Project Cars – Hands On

Durante la Gamescom del 2014 abbiamo avuto occasione di soffermarci a provare, e ovviamente ad assistere alla presentazione, di Project Cars, titolo distribuito da Namco Bandai Partners in Italia e sviluppato da Slightly Mad Studios, al suo primo progetto sviluppato con la piattaforma World of Mass Development. Un breve accenno a riguardo: si tratta di un sistema che ricorda sommariamente Kickstarter, e che quindi richiede il supporto degli utenti per creare il prodotto finito, ma che allo stesso tempo assicura un ritorno a tutti coloro i quali hanno partecipato alla creazione del fondo. Il 70% dei guadagni, infatti, verrà poi distribuito tra i contributors, per dare loro un ritorno più tangibile per l’aver creduto al progetto in forma embrionale.

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Slighty Mad Studios arriva dall’esperienza di Need for Speed: Shift e GT Legends, pertanto non è per niente novizia ai lavori su circuiti. Nella nostra prova, che era priva purtroppo di volante e di accessori a supporto della nostra guida, abbiamo testato Project Cars su PlayStation 4, quindi con un DualShock 4, a bordo di una Formula Rookie. A inficiare sulla nostra prova è stata l’impossibilità di gestire al meglio le personalizzazioni del caso, come modificare le preferenze di gioco o del realismo offerto, tant’è che sul nostro circuito abbiamo dovuto sopportare la presenza della guida assistita, con le linee disegnate a terra che ci supportavano al momento della frenata e della curva. Di pregio sicuramente la possibilità di usufruire del clima dinamico, che seguirà esattamente le condizioni climatiche che si stanno verificando – nella realtà – nel Paese in cui ci troviamo. Si tratta dei primi elementi fondamentali segnalati da Pete Morrish, Lead Producer di Slighty Mad Studios, che ha sottolineato l’importanza del realismo e dell’immersione del videogiocatore nel contesto ludico. Un elemento che non solo arricchisce la forza del gameplay, ma anche quella del motore grafico, chiamato a reggere delle modifiche climatiche che variano anche le condizioni visive: all’avvio della pioggia potrete iniziare a notare delle gocce sull’abitacolo, come avvisaglia, o potrete addirittura – grazie alla levetta destra – alzare lo sguardo al cielo e fissare le nuvole che si stanno formando, così da poter preventivare il rientro ai box per il cambio gomme. Per far sì che questi aspetti potessero avere una marcia in più, gli sviluppatori si sono affidati oltre che ai feedback della community anche alle testimonianze di veri piloti, come nel caso del fratello di Lewis Hamilton, Nicolas. Insieme con lui anche Oli Webb, pilota della Le Mans Series. Un titolo sviluppato da racers per racers, insomma, come sottolinea Pete. Non da meno però la decisione di aumentare il realismo proponendo delle corse ambientate in contesti tangibili, come la 24 ore di Le Mans o il Nurburgring, che vi porteranno via non poco tempo e che richiederanno un’attenzione particolarmente reale.

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C’è sicuramente un aspetto fondamentale da sottolineare il Project Cars: tutto è disponibile sin da subito. Non ci troveremo dinanzi alle classiche carriere che tutti conosciamo, nelle quali dovremo affrontare circuiti e gare a bordo della nostra utilitaria prima di poter sbloccare una macchina degna di questo nome. Gli sviluppatori non hanno assolutamente voluto percorrere questa strada, anzi, hanno puntato forte sulla possibilità di avere tutto a nostra disposizione sin dalle prime battute: è così, quindi, che si forma anche un sandbox career per tutti coloro i quali si lasceranno trasportare dalla possibilità di affrontare le sfide messe a disposizione di Project Cars. Ogni nostra decisione, così come si era spesso visto nelle carriere realizzate dalla Codemaster, inficerà il nostro futuro, le nostre gare, la nostra scalata verso il successo delle classi superiori dal punto di vista della competizione. Potrete quindi scegliere subito la vostra auto preferita e il vostro circuito preferito, lanciarvi in pista e sperimentare la forza della simulazione offerta dagli sviluppatori.

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Nel corso della presentazione abbiamo brevemente provato la versione per Oculus Rift del gioco. Purtroppo, si è rivelata basata sul vecchio modello a bassa risoluzione, contrariamente al Dev Kit 2, ma ciò non ci ha impedito di goderne l’esperienza: al di là dell’aspetto grafico, difatti, poter guardarsi intorno all’interno dell’abitacolo rende Project Cars l’esperienza di videogioco più vicina alla realtà finora realizzata. Nessun dettaglio degli interni ci è risultato essere trascurato, sia per quanto riguarda elementi fondamentali come volante ai bocchettoni per l’aria, sia per altri aspetti accessori come lo specchietto retrovisore. Ai fini di gioco, inoltre, la possibilità di guardarsi intorno rende possibile una visione più cosciente di quanto circonda l’abitacolo. Non abbiamo speso molto tempo a testare il gioco, poiché si trattava di una versione ridotta disegnata apposta per l’uso con il visore, ma siamo sicuri che, se la versione finale verrà ottimizzata con l’ultimo Oculus Rift, gli appassionati di guida avranno finalmente un prodotto davvero vicino all’esperienza reale su strada – a patto che si procurino un volante da gioco, cosa di cui la postazione di prova era sprovvista, ma che sarà compatibile con il titolo. Gli stessi sviluppatori infatti ci hanno confermato che Project Cars sarà compatibile con volanti Thrustmaster e Fanatec. Oltre l’Oculus Rift, Project Cars sarà disponibile anche per Project Morpheus. Appuntamento al mese di novembre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

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