Rockstar Games licenzia 30-40 sviluppatori di GTA VI, probabile “cattiva condotta”
Non sono mancate tuttavia le reazioni negative, che accusano pesantemente la decisione presa dallo studio di Grand Theft Auto 6.
I licenziamenti nel settore dei videogiochi non sono una novità e ne abbiamo visti con molta frequenza negli ultimi anni, da Microsoft a Sony e così via. Ora anche Rockstar Games, lo studio al lavoro su Grand Theft Auto VI, non ne esce immune dalla spirale dei tagli sul personale, anche se questa volta la motivazione sembra essere ben altra rispetto al solito.
Stando a un recente report di Bloomberg pubblicato da Jason Schreier, Rockstar ha licenziato tra i 30 e i 40 dipendenti appartenenti a vari reparti e uffici della Gran Bretagna e del Canada lo scorso giovedì. Secondo quanto riferito, le persone coinvolte sarebbero collegate a iniziative sindacali interne
L’Unione dei Lavoratori Indipendenti della Gran Bretagna (IWGB) ritiene che i licenziamenti siano dovuti alla riduzione della sindacalizzazione, di cui i dipendenti interessati erano membri. Essi facevano parte di un gruppo privato su Discord, tramite il quale parlavano di organizzazione sindacale e condizioni lavorative.
Le reazioni sul caso Rockstar Games
Alan Lewis, portavoce di Take-Two Interactive, ha affermato che i licenziamenti in casa Rockstar Games sono dovuti esclusivamente per “grave cattiva condotta”, aggiungendo inoltre di “supportare pienamente le ambizioni e l’approccio di Rockstar”.
Non tutti però sono dello stesso parere offerto dal portavoce di Take-Two. Anzi, viene rincarata la dose con accuse pesanti nei confronti dello studio di GTA VI. Alex Marshall, presidente di IWGB, definisce quanto fatto da Rockstar Games “uno degli atti più plateali e spietati di union-busting [fallimento delle relazioni sindacali] nella storia dell’industria dei videogiochi”.
Marshall aggiunge anche che “questo flagrante disprezzo per la legge e per la vita dei lavoratori che portano i loro miliardi è un insulto ai loro fan e all’industria globale”, condannando in tutto e per tutto la decisione mossa da Rockstar Games.

Al momento, lo studio di Grand Theft Auto VI non ha commentato in merito alle accuse di repressione sindacale giunte da parte dell’IWGB. Sicuramente questo polverone arriva in un momento non particolarmente perfetto, visto lo sviluppo del sesto capitolo della saga di GTA che sembra procedere regolarmente e la sua uscita fissata, per ora, il 26 maggio 2026.
Dovesse esserci un ulteriore slittamento, dopo che già in precedenza il gioco aveva subito tale trattamento, questo potrebbe in qualche modo compromettere le attese dei fan, nonostante l’alone di hype che si respira in quella cerchia è enorme, pur conoscendo realmente pochissimo del titolo in questione (lato gameplay, in particolare).