Starfield mira ad un futurismo “realistico”

Uno spin non certo nuovo, ma sicuramente interessante.

Sono molti gli stralci di tempo nei quali ci si ritrova a dimenticare l’esistenza di un titolo ancora, almeno mentalmente e a livello di data di uscita, distante: Starfield è sicuramente uno di questi.

A rinnovare la nostra curiosità e il ricordo dell’esistenza del gioco arriva un breve video che ci mostra la creazione di qualche key art, insieme ad un commento del lead artist Istvan Pely.

È un video di un minuto, sia chiaro, ma è comunque uno sguardo in più sul progresso di uno Startfield di cui si sa davvero poco.

All’inizio del progetto stavamo provando a stabilire un’estetica complessiva per il gioco, e abbiamo coniato il termine “NASA-Punk” per centrare la direzione creativa di Starfield nel suo complesso, un universo sì sci-fi ma a cui è facile relazionarsi, più vicino a noi di altri. Volevamo chiarire sin da subito la chiave realistica con la quale sviluppare tutti i contenuti del gioco. Se tracciassimo una linea dalla tecnologia spaziale moderna, è lungo questo linea e non troppo a valle che troveremmo il futuro credibile che Starfield descrive.

Starfield

Alle parole dell’artista si aggiungono quelle del Lead Animator Rick Vicens.

Appena ci è stato detto “NASA-Punk” l’intero reparto artistico ha saputo che direzione prendere. Era il termine perfetto per farci inquadrare da subito l’art direction e tenere ogni singolo contenuto di gioco su quel binario di coerenza. All’inizo di un progetto elementi come questi sono punti chiave per l’intera durata dello sviluppo.

Non c’è nulla di estremamente sensazionale in queste parole, però è sempre meglio una (per quanto piccolissima) informazione in più, piuttosto del perpetuo silenzio a cui molti dev ci sottopongono (a ragione).

Starfield è la prima nuova IP di Bethesda in 25 anni e sembra voler trasportare lo scheletro RPG massimalista a cui ci hanno abituato finora in un setting sci-fi con viaggi interplanetari. Todd Howard ha già parlato di come ci saranno due momenti “step-out”, ossia situazioni paragonabili a quanto prova un giocatore di fronte all’uscita dal vault di Fallout o dalle fognature di Oblivion. Sicuramente lo spazio si presta molto a questo tipo di epifanie emotive.

Starfield

Al netto di quanto potrebbe succedere da qui alla fine dello sviluppo, Starfield dovrebbe arrivare sulle nostre Xbox l’11 Novembre di quest’anno, esattamente 11 anni dopo Skyrim… c’è da sperare, con meno bug.

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