The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, il team parla della creazione del sottosuolo

Intervistati da Famitsu, Eiji Aonuma e Hidemaro Fujibayashi sono tornati a parlare del gioco, in particolare dello sviluppo del sottosuolo.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom - Sottosuolo
Il sottosuolo di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, tema dell'intervista al team di sviluppo

Mentre in questi ultimi due mesi non si è fatto altro che parlare dei due forti protagonisti come Starfield e Baldur’s Gate 3, l’acclamato The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è tornato alla ribalta, questa volta per mano dei suoi uomini di punta quali Eiji Aonuma e Hidemaro Fujibayashi.

Intervistati dalla rivista nipponica Famitsu, il produttore Aonuma e il direttore Fujibayashi hanno parlato a lungo dello sviluppo dell’ultima avventura open world di Zelda e Link. In particolar modo, il tema principale dell’intervista è stata la creazione del sottosuolo, una delle tre porzioni di mappa giocabili di Tears of the Kingdom.

Alla domanda sui tempi di sviluppo del sottosuolo, il team ha affermato che ci è voluto un periodo “incredibilmente breve” per realizzarlo. Fujibayashi ha precisato inoltre che la superficie e il sottosuolo hanno un rapporto invertito, cioè che le aree più alte nel primo sono invece più basse nel secondo, e al contrario le aree basse e i fiumi/laghi in superficie corrispondono ad alti muri nel sottosuolo.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom - Statua Stregonesca
Uno dei segreti del sottosuolo, le Statue Stregonesche

Il dietro le quinte del sottosuolo di Zelda Tears of the Kingdom

“Quando si creava in origine l’area superficiale, i livelli erano separati da fiumi”, ha continuato Fujibayashi “Se si dovesse invertire il terreno, le aree stesse sarebbero separate in modo simile dai fiumi, ottenendo un altro livello creato naturalmente dal terreno. Ho provato a indagare sull’idea parlandone con un programmatore e rapidamente hanno realizzato il prototipo”.

“Sono il primo a fermare le cose in modo che non richiedano troppi sforzi”, ha proseguito Aonuma sulle parole di Fujibayashi “Il modo in cui è andata quando abbiamo deciso di implementare qualcosa è stato ‘No, non ci vorrà molta fatica per farlo’ e poi ‘Bene, allora facciamolo'”.

Aonuma e Fujibayashi hanno infine sottolineato le tante difficoltà di realizzazione a livello tecnologico avute nella facoltà di spostarsi dal cielo alla superficie, e penetrare poi nel sottosuolo, senza soluzione di continuità. Uno sviluppo che ha richiesto tanta ottimizzazione da parte dei programmatori.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è disponibile in esclusiva su Nintendo Switch. Per saperne di più sul seguito di Breath of the Wild – e valutarne un eventuale acquisto, vi lasciamo la nostra recensione.

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