo.
Infatti hanno approcciato un sistema a camere semi fisse, infatti in molte scene abbiamo la classica camera fissa dei primi Resident Evil, mentre in altre abbiamo la camera che segue il protagonista.
Ecco quando la camera segue il protagonista, ti verrebbe da rimpiangere i soulsborn di Miyazaki, perché sono più le volte che la camera si rompe in qualche modo, soprattutto con i muri, che le volte che funziona correttamente, poi come ciliegina sulla torta, molte volte la camera si mette a vibrare sullo schermo completamente a caso, facendoti anche venire un po’ di motion sickness.
Poi come se la camera non fosse abbastanza, anche i comandi sono terribili, infatti il nostro protagonista non ha i classici comandi tank dei survival horror, ma ha uno strano mix che ricorda vagamente i comandi dei primi 5 Tomb Raider.
Solo che ovviamente in un action adventure come Tomb Raider funzionano, mentre in un survival horror assolutamente no, danno solo un feeling estremamente legnoso e rigido, che non fa altro che danneggiare l’esperienza del giocatore.
Nonostante tutto però rimane un capolavoro…
Quindi perché dopo 947 parole passate a blastare completamente il gioco, mi ostino a dire che sia un capolavoro?
Perché semplicemente Silent Hill 1 ha una delle trame migliori, che sia mai stata scritta per un videogioco.
La trama del primo Silent Hill passa molto spesso in secondo piano, dando più spazio a quella del secondo capitolo per esempio, ma nonostante tutto è una delle più delicate e struggenti della serie.
Infatti molti sottovalutano i temi che porta questo titolo, ma secondo me sono in assoluto i più pesanti che la serie abbia mai trattato, senza fare troppi spoiler, questo titolo parla di abusi gravi, fanatismo religioso, bullismo, e soprattutto l’essere traditi dalle persone più vicine che puoi avere.
E fino ad ora non ho neanche parlato dei personaggi, di quanto tutti siano scritti perfettamente, da Kaufmann, Dahlia, Harry stesso, Cybil, ma soprattutto Lisa Garland.
Essa secondo me rimane l’apice di scrittura di Silent Hill, tutta la sua storia è perfetta e non ha sbavature, dal momento in cui appare al suo epilogo, lei rimane veramente la perfezione in ogni ambito di caratterizzazione di un personaggio.
Gli enigmi che hanno settato un nuovo standard, usando elaborate frasi criptiche, e soprattutto settando anche uno storytelling di base, infatti in ogni enigma puoi quasi creare un mondo parallelo a quello che stai visitando, perché soprattutto nel primo questi enigmi hanno una struttura fiabesca, che vuole essere di più di un semplice enigma, specialmente se li compariamo a quelli di un Resident Evil, che molto spesso non vogliono esser altro che semplici puzzle.
Senza poi parlare dell’aspetto orrorifico del gioco, infatti secondo me l’Ospedale Alchemilla rimane tutt’oggi, la sezione più inquietante che io abbia mai visto in un videogioco, e non vedo l’ora di vederlo come lo adatteranno nel remake.
Quindi Silent Hill 1 ha una trama che non ha nulla da invidiare ai suoi sequel, anzi in molti punti riesce anche a superare ampiamente molti dei suoi sequel (soprattutto quelli esterni al team silent).

… che però ha bisogno di una forte tirata a lucido
Prendendo in considerazione l’anno di uscita del primo Silent Hill, sicuramente alcune meccaniche dubbie erano molto più tollerate di oggi (anche se soprattutto quel sistema di mira, secondo me è completamente ingiustificabile), e sicuramente nonostante tutti i difetti il gioco può essere godibile anche al giorno d’oggi.
Però non possiamo negare che di tutta la saga, il primo capitolo sia anche quello che appunto ha più bisogno di un remake, anche più di Silent Hill 2, infatti durante la famosa conferenza in cui è stato annunciato il remake del 2, speravo con tutto me stesso che fosse il primo capitolo, il primo appunto a ricevere un rifacimento, perché nonostante tutti i problemi che ha anche il secondo capitolo, rimane comunque più giocabile e godibile del suo predecessore.
Però per fortuna il momento è arrivato, e questo benedetto remake è finalmente in sviluppo, e finalmente visto il mastodontico e perfetto lavoro che è stato fatto il Remake del secondo, penso che anche la genesi dell’intera saga possa finalmente vedere lo splendore che merita.
Detto questo vi invito a leggervi la mia recensione sul remake del 2, per più contenuti su questa saga, e soprattutto a dare un occhiata alla nostra videorecensione.
Vi ringrazio per l’attenzione, e anche di avermi dato la scusa per rigiocarmi l’intero gioco per la 30esima volta.