Blur – Recensione Blur

È decisamente un buon periodo per i fan dei racing game arcade: a pochi giorni dalle reensioni del cartoonesco Modnation Racers e dell’esplosivo Split/Second: Velocity, è ora il turno di Blur.
Arrivato sugli scaffali praticamente in contemporanea con i titoli appena citati, il gioco sviluppato dai ragazzi di Bizzarre Creations – molti di voi se li ricorderanno per Project Gotham Racing – si presenta come un riuscito mix di corse con modelli di auto reali, ma armate fino ai denti.
Bastano pochi minuti con il pad in mano per trovarsi di fronte ad un titolo divertente e frenetico, che sicuramente incontrerà il favore degli appassionati delle quattro ruote.

  

 


 

I modelli delle auto sono davvero ben realizzati, ma la vera forza di Blur è lo spirito alla Mario Kart

 

Benvenuti nel mondo delle corse con potenziamenti!

Fino alla prima curva l’impatto visivo è quello del più classico dei giochi di corse: una buona dose di modelli di auto tra cui scegliere – tanto per farvi salire l’acquilina vi diciamo che potrete guidare Dodge, BMW, Land Rover, VolksWagen, Ford ed una serie di altre marche famose per un totale di 55 veicoli diversi – ed un insieme di tracciati nelle località più famose del pianeta.
Dopo qualche sportellata con gli accaniti rivali si scoprirà subito quanto è gratificante vendicarsi dei torti subiti con i potenziamenti sparsi per la pista.
Blur
, infatti, può per certi versi essere accomunato al ben più famoso Mario Kart: raccogliere i vari power-up presenti sui tracciati e utilizzarli contro i propri avversari sarà fondamentale per guadagnarsi la prima posizione e mantenere la testa della gara.
Durante le nostre scorribande sulle quattro ruote avremo a disposizione armi offensive come laser, scariche elettriche, mine e palle di fuoco, così come scudi, turbo e potenziamenti in grado di annullare gli attacchi che ci verrano rivolti contro.
Sarà possibile trasportare tre potenziamenti alla volta – e gestirli tramite delle comode icone poste direttamente sul retro della nostra vettura – da inanellare in sequenza con un pizzico di strategia per garantirsi il successo anche contro i piloti più aggressivi.
 


Alcuni potenziamenti, una volta a segno, mandano letteralmente in aria gli avversari

Niente di nuovo alla luce del sole, insomma, ma nonostante l’alone di già visto il gameplay del gioco di Bizzarre Creations riesce ugualmente a dare parecchie soddisfazioni.
Vincere le prime corse risulterà forse fin troppo facile ai veterani del genere, ma vi garantiamo che proseguendo con le gare riuscirete a gustarvi quel pizzico di strategia alla base di un saggio e ragionato utilizzo dei potenziamenti.
L’implementazione più divertente da parte degli sviluppatori è stato l’inserimento dello specchietto retrovisore, da utilizzare per sparare i power-up al contrario.
Ogni potenziamento raccolto potrà infatti essere utilizzato in due modi, tramite la rispettiva pressione di uno o due tasti sul pad: saremo in grado, ad esempio, di colpire con delle saette gli avversari che ci precedono e, una volta guadagnata la prima posizione, di utilizzare la stessa arma contro i nostri inseguitori, mirando con il retrovisore.
Ma non finisce qui: le soddisfazioni più grandi si hanno quando si riesce ad utilizzare il turbo al contrario, per frenare bruscamente prima di una curva che si sta affrontando a grande velocità, oppure quando si colpisce un avversario che ci precede lanciando in avanti una mina invece di sganciarla semplicemente dal retro dell’auto.
A questo aggiungete che ogni auto – con le dovute semplificazioni dettate da un gameplay prettamente arcade – presenta le sue caratteristiche di aderenza, accellerazione, velocità e resistenza, e capirete che dopotutto una vittoria a Blur porta con sè una dose di strategia maggiore di quella che poteva sembrare ad una prima semplice occhiata.
 


Vi troverete spesso a combattere testa a testa per conquistare i potenziamenti: non lasciateveli sfuggire!

Alla conquista delle luci della ribalta

Il sistema con il quale Blur premia i progressi dei giocatori è semplice ed efficace: piazzandosi primi, secondi o terzi nelle varie competizioni si ottiene un diverso numero di luci (delle icone con il logo del gioco al loro interno).
Si possono ottenere più luci guidando in modo spericolato e soddisfacendo determinate richieste dei propri fan, che vanno dall’eseguire un semplice sorpasso utilizzando il turbo al portare a termine precise mosse offensive entro pochi secondi: queste ultime sono semplici sfide da attivare raccogliendo l’apposita icona sui tracciati (allo stesso modo dei potenziamenti) ed una volta completate permettono di guadagnare qualche luce in più.
Più fan significano più luci e viceversa, e mentre i primi permettono di sbloccare nuove vetture sempre più performanti, le seconde aprono nuove sfide e nuovi scenari nella modalità carriera. Quest’ultima è divisa in nove sezioni composte da varie sfide ciascuna, al termine delle quali – solo dopo aver ottenuto un numero sufficiente di luci – si potrà correre contro una sorta di boss di fine livello: vincendo quest’ultima gara testa a testa potrete portarvi a casa l’auto del vostro avversario e utilizzarla nelle competizioni successive.
 


Guidate sprezzanti del pericolo e schivate all’utlimo momento gli attacchi nemici per guadagnare fan


Le più classiche modalità

Se vogliamo trovare una caratteristiche per la quale Blur non spicca certo per innovazione, lo possiamo fare analizzando le modalità di gioco presenti: ci sono la classica gara, da terminare al primo posto per ottenere il maggior numero di luci possibili, il time attack, con tanto di checkpoint da attraversare e orologi da raccogliere per aumentare il tempo a disposizione, e la modalità distruzione, nella quale far fuori il maggior numero di avversari possibili dando fondo alle armi del proprio arsenale. Niente di nuovo, quindi, anche se la presenza delle richieste fan e di determinati obiettivi secondari in tutte le modalità rivitalizza in parte l’approccio ad ogni corsa, garantendo inoltre il fattore rigiocabilità ai completisti. Il titolo Bizzarre ha infatti il vantaggio di poter essere affrontato con la semplice pretesa di una partita veloce, oppure come una vera e propria ascesa al successo. I giocatori meno esperti, in altre parole, non incontreranno troppe difficoltà nel guadagnare il numero di luci richieste per sbloccare tutte le piste presenti; quelli più esigenti invece, se decideranno di soddisfare tutte le richieste dei fan per portarsi a casa tutti i bolidi e i riconoscimenti, troveranno pane per i loro denti.
 


I fulmini sono ottimi per rallentare chi comanda la gara, ma sono spesso armi a doppio taglio

Carrozzerie lucenti… ma non troppo

Prendendo in considerazione il lato prettamente tecnico, Blur non mostra purtroppo i muscoli: le animazioni sono fluide e convincenti e la sensazione di velocità, soprattutto per quanto riguarda alcuni tracciati, è ben trasmessa. Il tallone d’achille del titolo si trova nelle scenografie, spesso scarne di dettagli e poco particolareggiate.
Dal punto di vista delle ambientazioni c’è parecchia varietà e alcuni effetti grafici particolarmente azeccati – come gli schizzi d’acqua che sporcano la telecamera quando si corre sul bagnasciuga o i fuochi artificiali nei cieli notturni – rendono apprezzabili le scelte stilistiche degli sviluppatori, ma purtroppo queste piccole trovate non sono sufficienti per rendere Blur competitivo nei confronti di nomi illustri come Burnout o il ben più recente Split/Second. Questa carenza può in parte essere giustificata dal grande specchietto retrovisore (per l’utilizzo strategico dei potenziamenti, come descritto nei paragrafi precedenti) e dalla presenza di ben venti veicoli nelle gare, caratteristiche che certamente sottraggono potenza di calcolo alle console, ma ugualmente ci sentiamo di dire che sotto l’aspetto grafico Blur non riesce ad essere all’altezza degli altri racing game di ultima generazione.
Detto questo, bisogna segnalare che gli appassionati di automobilismo resteranno comunque piacevolmente soddisfatti dal lavoro svolto dai grafici di Bizzare, dal momento che tutte le auto presenti sono realizzate con cura e sempre ben rappresentate sullo schermo.
 


Le auto più potenti resistono a più attacchi, ma sono naturalmente più lente

Con gli amici è meglio

Come tutti i racing game, anche Blur è in grado di dare le sue soddisfazioni quando si gioca contro avversari in carne ed ossa.
Oltre alla modalità split screen, per giocare in locale, è presente anche l’ormai immancabile componente online che permette di sfidandare i piloti di tutto il mondo.
Anche in questo caso si potrà scegliere il livello di difficoltà – in una scala di sette differenti stage – per cimentarsi contro avversari del proprio livello e scalare gradualmente le classifiche per diventare il migliore. Da notare come nell’era dei social network anche Bizzare non si sia lasciata sfuggire la possibilità di interfacciare direttamente il gioco con i profili personali degli utenti: gli interessati vedranno aggiornarsi in tempo reali le loro pagine di Facebook e Twitter sulla base dei progressi fatti nel gioco.
Un’opzione non fondamentale ma che ben si inserisce nell’attuale panorama dei racing game, per i quali il confine tra single e multiplayer online è sempre più impercettibile.
 


L’IA è soddisfacente, ma come in tutti i racing game giocare contro avversari umani è impagabile

Scaldate i motori

L’unica sfortuna di Blur è l’arrivare nei negozi in un momento di imbarazzo della scelta per i fan dei racing game di stampo arcade. Il gioco messo a punto da Bizzarre Creations è valido e divertente, così come lo è l’idea di inserire un gameplay alla Mario Kart – o, se preferite, alla Wipeout – in un contesto di corse automobilistiche con marche e modelli presi dalla realtà.
Purtroppo la mancanza di modalità di gioco realmente innovative e un comparto tecnico leggermente sottotono non permetteranno a questo titolo di imporsi sul mercato, che dovrà necessariamente spartirsi con il già citato Split/Second: Velocity.
Entrambi i giochi sono molto validi e spettacolari, attingono a piene mani dalle meccaniche di Burnout e si differenziano sostanzialmente per le armi usate (se si possono definire armi le cariche esplosive di Split/Second).
Dal canto nostro non ci sentiamo di consigliarvi un titolo piuttosto che un altro, quanto semplicemente sintetizzare in queste ultime righe l’esperienza da noi avuta con Blur: se avete sempre sognato di guidare una BMW in grado di sparare missili terra/aria, ma soprattutto se siete disposti a chiudere un occhio su qualche carenza grafica pur di gustarvi un gameplay solido e divertente, mettetevi senza esitazione al volante: il mondo delle corse con potenziamenti non vi deluderà.

 

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