Dark Void – Recensione

Finalmente dopo molte peripezie e problematiche legate a gameplay e story-line, ecco arrivare uno dei titoli discretamente attesi del 2010, Dark Void. In molti hanno visto in questo gioco la voglia di innovazione del genere, ed in parte è stato così, ma, se dobbiamo dirla tutta, non ci si riesce a concentrare solo su quello. Del resto, Capcom aveva più volte bocciato questo progetto: nonostante tutti questi rifiuti, Airtight ha voluto assolutamente lanciare Dark Void sul mercato. Mossa azzardata, forse, dati i risultati, anche se, prima di tirare qualsiasi conclusione, analizziamo bene questo titolo che comunque sa come far divertire noi stramaledetti videogiocatori assatanati.

Alieni? Ma si dai, forse vengono in pac… ugh!

La storia di questo titolo si incentra principalmente sull’esistenza di alcuni alieni chiamati Watchers (in italiano “Sentinelle”) che vogliono vendicarsi a tutti i costi di noi poveri uomini – tanto per cambiare, no? Will Grey, pilota di aerocargo, si ritrova disgraziatamente immischiato in questa losca vicenda per colpa di una donna molto bella di nome Ava (sempre in mezzo stanno le donzelle… Se la vostra domanda è “ Non si possono usare come merce di scambio con gli alieni?” la mia risposta è “Già provato, ma non le vogliono dannazione!”). Il compito di Will era di portate la formosa Ava al fantomatico Triangolo delle Bermuda, ma durante il viaggio, al suo interno, succede qualcosa di inaspettato. Uno scontro molto veloce con un oggetto volante non identificato che fa precipitare i nostri due cari amici. Per fortuna (sfortuna?), nonostante lo schianto i due si salvano ma si ritrovano su un isola apparentemente deserta. Apparentemente…Su quell’isola dimorano gli Watchers, razza aliena dall’aspetto cibernetico, assetati di vendetta verso la razza umana che molti anni prima riuscì a rinchiuderli in una sorta di “Vuoto”. Da qui inizia la nostra avventura ma, riguardo la storia, non vogliamo anticiparvi niente. In ogni caso possiamo dire che la trama non è male, colpi di scena e quant’altro saranno all’ordine del gioco. Andiamo piuttosto ad esaminare le caratteristiche di questo titolo che tanto hanno fatto parlare qualche tempo fa.


Chi ha il pane non ha i denti

Il comparto del gameplay, come tutti i giochi del resto, presenta note positive e note dolenti. Come già detto, Dark Void è stato sviluppato sull’idea di utilizzo di un jetpack che permetterà al nostro eroe di volare ed effettuare azioni che ci daranno la possibilità di affrontare il gioco in maniera più spettacolare ed efficiente. Non mancheranno infatti missioni dove l’uso del jetpack si rivelerà fondamentale (come ad esempio scortare una nave o intercettare nemici in volo) ed è proprio per questo che Airtight ha cercato di sviluppare a dovere le funzionalità di questo simpatico aggeggio. Oltre al classico “flight mode” dove combatteremo e spareremo grazie a dei mitragliatori posti ai lati dei retrorazzi in linea retta, c’è anche la modalità “hoover” dove, grazie ad un freno dei propulsori, siamo in grado di rimanere sospesi in aria così da poter acquisire maggiore stabilità nell’uso delle armi. Grazie a questo funzionamento del jetpack, sfidare la legge di gravità mentre si uccide qualche umanoide idrofobo risulta particolarmente eccitante, anche se non finisce qui. Ci troveremo infatti in situazioni dove sarà necessario scalare montagne, antenne e quant’altro e, sempre grazie al nostro caro jetpack, saremo in grado di farlo compiendo balzi diciamo discreti, anche se non sarà sempre tutto rosa e fiori per il nostro amico Will. Ci sono, come sempre, gli stramaledetti Watchers ad ostacolarci durante le nostre scalate da alpino imbizzarrito. La domanda è una sola: come affrontarli? Airtight ha pensato anche a questo, ed ha giustamente introdotto la vera novità del genere, ovvero i combattimenti in prospettiva verticale dove potremo sfruttare sporgenze come riparo e uscire allo scoperto quando il momento di uccidere qualche alieno è giunto. Ci saranno anche gli ormai rinomati QTE (Quick Time Event), utili nel corso del gioco. Insomma fino a qui possiamo dire che questo gioco è una vera innovazione ma purtroppo per noi, non è tutto oro quello che luccica.Passata la sezione delle “buone nuove”, è ora di tuffarci in quella delle “cattive” dove siamo costretti ad illustrarvi anche i lati negativi che questo titolo presenta inesorabilmente. Il motivo del resto è logico: Airtight si è concentrata troppo sulla fase aerea rispetto a quella terrena. Dark Void non è solo propulsori, scalate e avvitamenti aerei, ma anche scarpinate con in mano un bel fucile, pronti per far assaggiare un po’ di piombo a qualche alieno, e questa modalità su terra ferma non è stata di nostro gradimento, per niente. Tanto per iniziare, i personaggi presentano quella odiosa corsa a robot (siamo nel 2010 e utilizziamo console con le “bip” quadrate, ce lo vogliamo ricordare?) e una dinamica dei movimenti davvero sconcertante (ad esempio, se compiamo un salto senza jetpack sembra quasi che in quelle gambe il protagonista abbia delle molle… Si va troppo in alto!) che rendono molto meno coinvolgente la situazione in cui ci troviamo rispetto alla fase aerea. Questo non può e non deve accadere quando hai tra le mani un progetto come questo… ma non è tutto. La totale assenza di interattività con lo scenario e la IA poco sviluppata (i nemici sono troppo facili da eliminare anche a difficoltà maggiori e a volte si impallano così che possiamo sparargli a colpo sicuro), sono una pecca abbastanza grave che ovviamente si ripercuote in modo significativo sulla qualità del titolo. Il tutto è coronato da un sistema di controlli poco intuitivo ed una varietà di armi da utilizzare davvero limitato che rendono quasi noiose le fasi a terra.


L’abito non fa il monaco, ma qui non c’è neanche l’abito!

Nonostante la tecnologia a nostra disposizione oggigiorno ci permetta di creare giochi con ungameplay fuori dal comune, molte case sviluppatrici non riescono a tirar fuori un titolo degno di una console next-gen. Perché? Un problema di fondi, o semplici errori umani? Il mistero resta irrisolto e questo ci irrita un poco. Diciamo che, graficamente parlando, Dark Void non si è presentato male. Paesaggi belli da vedere anche se, per il resto, il comparto grafico lascia un po’ a desiderare (nonostante Airtight abbia usufruito dell’ ormai stracollaudato Unreal Engine 3). Ad esempio il comparto texture, di qualità veramente bassa, offre un primo impatto decisamente non soddisfacente. Stesso discorso per i modelli poligonali dei personaggi di discreta fattura che certamente non giovano al gameplay del titolo in questione.Soprattutto segnaliamo dei cali di framerate decisamente spinosi che sembrano fare la loro comparsa sempre nel momento meno adatto (ad esempio durante un combattimento in volo contro un boss). Fortunatamente invece, il comparto audio si è rivelato decisamente molto buono il che non può che rincuorarci (come si dice a Roma “consolamose con l’aglietto”, NdR – Questa non la tolgo perché è così pessima che devo farla leggere agli utenti, NdMeghar).


Dai proprio sbagli si impara

Finiamo questo articolo riconfermando quello già detto. Non si può tralasciare una fase del gioco importante solo perché c’è da sviluppare una modalità che, per carità, è molto bella ed innovativa ma non è tutto. Questi sono errori che non si possono commettere soprattutto quando si hanno a disposizione possibilità come quelle che la tecnologia odierna ti offre. Questo non sta a significare che Dark Void è un gioco da non comprare assolutamente o che è il demonio in persona. Questo è un titolo che comunque è degno di nota in quanto è sicuramente in grado di divertire ed appassionare (ricordiamoci che per fare un buon gioco non deve esserci solo una buona grafica). Possiamo dunque ritenere Dark Void il precursore di un nuovo genere che di certo renderà lo sparatutto in terza persona molto più coinvolgente di quanto non lo fosse mai stato. Noi tutti confidiamo in questo.

La prova di Dark Void non mi ha convinto quasi per nulla. Dopo l’iniziale “gasamento” per il JetPack, ho passato parecchio tempo a capire come complicarmi un po’ la vita o trovare soddisfazioni nella trama o nel gustarmi il gameplay. Ne ho trovate ben poche… Dark Void, in sostanza, si riduce ad una serie di sparatorie con un JetPack in più. Buono, ma ben lontano dagli alti livelli.
6.5

Pro

  • - Il JetPack
  • - Ottimo sviluppo della fase aerea

Contro

  • - Troppo semplice
  • - Cali di frame rate eccessivi
  • - Fase terrena non soddisfacente
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