Deus Ex: Mankind Divided – Recensione

È inutile girarci intorno: il videogioco è una forma d’arte e, in quanto tale, ha tra i suoi obiettivi quello di fare breccia nei nostri cuori facendosi carico dei messaggi che gli autori vogliono inviarci coinvolgendoci il più possibile. Ci vuole quindi anche un equilibrio fra l’impatto ludico e gli spunti di riflessione: tale è lo scopo che Eidos MontrealNixxes Software si sono prefissi sviluppando Deus Ex: Mankind Divided.

Il successore del già fantastico Human Revolution arriva finalmente sugli scaffali facendosi carico di una certa eredità e di grandi aspettative, dopo le promesse (e le premesse) di Square Enix. Argomenti più che attuali quali il razzismo, lotte intestine e apartheid faranno da sfondo alle avventure di Adam Jensen, spingendoci a pensare e rimuginare anche su ciò che accade nel mondo odierno. Insomma, avviando Mankind Divided preparatevi sia a giocare che a maturare.

Deus Ex: Mankind Divided

Cyber Apartheid

Mankind Divided raccoglie il fardello lasciato da Human Revolution anche in termini di trama, essendo ambientato 2 anni dopo gli eventi del secondo: è disponibile anche un video riassuntivo di circa 12 minuti per chi avesse la memoria corta o non conoscesse il capitolo precedente. Dopodiché prenderemo subito il controllo dell’agente potenziato dell’Interpol Adam Jensen chiamato a soccorrere un contatto infiltrato in un’operazione antiterrorismo a Dubai. Tale missione è soltanto un modo come un altro per introdurci alle meccaniche del titolo e, in piccola parte, al nuovo status quo. Il genere umano è spaccato in due: una frattura insanabile fra i normali esseri umani e i potenziati, (uomini con impianti cibernetici) a causa una crudele fatalità che ha reso temporaneamente iperviolenti i potenziati spingendoli a fare strage di vittime innocenti a milioni.

I potenziati quindi si ritrovano a dover sottostare alle leggi, regole e abusi dei “normali” senza possibilità di ribattere. Tutto ciò si traduce nella costituzione di veri e propri ghetti in cui i potenziati vengono reclusi, cosa che vedremo tramite gli occhi di Jensen, (anch’esso ovviamente potenziato), che vive a metà fra i privilegi di agente della Task Force 29 e le discriminazioni dovute al suo stato. In seguito andando in giro per le vie di Praga potremo praticamente tagliare col coltello l’atmosfera di tensione e psicosi, condita dagli sguardi carichi d’odio anche da parte delle forze dell’ordine, composta ovviamente da soli non potenziati.

Deus Ex: Mankind Divided

In Mankind Divided la tecnologia ha ormai preso “possesso” dell’umanità (ma non in stile Skynet, per intenderci): gli umani non la utilizzano come supporto nella vita odierna ma ne hanno addirittura bisogno per vivere, è ovunque e niente e nessuno potrà ormai cambiare le cose. Tutto ciò non fa altro che creare timori, paura, ottusità e reazioni amplificate al massimo che dilaniano i rapporti fra le comunità, producendo solo odio razziale. Proprio durante la sua permanenza a Praga Adam si trova coinvolto nell’ennesimo attacco terroristico che lo spingerà a voler vedere oltre, per comprendere ancora più a fondo cosa sta succedendo e per capire chi o cosa sta tirando le fila dietro agli strani avvenimenti che si susseguiranno l’uno dietro l’altro.

La trama e l’ambientazione di Mankind Divided sono indubbiamente su standard altissimi, seppur la prima si va perdendo un po’ in qualche dettaglio sulla conclusione. Un plauso in particolare va appunto fatto alle tematiche trattate in quanto spinose ed attuali: siamo sicuri che in pochi avrebbero azzardato una scelta simile in un periodo come quello in cui stiamo vivendo, fornendo un’ulteriore spinta di riflessione al giocatore, passando i messaggi degli autori in modo forte e chiaro.

Deus Ex: Mankind Divided

Augmented Reality

Chi ha già giocato a Human Revolution ritroverà subito la presenza degli elementi principali di gameplay che hanno fatto la fortuna del titolo ma che sono stati rinnovati, accompagnati da nuovi innesti, basati soprattutto sulla libertà di movimento che permea il titolo. Già dalla prima missione infatti si noterà il doppio approccio possibile: stealth o d’assalto, non letale o letale, sfruttando le armi ed i potenziamenti di Adam così come nel capitolo precedente. La prima innovazione è il sistema di copertura: per passare inosservati o per ripararci dal fuoco nemico dovremo recarci dietro un ostacolo e coprirci, mentre per passare da un riparo all’altro ci verrà in aiuto un sistema apposito.

Sporgendoci infatti potremo indicare la direzione da prendere muovendo la telecamera, e basandoci sulla nostra possibile traiettoria di movimento tracciata da un cursore effettuare il rapido trasferimento premendo il tasto adatto. Queste novità sanno donare più continuità sia agli scontri a fuoco che solidità alla fase stealth. L’inventario è separato per quanto riguarda le armi o i potenziamenti: in modo rapido e veloce potremo quindi selezionare sia le abilità attivabili che gli strumenti da utilizzare, potendo switchare velocemente fra l’uno e l’altro, caratteristica conveniente sia nelle azioni concitate che in quelle stealth.

Per quanto riguarda le armi c’è da precisare che il sistema di puntamento è stato reso più flessibile in quanto è possibile anche sparare alla cieca rimanendo riparati, affidando l’arduo compito del comando di fuoco ai grilletti dorsali dei controller, escamotage molto più comodo rispetto al passato e pratica ormai diffusissima. Le armi ora possono essere personalizzate e potenziate, potremo equipaggiare nuovi componenti quali mirini o silenziatori oltre che caricarle con diversi tipi di munizioni. A potenziarsi ovviamente non saranno solo le armi ma anche Jensen: in Mankind Divided saranno moltissimi, volti a diversificare ancor di più le meccaniche di gioco.

Deus Ex: Mankind Divided

Per ottenere tali potenziamenti basterà accumulare punti exp e, raggiunte certe soglie, sarete ricompensati con dei kit Praxis che dovrete usare per le abilità desiderate: ovviamente più saranno potenti più kit richiederanno. Sulla scelta potrete praticamente sbizzarrirvi come volete: potremo atterrare senza ripercussioni da altezze considerevoli, lanciare ondate stordenti non letali, vedere attraverso i muri e addirittura rallentare il tempo. Questi sono solo una piccola parte dei potenziamenti disponibili, poi starà a voi saperli usare sapientemente e in combinazione l’uno con l’altro per sfruttarli così al massimo. Si dividono in due categorie: gli attivabili ed i passivi, i primi, (a differenza della abilità passive su cui non influiremo), si attiveranno a nostra discrezione consumando la barra di energia presente sul lato sinistro dello schermo quindi meglio non abusarne.

Usandone molti inoltre potremo mandare Adam in “overclock”, dovendone disattivare alcuni per poterne usare altri. In tal modo dovremo scegliere un certo percorso di crescita per il nostro personaggio, specializzandolo verso lo stealth, l’assalto o l’hacking. Inutile precisare quale siano le peculiarità di stealth e assalto mentre invece è interessante notare che sviluppando Adam verso l’hacking si possono scovare dettagli e retroscena sulla trama altrimenti destinati a rimanere sconosciuti. Utilissimo anche il potenziamento dedito al dialogo, tramite il quale Jensen analizzerà le risposte dei suoi interlocutori facendoci così poter ottenere utilissime informazioni e addirittura evitare scontri altrimenti obbligatori ampliando ancor di più gli approcci possibili alle varie situazioni, spalleggiati inoltre anche dal level design.

Deus Ex: Mankind Divided

Sì. avete letto bene: oltre alle miriadi di opzioni con le quali potremo ingaggiare, aggirare ed evitare il nemico grazie ai potenziamenti e alle armi, ci verrà in aiuto anche l’ambiente. EidosNixxes Software si sono infatti prodigate per rendere Praga un’ambientazione eccellente anche sotto il punto di vista del gameplay, permettendoci di proseguire verso il nostro obiettivo scegliendo tra svariati percorsi e sfruttando al meglio le caratteristiche potenziate di Jensen. Anche le battaglie con i boss, tallone d’Achille di Human Revolution, sono molto più amalgamate con il resto del titolo. Adesso le battaglie non saranno più forzatamente in stile “sparatutto”: potremo infatti riuscire a superarle sfruttando, ad esempio l’hacking senza che sia necessario sparare un singolo colpo.

Nonostante i miglioramenti al gameplay c’è ancora qualche magagna: l’IA dei nemici sembra ancora un po’ troopo ingenua in alcuni frangenti, agendo solamente in piccole zone della mappa, quasi come se svolgessero unicamente il “compitino” a loro assegnato. Questa pecca viene leggermente levigata tramite la presenza di numerose guardie, sistemi di sicurezza, droni e telecamere rendendo comunque impegnativa e duratura la sfida. Le avventure di Jensen, fra campagna principale e missioni secondarie, ci terranno impegnati per circa 30 ore, senza contare la possibilità di scegliere fra 3 livelli di difficoltà (più uno sbloccabile) e il New Game +.

Deus Ex: Mankind Divided

Fare Breccia

Se la longevità di Mankind Divided non vi soddisfa, Eidos ha pensato anche a a questo inserendo una sorta di modalità Arcade chiamata Violazione (o Breach). Qui vestirete i panni di un avatar digitale il cui compito è infiltrarsi nei server privati per rubare dei dati sensibili. Anche qui saranno presenti missioni primarie e secondarie, dove lo scopo sarà quello di raggiungere le torrette in cui sono stipati i dati per scaricarli e fuggire verso la prossima torretta, preferibilmente senza farsi scoprire. Infatti più sarete stealth più il vostro punteggio sarà alto, grazie al moltiplicatore di furtività. Ingrediente interessante è la varietà delle mappe, dove non sempre vi saranno le torrette come obiettivo ma anche semplici raccolte di oggetti.

Anche qui potremo potenziare il nostro alter ego tramite i kit o con oggetti single shot. A far storcere leggermente il naso forse è la presenza di micro-transazioni che potranno dare un certo vantaggio a chi è disposto a pagare, in quanto troverà all’interno dei pacchetti (ottenibili anche gratuitamente) oggetti abbastanza utili. Breach si rivela un extra interessante in quanto, con un abile trovata narrativa che lega questa modalità arcade con la trama principale, ci permetterà di trascorrere periodi piacevoli al di là della campagna principale.

Deus Ex: Mankind Divided

Praga futuristica

Praga è una delle capitali europee più belle e caratteristiche del continente: tale bellezza viene trasposta futuristicamente in Mankind Divided. La città rispecchia perfettamente quella che è la realtà del titolo: edifici storici si fondono a installazioni futuristiche e la situazione disastrata e trasandata dei ghetti si fonde con la ricchezza dei quartieri alti. Le texture ed i modelli sono realizzati davvero bene, così come gli effetti di luce.

Leggermente fastidiosi sono invece i caricamenti dei salvataggi che si rivelano essere un pelo più lunghi di quanto ci si aspetterebbe. Altra cosa che fa storcere il naso è il lip sync, in particolare col doppiaggio italiano, che risulta essere imperfetto in determinati dialoghi. Tutto ciò tuttavia non mina assolutamente la godibilità del titolo, che si rivela comunque essere un must per ogni appassionato.

Deus Ex: Mankind Divided

Deus Ex: Mankind Divided alza l’asticella rispetto al già ottimo capitolo precedente ed Eidos mostra i muscoli, sfruttando a pieno tutta l’esperienza ottenuta dai lavori passati, sfornando un titolo che ha molto da dire sia dal punto di vista dell’intrattenimento che da quello espressivo, artistico e umano. Il ritorno di Jensen verrà amato non solo dagli appassionati della saga ma anche da chi si aspetta che un videogioco non sia soltanto votato al divertimento ma alla riflessione e alla discussione, da medium artistico quale è: in poche parole, non lasciatevi sfuggire Mankind Divided!

8.9

Pro

  • Level design eccellente
  • Libertà d'azione unica
  • Profondità artistica e tematiche mature
  • Breach è un gradevole extra

Contro

  • IA da migliorare
  • Lip Sync non tanto calibrata
  • Caricamenti non velocissimi
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