The Last of Us Part II: ipotesi “dipendente furioso” in dubbio

Jason Schreier, noto giornalista videoludico, avrebbe "smascherato" l'infondatezza delle motivazioni alla base del mostruoso leak subito dal gioco

È ancora fresca la ferita inferta ad alcuni (speriamo non tantissimi) fan della saga The Last of Us. Come ricorderete, nei giorni scorsi ci fu uno spaventoso leak di informazioni inerenti la storyline dell’attesissimo seguito, The Last of Us Part II. Nelle primissime ore dalla diffusione indebita di larghe fette, o presunte tali, di storia dell’attesissima esclusiva PlayStation 4, era circolata la voce che alla base del “reveal” ci fosse un rapporto lavorativo teso correlato a questioni di stampo politico. Nel dettaglio, la voce avrebbe rivelato che i vasti segmenti di storia rivelati, sarebbero stati immessi nell’internet da un dipendente furioso di Naughty Dog, sviluppatore del gioco, adirato per questioni lavorative/di compenso.

 

Ebbene, nelle scorse ore, il noto giornalista Jason Schreier, ha puntato il dito contro la teoria, circolata viralmente su Reddit. Schreier ha dichiarato d’aver sentito una sua fonte all’interno di Naughty Dog, che gli avrebbe confermato che la sorgente del mostruoso spoiler non sarebbe in effetti una figura interna all’azienda di sviluppo seppur, come sottolinea lo stesso giornalista, nemmeno questa teoria sarebbe stata provata in modo assoluto. Una vicenda terribile che esula dal semplice mondo “dorato” dei videogiocatori arrabbiati per lo spoiler, assumendo connotati tragici almeno potenzialmente in una visione di pura sussistenza aziendale, specialmente nel contesto pandemico che stiamo vivendo.

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