Crash Team Racing – Recensione Crash Team Racing

Dalle piattaforme alle piste

E’ passato oltre un decennio da quando Jason Rubin e gli altri programmatori di casa Naughty Dog hanno annunciato CTR, Crash Team Racing, ai fan di Crash Bandicoot. La saga del marsupiale arancione ha affascinato milioni di videogiocatori in tutto il mondo, contribuendo a trasformare il simpatico Crash in un personaggio-simbolo del marchio PlayStation. Ai ragazzi della Naughty venne chiesto se fosse loro intenzione basare CTR sui livelli di Crash Bandicoot 3: Warped, in cui il nostro simpatico amico era alle prese con gare di motociclette, ma negarono asserendo che CTR sarebbe stato completamente diverso. E così, effettivamente, fu.
 


La guida "spirituale" di Aku Aku non può mancare. Se avessimo scelto un antagonista, come Cortex, sarebbe stato Uka Uka a darci preziose informazioni.

Come tutti sanno, dopo CTR, la Naughty Dog ha smesso di lavorare su titoli con Crash come protagonista, lasciando ad altri programmatori il compito di continuare la saga del marsupiale. La scelta, poco apprezzata dai più, ha forse segnato l’inizio della fine per la saga di CB, che con CTR ha deciso di finire in grande, sperimentando con successo qualcosa di nuovo.

La minaccia di Oxide

La presenza delle quattro ruote non ha impedito a CTR di avere una trama tutta sua. La minaccia per la Terra, questa volta, viene dallo spazio: l’alieno Nitros Oxide avvisa i terrestri che ha intenzione di gareggiare col migliore pilota del mondo, e in base al risultato della sfida deciderà se polverizzare la Terra o meno. Tutti i grandi protagonisti della saga, sia cattivi che buoni, si preparano per la sfida del secolo mettendo da parte i rancori del passato.

Trofei, armi, prove a tempo, tanto divertimento


Al primo arrivato (in questo caso, la prima arrivata, dato che la vincitrice è Coco Bandicoot), un trofeo; a tutti gli altri, niente. In CTR, la vittoria è d’obbligo per far sviluppare la trama.

Col proprio kart si possono visitare cinque grandi aree, ciascuna delle quali presenta un numero di warp tramite i quali il giocatore può prendere parte alle sfide. La prima volta che si utilizza un warp è obbligatorio duellare per vincere un preziosissimo trofeo, conquistando la prima posizione. Senza se e senza ma, il giocatore deve provare a vincere: tutti i risultati diversi dal primo posto non aiutano a proseguire con la trama. Una volta conquistato il trofeo in un determinato circuito, si sbloccano automaticamente anche la prova a tempo e la sfida CTR.
 


Carpe diem: missile teleguidato lanciato all’ultimo momento, poco prima del traguardo, per artigliare la prima posizione colpendo l’avversario di turno. E se fosse capitata un’altra arma? In CTR, anche la fortuna ha una certa importanza.

La prima ricorda in tutto e per tutto le prove a tempo degli altri giochi della saga: si devono completare nel minor tempo possibile 3 giri sulla pista, distruggendo casse che bloccano il timer per 1, 2 o 3 secondi. Se il tempo finale è inferiore ad un certo limite, il giocatore ottiene una preziosa reliquia di zaffiro, oro o addirittura platino, se il tempo è sensazionale. La sfida CTR è più originale: consiste in una gara nella quale, però, il giocatore deve pensare anche a raccogliere 3 gettoni a forma di lettera sparsi per il circuito (C, T ed R, appunto). Alcuni gettoni sono più difficili da prendere di altri, dato che richiedono una certa dimestichezza con le manovre dei kart.
 


La modalità a due giocatori è di per sé un’ottima aggiunta al gioco, ma le sfide a quattro giocatori sono veramente memorabili.

Un gioco praticamente immortale

Crash Team Racing merita il titolo di "gioco immortale" più di tanti altri vecchi giochi ancora in circolazione. La sua capacità di divertire a così tanti anni dalla sua uscita è indice di una longevità con pochi eguali, portata al massimo dalle modalità a più giocatori con le quali fino a 4 persone possono sbizzarrirsi per ore e ore. Data la sua età, può apparire un po’ troppo semplice agli occhi di chi è abituato a titoli nettamente più recenti, ma una serie di peculiarità (come la grafica in stile cartone animato, tipica della serie di Crash Bandicoot) contribuiscono ad abbattere i limiti posti dalla barriera temporale.
 


I vantaggi di chi sta dietro: armi letali per recuperare le posizione perdute. E i primi? Il più delle volte devono contare sulle loro capacità di guida, dato che otterranno quasi sempre delle armi di potenza ridotta.

Il rapporto qualità/prezzo di questo gioco è molto alto e ne giustifica pienamente l’acquisto. Lasciarselo sfuggire è un vero e proprio peccato dato che è praticamente impossibile pentirsi di averlo acquistato (specie se si ha la possibilità di giocare in modalità multiplayer, la vera forza di CTR).

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento