Demon Slayer: The Hinokami Chronicles – Recensione Switch

Recensito su Nintendo Switch

Dopo l’esordio su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S e PC, avvenuto lo scorso mese di ottobre, Demon Slayer: The Hinokami Chronicles è pronto ad arrivare anche su Nintendo Switch. Il picchiaduro a scorrimento basato sul fortunato manga di Koyoharu Gotouke, sviluppato dai ragazzi di CyberConnect2, già precedentemente impegnati in tantissimi tie-in dalle alterne fortune, è arrivato sul mercato con grande hype, specialmente quello dei fan dell’opera originale, ricevendo però, fondamentalmente, un riconoscimento mediatico tutto sommato modesto.

La trasposizione videoludica del famoso manga e anime, però, da grandi appassionati del brand, ha subito suscitato la nostra attenzione, specialmente in questa versione Switch, che ben si presta agli stilemi ludici della produzione.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Per tal motivo, e anche per saggiare le potenzialità del nuovo modello Oled, recentemente arrivato nelle nostre case, ci siamo subito fiondati alla (ri)scoperta della produzione, e bisogna ammettere che, almeno dal punto di vista della conversione, il lavoro svolto dal team di sviluppo è certamente apprezzabile e di ottimo livello. Se siete curiosi di saperne di più, beh, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione completa di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Demon Slayer: a caccia di demoni su Nintendo Switch

Per chi non avesse grande conoscenza del titolo, Demon Slayer – The Hinokami Chronicles è un picchiaduro che consente di rivivere una buona fetta dell’anime dedicato all’opera cartacea di Koyoharu Gotouge. La storia prende il via dall’addestramento del giovane protagonista, Tanjiro Kamado, la cui vita viene scombussolata dall’attacco di un demone che stermina la sua famiglia e condanna la giovane Nezuko, sua sorella, a diventare anch’ella un demone, spazzando via in pochi minuti l’esistenza e la felicità di una famiglia intera.

Attraverso un classico alternarsi di fasi esplorative, lunghe cutscene e tanto combattimenti, il titolo di Cyberconnect2 guida il giocatore fino alla famosa battaglia del treno Mugen, che vede come protagonista anche la colonna del fuoco Rengoku. Questo arco temporale segna anche la fine della prima stagione dell’anime e risulta evidente quanto gli sviluppatori abbiano deciso di usare proprio questa fetta di storia per il proprio titolo che a livello narrativo va a ricoprire l’intero adattamento animato originale dell’opera.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Senza entrare troppo nei dettagli a livello di gameplay e struttura ludica (per questo vi rimandiamo alla nostra recensione “originale” del titolo), che rimangono praticamente identici in questa versione Nintendo Switch del gioco, ci vogliamo soffermare su quelli che sono i contenuti di questo porting. La versione Nintendo del gioco si presenta, per l’appunto, esattamente identica a quella già vista sulle altre console, in tutti i sensi, e dunque non abbiamo avuto modo di testare feature specifiche pensate per le caratteristiche di Switch.

Durante la nostra prova non abbiamo avuto modo di appurare la presenza di comandi pensati appositamente per l’ibrida di Kyoto, con uno schema di controllo e in generale tutta la gestione delle dinamiche di gioco rimaste praticamente immutato rispetto alle altre versioni del titolo. In compenso, però, Demon Slayer: The Hinokami Chronicles arriva su Switch con tantissimi contenuti aggiuntivi, distribuiti originariamente nel corso del tempo e tramite DLC sulle altre piattaforme e che invece in questa versione sono già incluse, in modo da rappresentare una sorta di versione “finale” della produzione.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Tra i contenuti sopracitati figurano guerrieri e demoni utilizzabili in battaglia, tantissimi costumi alternativi per ogni personaggio, oggetti cosmetici e di personalizzazione dell’ID Ammazzademoni e anche punti Kimetsu, la valuta virtuale con la quale è possibile acquistare varie tipologie di item nel negozio. Nel complesso, dunque, si tratta di un porting in scala uno a uno del titolo originale ma che comunque potrà fare la felicità degli appassionati dell’anime e del manga, grazie anche alla natura della console che ben si presta con la tipologia di gioco, decisamente in linea con l’identità e la struttura ludica del titolo, pensato proprio per risultare una sorta di “Nirvana” per tutti gli appassionati dell’opera originale.

Gli spettacolari Kata sono ancor più spettacolari su Switch (Oled)

Lo ammettiamo: siamo rimasti veramente colpiti dalla qualità audiovisiva della versione Switch del titolo, sin dalla primissima accensione. Il lavoro svolto da Cyberconnect2 in tal senso è a tratti encomiabile, dal punto di vista sia della stabilità sia della qualità dell’immagine. Il tratto inconfondibile del mangaka si respira anche pad alla mano, e al netto di una risoluzione obbligatoriamente “ferma” sui 1080p, il colpo d’occhio generale è veramente eccellente. Collegata alla tv, Nintendo Switch non ha sfigurato minimamente nella riproduzione del titolo, che si conferma caratterizzato da un’immagine nitida e pulita, resa tale dal solito encomiabile utilizzo del cel shading, divenuto ormai il simbolo del lavoro di Cyberconnect2 e che anche con la riedizione videoludica di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles mostra tutti i suoi pregi.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Anche dal punto di vista della stabilità il gioco fa una gran bella figura: il frame-rate, tarato sui 30fps sia in docked che in modalità handled, non ha quasi mai mostrato segni di cedimento, e in tal modo ha contribuito non poco a rendere l’esperienza di gioco sempre godibile e piacevole. A stupirci, però, è stata la qualità e la stabilità dell’immagine con la console staccata dal televisore. In modalità handled, infatti, il picchiaduro prodotto da Aniplex e Sega e ci ha davvero fatto una bella impressione, grazie a un tripudio cromatico impossibile da non apprezzare, coadiuvato da un ottimo tratto dell’immagine, aiutato non poco dall’ottima base di partenza e, perché no, dalla potenza cromatica del nuovo modello di Switch, sicuramente molto più performante in tal senso.

Anche la stabilità generale, però, ha saputo darci grandi soddisfazioni: pur senza il supporto del televisore, il picchiaduro di Cyberconnect2 si è comportato veramente bene, regalandoci ore e ore di grande divertimento comodamente seduti sul divano o sulla sdraio, sotto il sole rovente di un mese di giugno a dir poco incandescente, non soltanto per i possessori dell’ibrida di Nintendo.

Demon Slayer: The Hinokami Chronicles

Di contro, però, abbiamo registrato una sorta di input lag nei comandi e alcune animazioni fin troppo legnose durante gli scontri, una dinamica probabilmente più legata alla natura stessa del gioco che alla natura della conversione Switch. I limiti tecnici della console però possono in qualche modo aver accentuato questo aspetto, in verità per certi versi anche un po’ un tratto caratteristico del lavoro di Cyberconnect2 ma che qui abbiamo avvertito in maniera forte più evidente.

Nel complesso, comunque, il porting su Switch di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles è più che soddisfacente e siamo convinti che tantissimi appassionati dell’opera originale non si faranno sfuggire la possibilità di vivere il viaggio di Tanjiro, Nezuko, Zenitsu, Insouke e di tutti gli altri protagonisti dell’opera sfruttando le caratteristiche della sempre più amata e diffusa console ibrida targata Nintendo.


La versione Nintendo Switch di Demon Slayer: The Hinokami Chronicles ci ha saputo stupire da un punto di vista tecnico dell’ottimizzazione generale, ma ci ha anche un po’ deluso per l’assenza di feature esclusive pensate per la console di Kyoto. Il porting è infatti un passaggio in scala 1:1 dell’opera, con l’aggiunta però di tantissimi oggetti, quali personaggi sbloccabili, materiale cosmetico e via dicendo, inclusi sin da subito nel pacchetto, che rappresenta così una sorta di versione “GOTY” del gioco. Nel complesso, comunque, il lavoro svolto si può considerare soddisfacente e siamo convinti che la natura del gioco, al netto delle mancanze sopracitate, ben si sposi con quella della console, cosa che rende il risultato finale più dolce di quanto previsto, soprattutto per gli appassionati del genere e dell’opera di Gotouge in primis

7.5

Pro

  • Ottima qualità delle immagini e della struttura cromatica, specialmente in handled grazie alle schermo di Switch Oled
  • Frame-rate molto stabile
  • Tantissimi contenuti aggiuntivi

Contro

  • Nessuna novità pensata per la console di Nintendo
  • Permangono gli stessi difetti del gioco originale
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