RAGE 2 – Anteprima

Paura e delirio a Vineland.

Ad inizio gennaio siamo volati a Londra grazie a Bethesda per provare in anteprima RAGE 2, titolo sviluppato da Avalanche Studios e Id Software in uscita il prossimo maggio. Il seguito del titolo uscito nel 2010, fin dal primo trailer, aveva mostrato al mondo intero come la volontà del team fosse quella di raccontare un mondo folle governato dal caos in cui solo il più forte può puntare alla sopravvivenza. Un mondo però molto più simile a quanto visto in un’opera come Mad Max piuttosto che ad opere capostipiti del genere post-apocalittico come “La fine del mondo” o “La distruzione del mondo”. Questo dettaglio non lo citiamo a caso, bensì perché è importante sottolineare che la volontà degli sviluppatori era quella di far vivere al giocatore una ben precisa tipologia di mondo post-apocalittico: una in cui a dettare il ritmo dell’azione sono le decisioni di chi gioca e non di chi lo ha creato.

RAGE 2

Trent’anni dopo gli eventi conclusivi del primo RAGE, vi troverete davanti a un mondo diverso da come lo ricordavate: le wastelands hanno lasciato spazio a nuovi tipi di biomi, a un territorio vario e colorato ma, allo stesso tempo, irto di pericoli. Il protagonista, un Walker che fa parte dei sopravvissuti di Vineland chiamati Rangers – e con un passato ben definito che scoprirete andando avanti con la storia principale – si trova a dover affrontare un vecchio nemico: quell’Authority presente proprio nel primo Rage. Nuove e vecchie fazioni, abilità sovrumane, tanti mutanti e molto, molto caos: questo è l’inicipit con cui ci siamo approcciati alla nostra prova del gioco.

Rimanedo sul lato narrativo, il titolo Bethesda ci è sembrato abbastanza ben caratterizzato, nonostante un leggero senso di dispersione che si prova durante le fasi più concitate persino della narrazione. Per quanto abbiamo potuto vedere, personaggi sopra le righe, momenti epici e molto splatter la faranno da padroni e questo a nostro avviso è un bene per il titolo, ma soprattutto per chi ne fruirà. Non possiamo ovviamente ancora giudicare la profondità dell’opera, ma se gli standard della trama durante tutta l’avventura saranno quelli mostratici durante l’hands-on, allora saremo più che soddisfatti.

RAGE 2

Per quanto riguarda il gameplay, invece, RAGE 2 è sicuramente un’esperienza stimolante ed esaltante. Il sistema di shooting tanto caro a Id Software è una certezza (Doom insegna) e la quantità di armi e abilità è alquanto soddisfacente, nonostante nella prova abbiamo visto solo un limitato numero di opzioni. La grande bellezza, se così vogliamo definirla, di RAGE 2 è sicuramente la possibilità di creare delle combo speciali tra armi e abilità, ma anche tra armi e armi. La fantasia e l’estro dei giocatori verranno infatti stimolati attraverso un sistema di combinazioni che permette di creare delle “uccisioni estetiche”, in grado di esaltare anche il cuore più gelido del mondo dei videogiochi. Sparare un colpo di fucile a pompa e poi scaraventare sugli spuntoni il nemico con una spallata non ha prezzo, così come non lo ha lanciare in aria un manipolo di avversari attraverso una granata gravitazionale e poi prenderli tutti al volo col fucile automatico, neanche fossimo alla finale olimpica di tiro al piattello.

La novità più intrigante però, risiede nella possibilità di effettuare queste combo anche solo con una singola arma: gran parte delle armi, infatti, avranno due sistemi di fuoco differenti in base alla pressione o meno del grilletto inferiore sinistro (quello deputato alla mira, per intenderci). Fare fuoco con o senza mira cambierà di molto, in alcuni casi, gli effetti sui nemici e questo vi permetterà di stratificare praticamente all’infinito le vostre strategie. Nella nostra prova, ad esempio, ci siamo divertiti a utilizzare il fucile a pompa mirando – in modo da utilizzare un lento colpo gravitazionale in grado di stordire i nemici più coriacei e lanciare in aria quelli più esili – per poi finirli con una bella abilità corpo a corpo.

RAGE 2

Purtroppo ci sono anche dei piccoli difetti nell’esperienza ludica di RAGE 2. Per quanto abbiamo potuto vedere, l’open world risulta ancora un po’ scarno. Nonostante gli avamposti siano un intramezzo tra una missione e l’altra, tutte con un certo livello di sfida, ci siamo sentiti un po’ persi all’interno di un mondo che è bello e affascinante ma che forse vede nella mancanza di mordente il suo più grande difetto. Intendiamoci, il gioco non è al termine dello sviluppo e le premesse sono quelle di un titolo incredibilmente valido, ma durante la nostra prova l’open world ci ha convinto meno di altri fattori. Dalla parte opposta, invece, il comparto tecnico – che per la versione del titolo mostrataci ci è sembrato davvero ottimo – ci ha saputo sorprendere con personaggi ben caratterizzati, paesaggi molto suggestivi e variegati, e con una fisica degli scontri molto pesante e realistica che ci ha convinto in pieno.


RAGE 2 è un titolo molto intrigante, che ha un fascino da pellicola d’altri tempi, quando splatter e trash si univano alla fantascienza per creare opere dal sapore caotico e divertente. La narrativa goliardica e volutamente sopra le righe è ottima per sostenere uno shooting brutale, pesante e soddisfacente che più di una volta ci ha fatto avere una piloerezione (che poi è il nome tecnico della pelle d’oca). Resta qualche dubbio sull’open world, ma niente che non si possa sovvertire in fase di recensione.

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