Deathloop – Recensione Xbox

Recensito su Xbox Series X

Deathloop è stato uno dei primi (e fino ad ora unici) assaggi di questa “nuova generazione” di console, con il virgolettato assolutamente d’obbligo, che realisticamente stenta a decollare. Assieme a Returnal, l’fps a base di loop temporali ed estetica funky futurista sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda, è stato infatti uno delle pochissime esclusive PlayStation 5 uscite realmente solo sull’attuale ammiraglia Sony.

deathloopPerò, visto che parliamo di Arkane Studios e Bethesda, ormai di casa Microsoft, la condizione di esclusiva Playstation è venuta (come da accordi ovviamente) meno, e Deathloop sbarca finalmente anche su Xbox Series X e S incluso, come era più che ovvio, anche nel servizio GamePass!

Deathloop per Xbox si presenta tale e quale a quello uscito tempo addietro su Playstation 5, e per questo vi rimando alla recensione che la mia collega ha scritto all’epoca in proposito a pregi, difetti, figate e magagne di stampo tecnico. Perché appunto, lo hanno riportato pari pari, e quindi… Questo articolo vuole essere una sorta di recensione parallela, alla luce di quanto sto per spiegarvi. Mettetevi comodi dunque e preparatevi allo sproloquio.

Alla sua uscita originale, risalente ormai a un anno fa, Deathloop è stato accolto dalla mia bolla social, termine che fa tanto figo in questi ultimi anni, come un vero e proprio capolavoro. Personalmente, sono sempre stato un pochino freddo nei riguardi di questo gioco, fondamentalmente per due soli motivi, per quanto opinabili. Temevo, al netto anche di essermi andato a leggere tutte le recensioni di colleghi, amici e parenti, che il “fenomeno Deathloop” fosse dovuto largamente al fatto che si trattava di uno dei pochi giochi all’epoca (e purtroppo anche adesso) che non fosse cross-gen, e quindi potesse esprimere le potenzialità vere delle nuove console, a soprattutto che in molti gridassero al miracolo perché esclusiva (temporale) Sony (e PC). Ok, l’ho detto.

Deathloop

Prima che mi saltiate alla gola gridandomi “falzo” e invocando la “pulizia kontatti!!1!“, faccio presente che so perfettamente come funzionano certi meccanismi: sono stato fedelissimo credente Sony fa tipo sempre, finendo per commettere il sanguinoso reato di apostasia in questo travagliato cambio generazionale, ammaliato anche dalle dolci sirene dei servizi offerti da quelli di Redmond e compagnia.

Lo so bene cosa vuol dire glorificare un’esclusiva, lo facevo anche io. Poi sono guarito.

Deathloop, dicevamo, non mi convinceva moltissimo ma, visto che non lo avevo provato, non me la sentivo di dare un parere. Poi, le maree del tempo sono passate, e mi sono ritrovato con una copia review del gioco per Xbox e più di un dubbio in proposito da chiarire.

Come già detto più sopra, per le caratteristiche più strettamente tecniche, vi rimando alla recensione originale, con la quale concordo al 100%. O forse sarebbe meglio dire al 99%, dato che non avendo provato Deathloop con un controller adattativo come quello Playstation, probabilmente mi sono perso qualcosa a livello di esperienza sensoriale.

DeathloopDurante le prime ore di gioco, direi che la mia impressione originale stentava a cambiare. Il gameplay solido e l’estetica eccezionale non si discutono, ma mi mancava qualcosa. Mi mancava proprio la consapevolezza di trovarmi di fronte a un prodotto concepito per la nuova generazione e che quindi avrebbe dovuto restituire una sensazione di novità e stupore.

Purtroppo, tutto questo non è avvenuto. Deathloop si lascia giocare, ma senza picchi di eccellenza. Poi però è accaduta una cosa molto importante: andando avanti mi è scattata la molla “da roguelike”, avete presente quella sensazione che vi fa dire, quando il vostro personaggio muore, “dai, ancora una giocata e vado a nanna”, e poi vi ritrovate a fare praticamente l’alba? Ecco, Deathloop è esattamente così. Parte un pochino sottotono, ma poi ti prende alla stragrande, codice anche il fatto che è strutturato in maniera veramente geniale!

Va capito, studiato, sviscerato. È un gioco Arkane, e dovevo aspettarmelo, perché con i Dishonored, per fare un esempio, mi è successo esattamente la stessa cosa.

È un bene o un male? Non saprei dirlo, sicuramente per me è un bene, mi invoglia a scoprire sempre di più di un titolo, a viverlo, non servendoti l’esperienza completa su un piatto d’argento, ma facendotela assaporare con calma.


Concludendo: Deathloop su Xbox è un capolavoro? No, assolutamente no, come non lo era nemmeno su Playstation 5. Poche pecche (la IA dei nemici… ugh!) ma visibili e un mancato sense of wonder da next gen gli strappano questa definizione in maniera brutale. Deathloop è però, un gioco bello, bellissimo. Ben congeniato, a tratti geniale, accattivante e, soprattutto, divertente. E poi è anche su GamePass… Cosa volete di più?!?

8

Pro

  • Conversione perfetta della versione Playstation 5, con tutti i suoi pregi...

Contro

  • Conversione perfetta della versione Playstation 5, compresi tutti i difetti!
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