Dark Cloud – Recensione Dark Chronicle

Dark Cloud 2, o altrimenti conosciuto come Dark Chronicle, entra in quella categoria di giochi denominata action-rpg, che include migliaia di titoli di tutte le generazioni di console.
Di esponenti illustri ne possiamo trovare davvero tanti, su ogni piattaforma, dall’ormai quasi obliato ma leggendario NES, al mondo del PC con la saga di Blizzard, passando fra le migliaia di esponenti (la maggior parte sconosciuti ) che si sono fatti valere su PSX.
Il gioco che verrà analizzato nella recensione appartiene alla categoria più alta di questo genere, ed è da considerarsi al pari di titoli come Kingdom Hearts, o del mai troppo lodato Zelda: Ocarina of Time.
Sviluppato nel 2003 dai celebri Level 5 riesce tutt’oggi ad essere all’altezza di una agguerrita, seppur quantitativamente inferiore, concorrenza.

 
Un fantastico mondo in un fantastico casino…

La trama, che non ha niente a che vedere con il precedente DC, segue le vicissitudini di un giovane ragazzo di 13 anni, Max, che trascorre la sua tranquilla esistenza in casa del nonno, nella città di Vallecatini, seminando ogni tanto qualche guaio e portando a termine i soliti lavoretti utili a prendere confidenza con lo stile di gioco e racimolare i primi exp, seguendo a testa bassa i soliti cliché degli action-rpg.
Le circostanze si complicano grazie al provvidenziale arrivo del secondo personaggio giocabile, Monica, una ragazzina proveniente dal futuro, dove le cose non sembrano andare proprio come dovrebbero…
Infatti il padre di Monica è stato assassinato da un oscuro personaggio che si scoprirà poi essere intenzionato ad impossessarsi di uno strano oggetto, "casualmente" in possesso di Max, per essere libero di viaggiare avanti e indietro nel tempo, in modo da potersi disfare di ogni suo possibile nemico.
Date queste premesse vi ritroverete a viaggiare non solo nello spazio, cercando di sfuggire dagli inseguitori e lanciandosi nella ricerca della madre. Vi sarà concessa la possibilità di viaggiare attraverso il tempo, in modo da poter progredire nel vostro ennesimo tentativo di salvare il mondo.
La grafica a cartoon presenta dei personaggi molto piccoli, oltre che leggermente stereotipati,che potrebbero non aiutare i giocatori meno abituati allo stile dei J-RPG ad ambientarsi nella trama, il che causerebbe la repentina perdita di interesse per il titolo.
A mio avviso, se vi sentite fan dei J-RPG, cercate di sorvolare sulle prime cinque ore di gioco, perché solo in seguito inizieranno ad arrivare le soddisfazioni vere e proprie.

 
Così profondo che non si vede più nulla.

Come avrete notato, la bellezza del gioco non si trova certo nella trama, seppur a volte interessante, ma purtroppo mediocre.
Il vero divertimento risiede nella principale caratteristica di Dark Cloud, vale a dire in un gameplay così profondo e ben strutturato da risultare pericoloso per la vostra vita sociale.
Ci sono un numero esorbitante di attività da fare che, dopo un primo momento di spaesamento, vi ritroverete a rimboccarvi le maniche e passare ore a cercare tutti gli oggetti di cui avrete bisogno, oppure svolgendo quest secondarie, o semplicemente curiosare per i livelli che compongono il mondo di gioco.
Le azioni citate prima comprendono, per la gioia degli amanti di questo tipo di gioco, costruire oggetti, pescare, riparare gli oggetti, customizzare il proprio robot, fare progredire il proprio personaggio nelle abilità secondarie, collezionare medaglie di riconoscimento nei livelli, costruire intere città e molto altro.
Preciso solamente il quadro concernente le invenzioni, davvero brillante, che vi obbligherà prima a fotografare l’oggetto che vorrete imparare a costruire e poi trovare o creare la "ricetta". Successivamente, dopo aver trovato tutti gli ingredenti necessari, potremo provare a crearlo nell’apposita fucina.
E’ bene precisare che tali attività, che molte volte non possiamo considerare secondarie ai fini della trama, potrebbero scoraggiare il giocatore occasionale, rendendogli difficile progredire nel gioco senza spendere molte ore in un singolo punto.
E’ un titolo talmente vasto da non contemplare nemmeno la presenza di livelli fissi, ma di scenari che si generano casualmente ogni volta che avvierete il gioco, ad eccezion fatta per alcune aree speciali tipo le arene dove incontrerete i boss.
In questo modo si offre al giocatore la possibilità di tornare sui sui passi completando livelli sempre nuovi, senza mai essere costretti a ripassare in certe zone centinaia di volte, agevolando l’allenamento e la scoperta degli oggetti.

 
Guarda come è bello…

Chi ha giocato il primo Dark Cloud si ritroverà a suo agio nei controlli e nella dinamica generale del titolo, solo che, a migliorare le cose, sono state introdotte le armi da fuoco, un numero incredibilmente superiore di ambientazioni quasi tutte all’aria aperta e delle caratteristiche supplementari come, miglioramenti nella gestione dell’inventario ed un’infinità di elementi di contorno come oggetti e roba simile.
La giocabilità rimane su alti livelli, con un personaggio estremamente difficile da padroneggiare, in quanto le prime volte che giocherete vi ritroverete non poche volte a maledire il sistema di salvataggio a zone, che eliminerà tutti i vostri progressi in caso di decesso. Il rovescio della medaglia si ha però nella soddisfazione che si proverà quando, arrivati a molte ore di gioco alle spalle, nessun nemico riuscirà più ad abbattere il nostro personaggio.
Viaggiare nel tempo, inoltre, è una caratteristica che dona vitalità al gioco, senza togliere nulla ai (pochi) colpi di scena che la trama riserva, vi consentirà di esplorare in più situazioni spazio-temporali la stessa zona, con evidenti cambiamenti a livello pratico.
Ad esempio: un albero gigantesco vi sbarra la strada? Bene, tornate indietro nel tempo e tagliatelo quando è ancora piccolo.
Volete vedere come si evolverà la vostra città nel tempo? Fate un salto in avanti e guardate con i vostri stessi occhi.
La grafica risulta piacevole e segue in pieno la corrente degli anime, disegnando volti gioviali fra i nostri collaboratori e volti malefici o impacciati fra le persone che vogliono metterci i bastoni fra le ruote, ma elementi come questi non fanno gridare all’originalità, però creano un’ambientazione carina per gli appassionati dei cartoni animati giapponesi.
Analizzando più specificatamente il reparto tecnico, notiamo che il cell-shading è utilizzato in maniera lodevole, tanto che spesso non si ha nemmeno la sensazione che i personaggi siano composti da poligoni, ma semplicemente "pennellati" sulla nostra PS2.
Il sonoro funziona decentemente proponendo gradevoli effetti sonori e musiche non eccessivamente ispirate, che riescono a fare compagnia al giocatore nelle sue ore ed ore di esplorazione.

 
  …ma guarda come è brutto.

Parlare dei difetti di DC2 mette in difficoltà, semplicemente perché è una questione soggettiva, in quanto alcune persone potrebbero ritenerli addirittura dei pregi.
Ad esempio, l’ambientazione esplicitamente infantile, i personaggi con poca profondità psicologica e la ripetitività di lunghi tratti di gioco.
Da un lato abbiamo quindi la varietà delle attività a noi concesse e dall’altro la ripetitività delle azioni necessarie a portarle a termine.

Alla fine dei conti.

Il voto di DC può essere interpretato in due modi diversi.
Se l’utente adora gli action-RPG, può tranquillamente aggiungere un punto e qualcosa e ritenerlo uno dei migliori esponenti del genere disponibili su PS2.
Se il giocatore, invece, non si lascia coinvolgere da questo tipo di giochi, purtroppo, non c’è niente da fare: Dark Cloud 2 non gli farà certo cambiare idea. Per questo, dal suo punto di vista, può abbassare il voto di un punto.
Io, come recensore, sto nel mezzo e devo considerare il gioco come esso è realmente, anche se devo ammettere che è riuscito a coinvolgermi molto durante le sue infinite ore di gioco, durante le quali però ho anche spesso maledetto la strutture di gioco decisamente poco permissiva.
In quanto ad Action RPG, rimane comunque uno degli acquisti più raccomandati per PS2.
Signori, questo gioco vi potrà sembrare un capolavoro, quanto un gioco mediocre, dipende dalla vostra passione per i titoli di questo genere e soprattutto per gli action RPG.
A voi la scelta, io ho detto la mia.

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