The Walking Dead Dead City Stagione 1 Recensione
La prima stagione di The Walking Dead Dead City arriva su Sky come parte della maratona TWD di quest'estate
La maratona a tema The Walking Dead proposta da Sky continua con l’arrivo di The Walking Dead Dead City. Il mese scorso vi ho parlato della prima serie spinoff che abbiamo potuto vedere in anteprima italiana, cioè Darryl Dixon, ora proseguiamo dando uno sguardo alle avventure di Negan e Maggie in Dead City.
Le due serie hanno molto in comune, pur essendo completamente differenti nel loro scopo. Ciò che condividono è nel loro DNA e non parlo unicamente del fatto che entrambe siano ambientate nel medesimo mondo o che utilizzino personaggi già caratterizzati dalla serie madre.
Parlo della filosofia con cui sono stati scritti, nonché delle loro ambizioni. Ci sono affascinanti differenze tra le due serie ma allo stesso tempo mostrano entrambe di voler giocare sul sicuro, ampliando l’universo narrativo di The Walking Dead senza osare troppo, il che evita scivoloni ma si preclude di avere un grosso impatto sullo spettatore.
The Walking Dead Dead City Recensione
La premessa di The Walking Dead Dead City è quella di seguire due personaggi della serie originale, una volta posti in fazioni opposte: Negan e Maggie. Tuttavia, la serie ha un personaggio principale attorno alla quale si evolve la narrazione ed è decisamente Negan.
Dead City è una storia che nasce e si sviluppa perchè esiste Negan. Nonostante sia Maggie a mettere in moto gli eventi, tutto è pensato su misura del vecchio antagonista. I temi affrontati sono pensati per lui, la storia si sviluppa attorno a lui, il cattivone di questa prima stagione è ossessionato da lui e l’obiettivo finale degli sceneggiatori è posizionare Negan in una posizione specifica.
Andare nel dettaglio mi richiederebbe ovviamente spoiler che non farò, ma dico tutto questo per chiarire una cosa importante: Dead City è prima di tutto lo spin-off su Negan, persino più pesantemente di quanto Darryl Dixon sia sul personaggio interpretato da Norman Reedus.
E in quest’ottica, penso la serie sappia benissimo cosa offrire e a quale pubblico offrirlo. Se siete fan dell’antagonista topico di The Walking Dead, allora troverete un po’ tutti i “greatest hits” del personaggio nonché una prosecuzione del suo arco narrativo.

La Dead City di Manhattan
Dove Darryl Dixon è un roadtrip attraverso le bellissime viste della Francia, fino ad arrivare all’arco su Parigi, Dead City è essenzialmente la storia di una guerra tra gang per il controllo di Manhattan. Il villain è un ex-assistente di Negan, chiamato “il Croato” e controlla il gruppo a capo di Manhattan.
Negan si ritroverà in conflitto con il suo vecchio subordinato perché convinto da Maggie, al quale è stato rapito il figlio e che deve andare a liberarlo. L’ex-leader dei Salvatori si trova a sua volta a fare da babysitter ad una ragazzina, con la quale sviluppa un rapporto di surrogato padre-figlia, quindi si fa convincere a partecipare alla guerra contro il Croato.
Da qui, la maggior parte del tempo si trascorrerà tra scene d’azione, di fuga dagli zombie e discussioni tese tra gruppi di sopravvissuti sul come affrontare la battaglia. La storia in sé ha tantissimi pezzi in movimento, tanto che ho dovuto semplificarla molto per non scriverne eccessivamente.
Tuttavia sono tutti elementi narrativi che vengono risolti in fretta e senza troppi drammi. In generale, Dead City è il tipo di storia di cui è più complicato fare una sinossi che seguire il susseguirsi degli eventi. Esattamente come l’altro spinoff di cui vi ho parlato, la sceneggiatura rimane molto ancorata a dei canoni narrativi tradizionali evitando di prendersi particolari rischi.

Una New York buia
Se c’è una cosa che non ho apprezzato particolarmente in The Walking Dead Dead City sono le riprese al buio. Molte delle scene si svolgono di notte, all’interno di luoghi chiusi, nelle fogne e robe simili. Purtroppo trovo che tutte le riprese al buio siano poco chiare, troppo scure.
Le scenografie, quando ben visibili, sono carine, per quanto personalmente abbia trovato Darryl Dixon molto più interessante sotto questo punto di vista. Forse è anche perchè preferisco Marsiglia e Parigi a Manhattan, quindi non escludo la mia preferenza sia profondamente personale.
La prova attoriale principale è quella di Jeffrey Dean Morgan, ovviamente, che tiene in piedi la serie egregiamente. Anche la regia, così come la sceneggiatura, pesa molto sul suo personaggio e l’attore è stato in grado di reggere molto bene. Ottimi anche Lauren Cohan e Željko Ivanek, nei panni rispettivamente di Maggie e del Croato.
The Walking Dead Dead City è un altro spinoff solido della serie, è anche un’altra opera che gioca delle carte molto sicure così da evitare gli scivoloni degli ultimi anni di programmazione di The Walking Dead. Se siete appassionati del personaggio di Negan, probabilmente la apprezzerete. Io mi ci sono divertito, tuttavia vedo maggior potenziale tematico in Darryl Dixon, mentre Dead City sembra più volersi concentrare puramente sull’azione e sul lato power fantasy dell’ex-antagonista.