Videogiochi e disabilità: 10 titoli accessibili per ipovedenti

Uno studio ha rivelato i dieci titoli più accessibili alle persone ipovedenti!

La disabilità rischia spesso di costituire una limitazione, perfino quando si parla di videogiochi: secondo una ricerca condotta dall’associazione benefica AbleGamers, circa 46 milioni di gamers negli Stati Uniti non possono divertirsi con i videogames proprio a causa di diverse tipologie di disabilità. Un dato simile non deve, però, far perdere le speranze: alcuni titoli tentano infatti di superare questi ostacoli e raggiungere ogni appassionato. Ad affermarlo è LenStore, un rivenditore di ottica online specializzato in lenti a contatto, che ha da poco pubblicato la lista dei dieci giochi più accessibili a persone affette, in particolar modo, da disabilità visive.

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Stando ai dati rivelati dal rivenditore la maggior parte dei giochi sarebbe programmata soltanto per persone dotate di una vista perfetta, soprattutto a causa di testi piccoli, colori non pensati per persone affette da daltonismo, bassi contrasti e assenza della possibilità di ridimensionamento dell’HUD. Queste ultime, in unione alla classifica dei titoli più votati su Metacritic, sono state le caratteristiche maggiormente considerate da LenStore per il proprio studio.

La classifica di LenStore

Al primo posto della classifica dei videogiochi più accessibili per persone ipovedenti è The Last of Us Part II: le sue caratteristiche sono infatti il risultato degli sforzi dell’editore Naughty Dog di creare un gioco capace di raggiungere più giocatori possibili, grazie a tante opzioni di regolazione visiva, uditiva e motoria. Il titolo offre infatti sintesi vocale incorporata, apposite selezioni per evitare puzzle, cadute e nemici e filtri per protanopia, daltonismo e tritanopia.

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Al secondo posto vi è World of Warcraft, gioco esclusivo per PC caratterizzato da un’interfaccia ridimensionabile, controlli personalizzabili, assenza della mira e della necessità di concentrarsi sul campo visivo. Altrettanto valido e disponibile sia su piattaforma Nintendo Switch sia su PC è Into the Breach, titolo strategico basato su un gameplay lento e interfaccia assolutamente facile da leggere.

A seguire nella classifica dei videogiochi più accessibili alle persone ipovedenti sono Microsoft Flight Simulator, Dota 2, Red Dead Redemption 2, Forza Horizon 4, Minecraft, Starcraft II: Wings of Liberty e XCOM: Enemy Unknown. Questi ultimi si sono classificati dal quinto posto in poi a causa di alcune limitazioni nelle regolazioni, riguardanti soprattutto le dimensioni dei caratteri e le impostazioni dei contrasti.

Analizzando i titoli più recenti, The Last of Us Part II conferma la propria posizione, seguito da Microsoft Flight Simulator e da Yakuza 0. Altri titoli, come Crusader Kings III, Ori and the Will of the Wisps, Hades e F1 2020 hanno invece ottenuto scarsi risultati per quanto riguarda l’accessibilità a causa delle loro poche possibilità di personalizzazione.

I giochi da tavolo più accessibili

Accanto ai videogiochi vi sono anche altre forme di intrattenimento, ideate anche per trascorrere del tempo con amici e familiari: i giochi da tavolo. Questi ultimi, così come la loro controparte digitale, possono sia avvicinare sia allontanare persone affette da disabilità, in base alle loro caratteristiche.

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Sulla base delle classifiche di Board Game Geek LenStore ha anche stilato una lista dei giochi da tavolo più accessibili a tutti in cui, a occupare la prima posizione, sarebbero i classici scacchi, basati su regole ormai note e dalle forme dei pezzi perfettamente riconoscibili. A seguire sul podio vi sarebbero il gioco di carte Cribbage, basato su un punteggio tattile, e Liar’s Dice, gioco reso intuitivo dalla presenza dei dadi.

A occupare le posizioni successive sono giochi come Quarto, Quoridor, Katamino, Bananagrams, Scarabeo, Othello e la versione avanzata di Forza 4.

Creare videogiochi più accessibili: come?

La posizione in classifica di The Last of Us Part II, titolo popolare e vincitore di molti premi ma anche dalle caratteristiche capaci di renderlo accessibile a chiunque, è la dimostrazione di come sia assolutamente possibile programmare giochi adatti a tutti, semplicemente tramite la regolazione di poche impostazioni.

A rientrare tra queste ultime sono sicuramente le dimensioni dei testi, la possibilità di bloccare la mira, l’inserimento di segnali audio, la possibilità di saltare sezioni difficili per persone affette da disabilità, di regolare i livelli di contrasto e di regolare la difficoltà delle varie parti.

Maggiori informazioni le trovate nello studio completo di Lenstore.

Vai alla scheda di The Last of Us: Part II
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