Blue Fire – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Mai come negli ultimi anni il panorama videoludico si è arricchito di titoli indie e mai come negli ultimi anni sono stati sfornati piccoli capolavori di questo genere. Sembra logico quindi che sempre più sviluppatori si ingegnino per catturare una fetta di questo mercato in espansione, proponendo il loro prodotto a budget limitato nella speranza che questo li catapulti nell’olimpo dei titoli indipendenti. Oggi andremo ad analizzare uno di questi nuovi giochi: parliamo di Blue Fire, un titolo indie che miscela platform, avventura, un pizzico di componente RPG che non guasta mai e naturalmente tanta azione. Creato da Graffiti Games, edito da ROBI Studios e pubblicato per Nintendo Switch, PC, Steam, PlayStation 4Xbox One, Blue Fire atterra sulle console e sui PC domestici con il suo carico di aspettative al seguito.

Il team di sviluppo avrà centrato il bersaglio? Non ci resta che scoprirlo insieme.

Blue Fire

Blue Fire è un titolo dalle tinte noir che richiama dinamiche diverse cercando di unirle con armonia. Troviamo componenti roguelite, un pizzico di metroidvania, delle sessioni platform, una componente RPG appena accennata e tanta azione. Miscelare elementi così diversi valorizzandone ogni aspetto è un compito arduo e il risultato finale ci lascia purtroppo con l’amaro in bocca. Ma innanzitutto contestualizziamo la storia di Blue Fire. Il nostro protagonista è sostanzialmente una cavia da laboratorio e sin dalle prime battute le informazioni sono fin troppo centellinate per costruire in fretta un background a cui affezionarsi. Una volta liberato dalla teca che ci conteneva affronterà subito un livello con tanti accessi bloccati e solo una strada da percorrere – che fungerà da tutorial – al fine di esplorare il nostro luogo di detenzione.

Nel corso dell’avventura, grazie a NPC e power up, la nostra storia verrà meglio spiegata e sarà quindi finalmente possibile affezionarsi al personaggio. Purtroppo la progressione è lenta e il centellinare le informazioni non sempre crea suspense: in Blue Fire piuttosto rende difficoltoso quel processo di coinvolgimento che l’avventura meriterebbe.

Blue Fire

Passando al gameplay, troviamo nel protagonista sorprendenti doti di agilità che miglioreranno nel proseguo dell’avventura. Da subito avremo a disposizione un dash, anche aereo, e un salto, entrambi dosabili dalla pressione più o meno prolungata sul tasto corrispondente. I comandi precisi e un po’ di esperienza permetteranno al protagonista di muoversi agilmente nel mondo di gioco, ricco di tridimensionalità e permeato da appigli, piani e pareti scalabili, esattamente come ci si aspetterebbe da un platform in 3D. Con il proseguire dell’avventura inoltre saranno disponibili un doppio salto, un doppio dash (prolungabile con elementi a schermo) e la possibilità di correre sui muri alla Prince of Persia.

Questi elementi, se ben padroneggiati, permettono lunghi spostamenti aerei tanto piacevoli quanto frustranti nel momento in cui si commette il minimo errore. Già, perché Blue Fire non permette errori.

Blue Fire

Molti degli elementi a schermo sono dannosi se toccati, così come molte cadute causano perdita di energia e questo si traduce – almeno prima di avere acquisito una certa padronanza – in dipartite frequenti che ci portano al limite della frustrazione.

La componente roguelite oltretutto ci vede perdere molti consumabili e valuta, che potremo recuperare solo a patto di arrivare al luogo del decesso incolumi: Dark Souls insegna quanto questo possa essere fonte di blasfemia e irritazione.

Blue Fire

Per quello che riguarda il combattimento, il protagonista di Blue Fire possiede due lame gemelle che grazie alla pressione di un singolo tasto, inanellano combo da subito piacevoli, ma alla lunga noiose. La componente RPG poi è limitata solo a power up e cambio d’arma, consumabili o protezione, cosa che stanca ben presto. Non fraintendeteci, la componente action è piacevole, ma sempre uguale. Si tratta di schivare, parare, colpire, allontanarsi e ripetere. Crediamo che dare maggiore spessore a questo aspetto avrebbe potuto migliorare il titolo.

Come caratteristiche particolari troviamo le zone d’ombra del vuoto e le pose. Le prime sono zone a cui accedere, disseminate nel mondo di gioco che catapultano il protagonista in ardite sezioni di platform (quasi sempre aeree) dove dovrete raccogliere tutti le luci al fine di ottenere il bonus o l’abilità a fine percorso. Sarebbe anche una trovata divertente se il livello di difficoltà non fosse sempre così tarato verso l’alto: potrete abbassare la soglia della vostra frustrazione solo dopo che la memoria muscolare delle vostre mani agirà all’unisono con i vostri occhi; fino ad allora armatevi di pazienza.

Blue Fire

Le pose invece possono essere acquisite spendendo al valuta del gioco e, se fatte sul piedistallo giusto, liberano nuove sezioni di gioco, bonus e consumabili. Un’idea carina ma a nostro avviso che doveva essere valorizzata di più magari dandogli anche una funzione in battaglia.

Per quello che riguarda grafica e sonoro, diciamo solo che Blue Fire raggiunge la sufficienza. Certo gestire un vasto mondo che sfrutta in questo modo la tridimensionalità non è cosa facile ma le texture sono troppo scarne, i pattern troppo poco curati e vari e il tutto stufa presto. Pregevole invece il design di nemici e boss, tutti molto curati e con pattern di attacco e movimento diversi e ben gestiti dall’IA. Il sonoro è piacevole senza mai essere troppo invasivo.


Blue Fire, è un titolo indie che miscela piattaforme, avventura, elementi roguelite, RPG e azione, ma purtroppo tutta questa carne al fuoco data dal connubio di molteplici genieri si traduce in un sacco di occasioni mancate e mal realizzate. Blue Fire risulta essere quindi un titolo piacevole ma senza troppe pretese, che richiede tempo per essere padroneggiato e passare quindi dal frustrante al divertente. L’unica domanda che rimane è: avrete voglia di allenarvi quanto basta per ottenere questo risultato?

6

Pro

  • Buona l'idea...
  • Varie componenti di generi diversi miscelate...
  • Interessanti i nemici e gli NPC...
  • Grande componente verticale...

Contro

  • ... ma doveva essere realizzata meglio
  • ... purtroppo il tutto risulta poco profondo e armonioso
  • ... poco interessanti il mondo di gioco
  • ... resa frustrante se non padroneggiata alla perfezione
Vai alla scheda di Blue Fire
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